Lugli risponde a Tesauro (Verdi) e ipotizza anche l'eventuale intervento di Hera
“Per ovviare al problema della mancata possibilità di collegamento ad internet in alcune zone della città tramite connessione veloce con Adsl, l’amministrazione comunale seguirà due distinti percorsi. Da un lato solleciterà Telecom, proprietaria della rete di trasmissione via cavo, ad adeguare le proprie centrali. Dall’altro, solleciterà gli altri operatori di telecomunicazione che lavorano sul territorio modenese (ad esempio Acantho di proprietà del gruppo Hera, che ha acquistato la maggioranza di Satcom e rimane l’unico operatore in provincia di Modena) ad intervenire con una rete wireless e dorsali in fibra ottica, facendo un accordo ed intervenendo con un contributo per il collegamento delle proprie sedi come scuole, polisportive, ambulatori e servizi sociali”.
Lo ha ricordato nel corso del Consiglio comunale l’assessore alla Comunicazione e Sistemi Informativi Mario Lugli, rispondendo ad un’interrogazione, poi trasformata in interpellanza, con cui Mauro Tesauro (Verdi) segnalava che “nonostante la nostra città si trovi nel cuore della pianura Padana e sulle principali direttrici di traffico sia veicolare che di dati, giunge la segnalazione che ci sono zone ancora scoperte dall' accesso alla connessione Adsl, con cittadini ed imprese escluse dalla possibilità di accedere ai servizi avanzati via web”, chiedendo quindi quali fossero le soluzioni prospettate dall’amministrazione comunale “per porre rimedio al digital divide che si è creato tra i cittadini modenesi”, cioè da quel “senso di esclusione da un mondo che sta cambiando a grande velocità e che grazie alla banda larga regala nuove opportunità di lavoro, di sviluppo e di svago, ma soprattutto la possibilità di accedere a servizi on-line pubblici e privati senza muoversi da casa, con gli ovvi benefici che ciò comporta”.
Lugli ha anche sottolineato che la situazione riguarda in particolare Villanova-Quattro Ville ed Albareto, segnalando che Telecom, proprietaria della rete, “da quando è una società privata non ha più l’obbligo del servizio universale e quindi fa scelte di tipo economicistico e non sociale”.
Dante Mazzi (Forza Italia) ha ricordato che sul tema dell’avvicinamento tra cittadini ed enti locali esiste un progetto regionale e che, sullo stesso tema, “è stato anche presentato un Ordine del Giorno in Provincia approvato all’unanimità, ad esclusione del voto dei Verdi. E’ vero – ha proseguito – l’innovazione tecnologica può creare ulteriori divisioni perchè si creano emarginazioni forti. Ci sono risorse ingenti pubbliche locali, regionali e nazionali, grazie ad un progetto del precedente governo che voleva digitalizzare il paese snellendo le procedure. Nel nostro caso si tratta di circa 30 miliardi di vecchie lire. Penso che non sia giusto continuare a vedere che ci sono spazi e categorie che non possono usufruire della connessione a banda larga, sia privati che pubblici”. Secondo Mazzi “internet risolverebbe anche parte dei problemi legati al traffico, ad esempio per le ricerche di documenti che costringono i professionisti a recarsi personalmente agli sportelli. Informo poi che dal 6 settembre la Ericsson ha annunciato il completamento della rete a banda larga in fibra ottica per il Comune di Mantova, che aveva aderito al progetto nazionale, spendendosi perché la tecnologia fosse estesa a tutti i cittadini, cosa che non avviene a Modena per alcune zone che sono di pregio”.
Sul tema è intervenuto anche Enrico Artioli (Margherita), aggiungendo che “la tecnologia informatica è uno strumento potentissimo per tutte le categorie dei cittadini, ma non sempre è accompagnato dalla necessaria competenza e formazione per il suo uso. Il mio, quindi, è un invito forte alle scuole e agenzie formative perché questi strumenti possano essere vissuti in maniera ricca e diventino un’opportunità di crescita e non di dispersione”. Antonio Maienza (Udeur) ha invece sottolineato l’esigenza di “andare presto alla sinergia con ModenaNetwork, una società del gruppo Hera che è preposta alla progettualità e alla realizzazione delle tecnologie digitali di Modena e provincia”.
