Martedì 12 settembre sarà in scena al Liceo C. Sigonio di via Saragozza
Martedì 12 settembre “Buon anno, scuola!” - programma d’iniziative promosso dall’assessorato all’Istruzione in occasione dell’avvio del nuovo anno scolastico - apre nuovamente le porte al linguaggio teatrale per dar voce al mondo della scuola. Dopo “Parola d’insegnante”, la performance andata in scena la scorsa settimana, sarà domani la volta di “Exproff”, spettacolo prodotto da Emilia Romagna Teatro Fondazione, regia di Stefano Vercelli. Sarà ancora Magda Siti a interpretare il monologo che dà conto di una storia personale e professionale, ispirandosi liberamente a “Lettera a una professoressa” di Don Milani. Lo spettacolo si tiene alle ore 20.30 presso il Liceo C. Sigonio, in via Saragozza 100. L’ingresso è gratuito ma i posti sono limitati, quindi per poter assistere occorre aver prenotato (tel. 059 2034311 Memo). Il libro “ Lettera a una professoressa” non è un testo teatrale. E’ stato scritto in forma epistolare, da alcuni ragazzi tra gli undici e i diciotto anni, studenti della scuola di Barbiana fondata da Don Milani. L’attrice Magda Siti è stata per quattordici anni maestra elementare così è nata l’idea di comunicare i temi e le problematiche affrontati nel libro attraverso le reali esperienze di una ex professoressa. Lo spettacolo è stato concepito per essere rappresentato all’interno di una vera aula scolastica. Al suono della campanella, la porta della classe si apre e una maestra prende posto in cattedra. La nuova “insegnante” racconta se stessa attraverso le foto del suo album di famiglia, le esperienze personali di scolara, studentessa delle magistrali, universitaria, il primo giorno di supplenza e l’agognata immissione in ruolo, fino alla scelta di abbandonare l’insegnamento. Ma… “nonostante tutto credo ancora che studiare sia bello e giusto e come dice Don Milani : la scuola siede tra passato e futuro e deve averli presenti entrambi …e allora il maestro deve essere per quanto può, profeta, scrutare i segni dei tempi, indovinare negli occhi dei ragazzi, le cose belle che essi vedranno chiare domani e che noi vediamo solo in confuso”.
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