Orlando risponde in Consiglio comunale ad un'interpellanza di Davide Torrini (Udc)
“Il Centro Soccorso Animali ha deciso in maniera unilaterale di abbandonare la gestione del canile municipale non per motivi economici, ma per le difficoltà di rapporti con il nuovo veterinario indicato dall’amministrazione comunale. Per questo motivo è stato interpellato il Consorzio di Solidarietà Sociale a cui è stato chiesto di gestire in via provvisoria la struttura, in attesa dell’esito della gara d’appalto per la concessione della gestione. Si è andati ad un bando che rispetta tutti i criteri di trasparenza, in cui è anche sancito l’obbligo – per il soggetto che partecipa alla gara – di avvalersi del volontariato, a dimostrazione che né l’associazionismo né il volontariato sono esclusi dalla possibilità di partecipare”.
L’assessore alle Politiche ambientali Giovanni Franco Orlando ha risposto così all’interrogazione, poi trasformata in interpellanza, con cui Davide Torrini (Udc) aveva sollevato il tema della gestione del canile municipale, chiedendosi se fosse stato fatto “un uso corretto del denaro pubblico della delibera della Giunta comunale del 28 febbraio 2006” con cui si affidava la gestione temporanea del canile al Consorzio di Solidarietà Sociale: “La delibera in questione – ha spiegato Torrini – affida al Consorzio la gestione del canile dal primo marzo 2006 al 30 giugno 2006 per 46.500 euro, pari ad 11.625 euro al mese. Dai resoconti delle sedute consiliari risulta che il Csa era disposto a continuare a gestire, in attesa del bando, la struttura a fronte della corresponsione di 60mila euro per il primo semestre, cioè 10mila euro al mese, mentre il comune era disposto ad offrirne solo 40mila, cioè 6.666 al mese”.
Torrini sottolineava anche che il tema del veterinario, “era superato in quanto dall’inizio dell’anno operava già il dottor Lazzarini, professionista scelto autonomamente dal Comune” e che “l’assegnazione era comunque provvisoria in attesa del bando di gara che doveva provvedere ad assegnare la gestione del canile dal primo luglio 2006”.
Per questi motivi Torrini chiedeva a Orlando per quale motivo il Comune avesse deciso di spendere 1.625 euro in più al mese per la gestione del canile e se vi fosse in Comune “la speranza che la successiva gara sarebbe stata vinta dal Consorzio o da qualche cooperativa consorziata e dunque non ci sarebbe poi dovuto essere, ai primi di luglio, un ulteriore cambio di gestione”. Il consigliere dell’Udc chiedeva quindi se il Comune non ritenesse “ipocrita, inutile e dispendioso il bando quando tutto lascia intendere quale potrebbe essere l’esito finale”, suggerendo all’amministrazione se non ritenesse opportuno “segnalare, in via cautelare e preventiva, alla Corte dei Conti quanto contenuto nell’interrogazione insieme agli atti richiamati”. Infine, Torrini, “in riferimento anche ad altri servizi comunali oggetto di bandi e appalti, come servizi sociali, sfruttamento di aree Peep”, chiedeva se l’amministrazione non ritenesse che “il sistema cooperativo, in particolare con riferimento alla Lega delle Cooperative, non stia diventando praticamente un fornitore unico di servizi alla città, tramite il Comune, con tutti i rischi del caso”.
Orlando ha replicato ricordando che “il 31 dicembre 2005 c’era la scadenza naturale del contratto e, prima di poter fare la gara, il comune per garantire il funzionamento ha provveduto a garantire il servizio diretto ad un veterinario e, con il Csa, ha avviato un percorso di gestione provvisoria. La proposta di una nuova convenzione è stata inviata il 29 novembre 2005 e non sono arrivate richieste di modifica e successivamente è arrivata una richiesta di chiarimenti, che però riguardava solo aspetti di manutenzione ordinaria e di orari”. L’assessore ha anche precisato che “l’ipotesi dei 40mila euro per sei mesi era scaturita da un’analisi approfondita a consuntivo degli anni precedenti. A questa proposta, però, non c’è stata alcuna controproposta. Il tema quindi non è stato questo, quanto la rivendicazione dal Csa di utilizzare il proprio veterinario, mentre l’amministrazione aveva deciso di scindere i due aspetti, limitando la trattativa sulla gestione, individuando in altra sede il veterinario, seguendo in questo caso anche indicazioni dell’Ausl”.
