Unanime consenso da parte dei consiglieri al progetto di recupero della torre civica
Il progetto di restauro della Ghirlandina, illustrato in aula consigliare dall’assessore ai Lavori Pubblici Roberto Guerzoni, ha registrato l’approvazione da parte di tutti i gruppi consiliari, con richieste di ulteriore tutela per la torre civica e per Piazza Grande, a cominciare da Olga Vecchi (Forza Italia) che ha sottolineato come, nonostante la situazione fosse nota da tempo, “in questi anni si sono fatti concerti a tutto andare, anche se noi abbiamo sempre chiesto di non farli. I concerti – ha spiegato - portano a vibrazioni che possono aver contribuito a peggiorare la situazione”. Olga Vecchi ha chiesto che venga colta l’occasione per potenziare il turismo, sfruttando il ponteggio e le impalcature per riprodurre l’immagine della Ghirlandina.
Mauro Manfredini (Lega Nord), sottolineando che la Ghirlandina “prima che patrimonio dell’Umanità lo è dei modenesi”, ha chiesto all’assessore al Patrimonio di impegnarsi per mettere a bilancio “una cifra importante per il restauro della Ghirlandina”, annunciando l’intenzione di proporre un emendamento al bilancio nel caso non fosse presente una voce ad hoc.
Dante Mazzi (Forza Italia) ha auspicato l’intervento dei parlamentari modenesi per il reperimento delle risorse, indicando anche la possibilità di utilizzare fondi europei. Secondo il consigliere di Forza Italia, inoltre, “si possono sfruttare i canali della cultura, sfruttando il merchandising del progetto. Con poche risorse si può pubblicizzare Modena così che la città sia una meta del turismo scolastico, non solo un punto di passaggio”. Mazzi ha poi definito la questione come “l’ennesima eredità di Barbolini che nel 1997, quando fu nominata patrimonio dell’Umanità, anziché preoccuparsi della Ghirlandina si preoccupava della Porta di Ghery”.
Baldo Flori (Modena a Colori) ha espresso “consenso e apprezzamento” per il progetto, invitando a sfruttare in modo adeguato il decennale del riconoscimento dell’Unesco. Flori si è poi detto preoccupato dall’accelerazione del degrado del monumento dovuto all’inquinamento negli ultimi anni, sottolineando la ricaduta che l’inquinamento può aver provocato per la salute pubblica: “Per la terza fase, quando di lavorerà per la staticità, è opportuno che la giunta già da ora si metta al lavoro per la ricerca delle risorse, magari con una legge da parte del parlamento nazionale”.
Ubaldo Fraulini (Ds) ha auspicato che i tre comitati lavorino in stretto coordinamento tra di loro oltre che con la Fabbrica del Duomo, segnalando inoltre il rischio che “il comitato culturale si fossilizzi sul bene, quando invece un bene solo – anche se di grande valore – è poco per una grande operazione di marketing. Quindi a partire da questa occasione è necessaria un’operazione a rete”. Fraulini, inoltre, si è detto certo che la musica dei concerti non può aver inciso sulla staticità del Duomo, chiedendo comunque che in futuro “iniziative con migliaia di persone non si facciano in piazza Grande”. Ercole Toni (Ds) e Antonio Maienza (Udeur) si sono uniti ai colleghi consiglieri nell’elogiare l’obiettivo del progetto, seguiti da Enrico Artioli (Margherita) che si è detto in disaccordo con la richiesta di Manfredini di individuare nel bilancio comunale le risorse per il progetto: “Se non troviamo contribuiti dai privati su questa cosa, dove li troviamo? Quanto alla promozione dell’iniziativa, vorrei che ci fosse un progetto chiaro che accompagni i lavori soprattutto dopo che saranno conclusi. Altrove – ha aggiunto - le torri sono valorizzate come zona espositiva. E’ un’occasione importante per rilanciare immagine di tutta la cittadinanza”.
