Sabato 6 ottobre conversazione al Palazzo dei Musei sull'installazione e la mostra di libri degli artisti francesi di fama internazionale Anne e Patrick Poirer
Lei è architetto, lui archeologo. Sono entrambi nati in Francia nel 1942, hanno conosciuto nella prima infanzia la violenza della guerra e poi il lutto famigliare per la perdita dell’unico figlio 33enne. Anche per questo Anne e Patrick Poirer, oggi artisti di rilievo internazionale, hanno assunto come tema costante del loro lavoro, espresso in sculture, installazioni, fotografie e libri, i temi della memoria, delle rovine, delle fragilità delle cose e delle persone, la violenza del tempo e degli eventi.
All’installazione “Il labirinto della memoria”, visitabile fino al 2 dicembre nell’atrio del Palazzo dei Musei, e alla mostra di libri “Pagine del labirinto”, aperta fino al 10 novembre alla biblioteca Poletti – entrambe realizzate dai due artisti per la settima edizione del Festival filosofia -, è dedicata la conversazione in programma sabato 6 ottobre alle 16 nella Sala ex oratorio del Palazzo dei Musei di Modena. All’incontro, organizzato in occasione della Giornata del contemporaneo, interverranno Francesco Poli, professore di Storia dell’arte all’Accademia di Brera, e la direttrice del Festival filosofia Michelina Borsari. Nell’occasione, la biblioteca Poletti resterà aperta dalle 15 alle 18.
“Il labirinto della memoria” (allestimento a cura di Federico Zanfi, realizzazione di Grazi Cristalli) è un’installazione di specchi la cui geometria riprende la forma del cervello umano e si sviluppa in altezza con otto pannelli specchianti verso l'interno e verso l'esterno a formare una stanza dell'interiorità. Parole e frasi incise sulle pareti articolano le azioni e reazioni della mente e il continuo lavoro della memoria che cancella e conserva, imita e ricostruisce. I pannelli esterni includono nel paesaggio mentale gli immobili frammenti archeologici sistemati nell'atrio: sarcofagi, statue, steli e colonne. Accessibile al visitatore, la stanza è aperta verso l'alto e riflette sulla base le volte antiche dell'atrio.
Se il sapere è un labirinto dove le parole e i concetti si intrecciano, la biblioteca è il luogo in cui la civiltà occidentale cerca di conservare la propria cultura. Ma se la biblioteca è la fortezza in cui il sapere si dà un ordine e la conoscenza diventa potere, è anche però la cittadella continuamente assediata: la prima ad essere sacrificata, quando l'oblio avanza, quando la guerra si scatena con le sue distruzioni. Il sapere è, allo stesso tempo, potente e fragile. E proprio nella biblioteca civica d’arte Poletti di Modena, Anne e Patrick Poirer propongono i loro libri d’artista in una mostra dal titolo “Pagine del Labirinto”. Anche in questo caso la riflessione riguarda la fragilità delle cose e delle esperienze: spesso sono taccuini d'appunti per opere che verranno sviluppate successivamente, oppure diari di viaggio, erbari o assemblaggi in cui si fondono scrittura e frammenti di cose o di organismi. Un tentativo di salvare, in modo poetico, il ricordo e la testimonianza.
All’installazione “Il labirinto della memoria”, visitabile fino al 2 dicembre nell’atrio del Palazzo dei Musei, e alla mostra di libri “Pagine del labirinto”, aperta fino al 10 novembre alla biblioteca Poletti – entrambe realizzate dai due artisti per la settima edizione del Festival filosofia -, è dedicata la conversazione in programma sabato 6 ottobre alle 16 nella Sala ex oratorio del Palazzo dei Musei di Modena. All’incontro, organizzato in occasione della Giornata del contemporaneo, interverranno Francesco Poli, professore di Storia dell’arte all’Accademia di Brera, e la direttrice del Festival filosofia Michelina Borsari. Nell’occasione, la biblioteca Poletti resterà aperta dalle 15 alle 18.
“Il labirinto della memoria” (allestimento a cura di Federico Zanfi, realizzazione di Grazi Cristalli) è un’installazione di specchi la cui geometria riprende la forma del cervello umano e si sviluppa in altezza con otto pannelli specchianti verso l'interno e verso l'esterno a formare una stanza dell'interiorità. Parole e frasi incise sulle pareti articolano le azioni e reazioni della mente e il continuo lavoro della memoria che cancella e conserva, imita e ricostruisce. I pannelli esterni includono nel paesaggio mentale gli immobili frammenti archeologici sistemati nell'atrio: sarcofagi, statue, steli e colonne. Accessibile al visitatore, la stanza è aperta verso l'alto e riflette sulla base le volte antiche dell'atrio.
Se il sapere è un labirinto dove le parole e i concetti si intrecciano, la biblioteca è il luogo in cui la civiltà occidentale cerca di conservare la propria cultura. Ma se la biblioteca è la fortezza in cui il sapere si dà un ordine e la conoscenza diventa potere, è anche però la cittadella continuamente assediata: la prima ad essere sacrificata, quando l'oblio avanza, quando la guerra si scatena con le sue distruzioni. Il sapere è, allo stesso tempo, potente e fragile. E proprio nella biblioteca civica d’arte Poletti di Modena, Anne e Patrick Poirer propongono i loro libri d’artista in una mostra dal titolo “Pagine del Labirinto”. Anche in questo caso la riflessione riguarda la fragilità delle cose e delle esperienze: spesso sono taccuini d'appunti per opere che verranno sviluppate successivamente, oppure diari di viaggio, erbari o assemblaggi in cui si fondono scrittura e frammenti di cose o di organismi. Un tentativo di salvare, in modo poetico, il ricordo e la testimonianza.
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