Approvato a unanimità l'odg che ribadisce l'indirizzo già preso dal Consiglio.
Per la seconda volta in sei mesi il Consiglio comunale approva all’unanimità un ordine del giorno di solidarietà al popolo Saharawi. Lunedì 15 gennaio la consigliera Rosa Maria Fino (Società civile) ha infatti chiesto all’assemblea di ribadire la posizione unitaria a favore del diritto del popolo Saharawi all’autodeterminazione già espressa all’unanimità il 19/06/2006 e di confermare le linee direttive d’intervento politico e umanitario a sostegno del Saharawi. “Questo nuovo ordine del giorno – sottolinea la consigliera Fino – vuole affermare con forza l’unitarietà del Consiglio sull’argomento e la propria solidarietà ai consiglieri che firmarono quell’ordine del giorno. Si ricorderà infatti che all’indomani dell’approvazione, la Comunità Marocchina Italiana fece dichiarazioni, riportate dalla stampa, lesive delle decisioni prese dal Consiglio e lesive soprattutto della dignità di un membro del Consiglio. Le accuse di collusione col terrorismo ai firmatari di quell’ordine del giorno furono anche pubblicamente espresse durante la manifestazione organizzata dal CMI”.
Eugenia Rossi (Ds), firmataria anche del precedente odg, ha innanzitutto espresso il suo rammarico “perché anche questa volta il vicepresidente della Consulta marocchino si è allontanato dall’aula e non ascolta il mio intervento”. Ha quindi invitato “i rappresentarsi della Consulta degli stranieri a sentirsi parte di un corpo democratico anche quando si discute di argomenti che riguardano i loro paesi: non si tratta di tenere per uno Stato o per l’altro, ma di dire se siamo dalla parte del diritto internazionale e del rispetto dei diritti umani di tutti i popoli”. La consigliera ha quindi aggiornato l’assemblea sull’azione umanitaria verso il popolo Saharawi e ha ricordato che: “All’ultimo convegno internazionale che si è svolto ad ottobre a favore della causa del popolo Saharawi, a cui ho partecipato, è stato ribadito il loro diritto all’autodeterminazione e l’Italia, che quest’anno è membro permanente dell’Onu, ha messo in agenda questo tema come prioritario”.
Il consigliere Mauro Manfredini (Lega Nord) è intervenuto nel dibattito per stigmatizzare il comportamento del vicepresidente della Consulta: “ci chiediamo se questo comportamento aiuta a una migliore integrazione e se si possono prendere provvedimenti”. Ha quindi avuto la parola Bueno Kindelan Liubertsi (presidente della Consulta degli stranieri) che ha chiesto “se si possono trovare dei momenti di confronto con i cittadini marocchini residenti a Modena per capire quale è il problema che sentono e per fare capire quali sono gli obiettivi degli aiuti portati al popolo Saharawi dal Comune”. Il presidente ha inoltre spiegato che il suo vice ha un impegno di lavoro che verso sera lo costringe ad assentarsi dalle sedute del Consiglio ogni lunedì.
Il consigliere Michele Andreana (Ds) si è detto “favorevole alla proposta di costruire occasioni di confronto, anche se il confronto nasce da diversi obiettivi, con la consapevolezza che i cittadini stranieri rappresentati in questa aula possono esprimere il proprio parere e dissentire, ma sempre nei corretti modi”. Il consigliere Mauro Tesauro (Verdi), in qualità di consigliere delegato alla Cooperazione internazionale, ha fatto alcune precisazioni sullo stato di attuazione dei progetti umanitari verso il popolo Saharawi. Mentre il consigliere Fausto Cigni (Ds) ha sottolineato “la necessità di trovare una sede opportuna per arrivare ad un confronto di merito sulla questione del Saharawi che deve essere condivisa anche dal presidente e dal vicepresidente della Consulta”. Infine, Michele Barcaiuolo (An) ha nuovamente ricordato l’unanimità del Consiglio sulla questione dell’autodeterminazione del popolo Saharawi e le risoluzioni dell’Onu tutte a favore dello stesso popolo.
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