Per Achille Caropreso (Indipendente) “la delibera colma un vuoto e ora è necessario reperire tutti i fondi possibili. Modena fa parte di un’associazione dei comuni italiani che sono titolari di beni patrimonio dell’Unesco e questa associazione dovrà essere il veicolo per ottenere quei fondi e garantire un’adeguata promozione. Quanto alla possibilità di ingabbiare la torre con un’impalcatura che ne riproduca il disegno, penso che invece sarebbe più bello vedere la torre attraverso il reticolo di un’impalcatura che non in una foto”.
E’ stata quindi la volta dell’assessore alla Cultura Mario Lugli, che ha ribadito come “l’orientamento del comitato culturale è di alimentare, sfruttando il senso di vuoto nel periodo dei lavori, l’interesse verso il monumento. Si usano vari strumenti, tra cui un cantiere aperto. L’orientamento è muoversi verso la realtà della Ghirlandina, anche nelle suggestioni che crea in grandi artisti. Sul fronte della promozione turistica vorrei ricordare che la Ghirlandina è già una delle armi più forti, è il primo elemento di richiamo per i turisti. A Ravenna e Ferrara fatto un libretto e un pacchetto turistico e anche noi ne abbiamo presentato uno in Regione, valorizzando ad esempio le mostre. Sono queste, quindi, le direzioni di marcia in cui muoversi”.
In fase di replica l’assessore ai Lavori Pubblici Roberto Guerzoni ha sottolineato che “il tema delle risorse sarà espletato con il ricorso alla legislazione nazionale. E’ evidente che c’è un percorso che prevede una prima fase per cui si ipotizza questo stanziamento di 3 milioni di euro, ma sullo sfondo rimane l’idea di medio-lungo periodo in cui le torri medievali richiedono altri interventi”. L’assessore ha poi assicurato che il rumore non rappresenta un problema per la staticità e ha garantito che l’impegno “è di seguire con il Consiglio questo programma di lavori, confidando anche in una risposta all’appello per il reperimento di risorse”.
In fase di dichiarazione di voto, infine, Dante Mazzi (Forza Italia) si è detto rammaricato del fatto che non sia stata progettata un’adeguata informazione ai cittadini che, secondo il consigliere, poteva essere realizzata anche attraverso un cd multimediale che ripercorresse la storia del monumento e desse conto dei lavori in programma.
Mauro Manfredini (Lega Nord), sottolineando che la Ghirlandina “prima che patrimonio dell’Umanità lo è dei modenesi”, ha chiesto all’assessore al Patrimonio di impegnarsi per mettere a bilancio “una cifra importante per il restauro della Ghirlandina”, annunciando l’intenzione di proporre un emendamento al bilancio nel caso non fosse presente una voce ad hoc.
Dante Mazzi (Forza Italia) ha auspicato l’intervento dei parlamentari modenesi per il reperimento delle risorse, indicando anche la possibilità di utilizzare fondi europei. Secondo il consigliere di Forza Italia, inoltre, “si possono sfruttare i canali della cultura, sfruttando il merchandising del progetto. Con poche risorse si può pubblicizzare Modena così che la città sia una meta del turismo scolastico, non solo un punto di passaggio”. Mazzi ha poi definito la questione come “l’ennesima eredità di Barbolini che nel 1997, quando fu nominata patrimonio dell’Umanità, anziché preoccuparsi della Ghirlandina si preoccupava della Porta di Ghery”.
Baldo Flori (Modena a Colori) ha espresso “consenso e apprezzamento” per il progetto, invitando a sfruttare in modo adeguato il decennale del riconoscimento dell’Unesco. Flori si è poi detto preoccupato dall’accelerazione del degrado del monumento dovuto all’inquinamento negli ultimi anni, sottolineando la ricaduta che l’inquinamento può aver provocato per la salute pubblica: “Per la terza fase, quando di lavorerà per la staticità, è opportuno che la giunta già da ora si metta al lavoro per la ricerca delle risorse, magari con una legge da parte del parlamento nazionale”.