In fase di replica, infine, Tesauro ha ribadito che “proprio a causa del fatto che Telecom faccia scelte economiche, vista la crucialità del tema, ci sono tutti i motivi ulteriori perché l’amministrazione intervenga in maniera forte e decisa a riguardo”.
Lo ha ricordato nel corso del Consiglio comunale l’assessore alla Comunicazione e Sistemi Informativi Mario Lugli, rispondendo ad un’interrogazione, poi trasformata in interpellanza, con cui Mauro Tesauro (Verdi) segnalava che “nonostante la nostra città si trovi nel cuore della pianura Padana e sulle principali direttrici di traffico sia veicolare che di dati, giunge la segnalazione che ci sono zone ancora scoperte dall' accesso alla connessione Adsl, con cittadini ed imprese escluse dalla possibilità di accedere ai servizi avanzati via web”, chiedendo quindi quali fossero le soluzioni prospettate dall’amministrazione comunale “per porre rimedio al digital divide che si è creato tra i cittadini modenesi”, cioè da quel “senso di esclusione da un mondo che sta cambiando a grande velocità e che grazie alla banda larga regala nuove opportunità di lavoro, di sviluppo e di svago, ma soprattutto la possibilità di accedere a servizi on-line pubblici e privati senza muoversi da casa, con gli ovvi benefici che ciò comporta”.
Lugli ha anche sottolineato che la situazione riguarda in particolare Villanova-Quattro Ville ed Albareto, segnalando che Telecom, proprietaria della rete, “da quando è una società privata non ha più l’obbligo del servizio universale e quindi fa scelte di tipo economicistico e non sociale”.
Dante Mazzi (Forza Italia) ha ricordato che sul tema dell’avvicinamento tra cittadini ed enti locali esiste un progetto regionale e che, sullo stesso tema, “è stato anche presentato un Ordine del Giorno in Provincia approvato all’unanimità, ad esclusione del voto dei Verdi. E’ vero – ha proseguito – l’innovazione tecnologica può creare ulteriori divisioni perchè si creano emarginazioni forti. Ci sono risorse ingenti pubbliche locali, regionali e nazionali, grazie ad un progetto del precedente governo che voleva digitalizzare il paese snellendo le procedure. Nel nostro caso si tratta di circa 30 miliardi di vecchie lire. Penso che non sia giusto continuare a vedere che ci sono spazi e categorie che non possono usufruire della connessione a banda larga, sia privati che pubblici”. Secondo Mazzi “internet risolverebbe anche parte dei problemi legati al traffico, ad esempio per le ricerche di documenti che costringono i professionisti a recarsi personalmente agli sportelli. Informo poi che dal 6 settembre la Ericsson ha annunciato il completamento della rete a banda larga in fibra ottica per il Comune di Mantova, che aveva aderito al progetto nazionale, spendendosi perché la tecnologia fosse estesa a tutti i cittadini, cosa che non avviene a Modena per alcune zone che sono di pregio”.
Sul tema è intervenuto anche Enrico Artioli (Margherita), aggiungendo che “la tecnologia informatica è uno strumento potentissimo per tutte le categorie dei cittadini, ma non sempre è accompagnato dalla necessaria competenza e formazione per il suo uso. Il mio, quindi, è un invito forte alle scuole e agenzie formative perché questi strumenti possano essere vissuti in maniera ricca e diventino un’opportunità di crescita e non di dispersione”. Antonio Maienza (Udeur) ha invece sottolineato l’esigenza di “andare presto alla sinergia con ModenaNetwork, una società del gruppo Hera che è preposta alla progettualità e alla realizzazione delle tecnologie digitali di Modena e provincia”.
In fase di replica, infine, Tesauro ha ribadito che “proprio a causa del fatto che Telecom faccia scelte economiche, vista la crucialità del tema, ci sono tutti i motivi ulteriori perché l’amministrazione intervenga in maniera forte e decisa a riguardo”.
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