Ubaldo Fraulini (Ds) ha auspicato che i tre comitati lavorino in stretto coordinamento tra di loro oltre che con la Fabbrica del Duomo, segnalando inoltre il rischio che “il comitato culturale si fossilizzi sul bene, quando invece un bene solo – anche se di grande valore – è poco per una grande operazione di marketing. Quindi a partire da questa occasione è necessaria un’operazione a rete”. Fraulini, inoltre, si è detto certo che la musica dei concerti non può aver inciso sulla staticità del Duomo, chiedendo comunque che in futuro “iniziative con migliaia di persone non si facciano in piazza Grande”. Ercole Toni (Ds) e Antonio Maienza (Udeur) si sono uniti ai colleghi consiglieri nell’elogiare l’obiettivo del progetto, seguiti da Enrico Artioli (Margherita) che si è detto in disaccordo con la richiesta di Manfredini di individuare nel bilancio comunale le risorse per il progetto: “Se non troviamo contribuiti dai privati su questa cosa, dove li troviamo? Quanto alla promozione dell’iniziativa, vorrei che ci fosse un progetto chiaro che accompagni i lavori soprattutto dopo che saranno conclusi. Altrove – ha aggiunto - le torri sono valorizzate come zona espositiva. E’ un’occasione importante per rilanciare immagine di tutta la cittadinanza”.
Per Achille Caropreso (Indipendente) “la delibera colma un vuoto e ora è necessario reperire tutti i fondi possibili. Modena fa parte di un’associazione dei comuni italiani che sono titolari di beni patrimonio dell’Unesco e questa associazione dovrà essere il veicolo per ottenere quei fondi e garantire un’adeguata promozione. Quanto alla possibilità di ingabbiare la torre con un’impalcatura che ne riproduca il disegno, penso che invece sarebbe più bello vedere la torre attraverso il reticolo di un’impalcatura che non in una foto”.
E’ stata quindi la volta dell’assessore alla Cultura Mario Lugli, che ha ribadito come “l’orientamento del comitato culturale è di alimentare, sfruttando il senso di vuoto nel periodo dei lavori, l’interesse verso il monumento. Si usano vari strumenti, tra cui un cantiere aperto. L’orientamento è muoversi verso la realtà della Ghirlandina, anche nelle suggestioni che crea in grandi artisti. Sul fronte della promozione turistica vorrei ricordare che la Ghirlandina è già una delle armi più forti, è il primo elemento di richiamo per i turisti. A Ravenna e Ferrara fatto un libretto e un pacchetto turistico e anche noi ne abbiamo presentato uno in Regione, valorizzando ad esempio le mostre. Sono queste, quindi, le direzioni di marcia in cui muoversi”.
In fase di replica l’assessore ai Lavori Pubblici Roberto Guerzoni ha sottolineato che “il tema delle risorse sarà espletato con il ricorso alla legislazione nazionale. E’ evidente che c’è un percorso che prevede una prima fase per cui si ipotizza questo stanziamento di 3 milioni di euro, ma sullo sfondo rimane l’idea di medio-lungo periodo in cui le torri medievali richiedono altri interventi”. L’assessore ha poi assicurato che il rumore non rappresenta un problema per la staticità e ha garantito che l’impegno “è di seguire con il Consiglio questo programma di lavori, confidando anche in una risposta all’appello per il reperimento di risorse”.
In fase di dichiarazione di voto, infine, Dante Mazzi (Forza Italia) si è detto rammaricato del fatto che non sia stata progettata un’adeguata informazione ai cittadini che, secondo il consigliere, poteva essere realizzata anche attraverso un cd multimediale che ripercorresse la storia del monumento e desse conto dei lavori in programma.
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