L’assessore ha anche voluto puntualizzare che “a differenza di quanto ha dichiarato Torrini, il tema dell’assistenza veterinaria era tutt’altro che superato ed è il tema per cui non ha accettato di continuare, tanto è vero che nella lettera del 15 febbraio 2006 in cui il Csa rinuncia alla gestione, per 5 pagine si parla delle difficoltà con il veterinario. Le lettere sono agli atti. Il comune, in sostanza, non decide affatto di spendere 1625 euro in più al mese, per il motivo che il Csa non ha mai detto di chiedere 40mila euro in sei mesi”. Secondo Orlando, “poiché il Csa non accettava di tenere separata la gestione e il servizio veterinario, in attesa di un bando non ci ha pensato molto a lasciare il comune in braghe di tela, a meno che l’amministrazione non sottostesse alle loro condizioni. Invece il Consorzio, interpellato da me, è intervenuto a rimediare una situazione che poteva diventare drammatica. Io approfitto per sottolineare positivamente la disponibilità del Consorzio ad una chiamata d’urgenza”. Orlando ha poi stigmatizzato il “retropensiero del complotto”, ricordando che “il bando risponde che nei fatti non c‘è alcuna penalizzazione. Volontariato e associazionismo non sono esclusi, tanto che lo stesso Csa ha partecipato. Se lei – ha detto a Torrini - dice che il bando è ipocrita, allora lei ha un’idea curiosa dell’ipocrisia. La commissione è composta da due esperti esterni, che valutano il progetto complessivo, già discusso una volta, e non ho dubbi che si farà la scelta migliore per gli animali e per la comunità. E’ evidente, infine, che non ci sono elementi da suggerire l’intervento Corte dei conti e che la questione delle cooperative è pretestuosa e fuori luogo”.
Il dibattito ha registrato quindi l’intervento di Baldo Flori (Modena a Colori) che, come lo stesso Torrini, ha criticato le parole del presidente del Consiglio Ennio Cottafavi che, in apertura di discussione, aveva ricordato ai consiglieri a valutare con attenzione i propri interventi vista la concomitanza dei lavori della commissione che deve valutare l’assegnazione della gestione del canile. Secondo Flori “il bando nasce dalla volontà di muoversi in una logica istituzionale e rigida che tende a tagliare fuori il mondo dell’associazionismo e del volontariato dalla gestione delle strutture. Noi riteniamo che il bando debba mettere in gioco tutti gli interessati, facendo emergere qualità e potenzialità, esperienza e valori di riferimento, senza introdurre elementi di discriminazione. Ci sono diversi punti in cui viene affidata alla commissione una eccessiva discrezionalità, lì dove si dice che al di là del dato economico, bisogna guardare gli elementi di fattibilità, cosa che apre le porte alla discrezionalità”.
Per Mauro Tesauro (Verdi) si è di fronte “al caso di un bando che ormai perviene più all’esorcista che all’amministratore. Tutti noi sbaglieremmo nel cedere alla tentazione di tifare per l’una o l’altra cordata. Sarebbe stato bello arrivare ad una ricomposizione delle fratture. Io – ha spiegato Tesauro - leggo soprattutto la difficoltà di relazione. E’ sacrosanto invece che nella gara si pretenda il massimo rigore e tutta la trasparenza che i fatti richiedono. Questo perché gli obiettivi che ci premono sono due, cioè il benessere degli animali e la qualità del servizio pubblico, che non può in ogni caso prescindere dall’apporto storico e fondamentale delle associazioni di volontariato animaliste”.
Secondo Achille Caropreso (Indipendente), dopo la visita alle due strutture, cioè al canile municipale al canile gestito direttamente dal Csa, “la differenza rilevata è quella che passa tra un albergo a quattro stelle e a due stelle. Premesso che in nessuno dei due luoghi c’è il tema del maltrattamento degli animali, ci si deve porre il problema di come deve stare l’animale, che deve stare al meglio e il canile comunale dà impressione di maggiore possibilità di benessere. Auspico comunque che si sotterri l’ascia di guerra e si arrivi alla collaborazione tra i due soggetti”.
Michele Andreana (Ds) ha ribadito che la vicenda nasce dal rifiuto del Csa di proseguire con la gestione a causa del servizio veterinario, non da ragioni economiche, e si è soffermato sul “teorema del complotto di Torrini sulla presunta volontà di favorire una cooperativa”. Secondo Andreana “la capacità di fare impresa delle cooperative non esclude affatto altre partecipazioni. E’ un bando che non esclude nessuno, addirittura in contrasto con alcune sentenze del Tar che considerano la partecipazione delle associazioni di volontariato come una turbativa d’asta per la gratuità del servizio reso. Il nostro obiettivo è scegliere il soggetto migliore, senza alcuna preclusione. Non so quale sarà l’esito, ma non vorrei che, in virtù delle sentenze del Tar, ci si trovasse piuttosto di fronte a qualche coop che facesse ricorso di fronte all’incongruità che favorirebbe le imprese del volontariato”. Anche Sergio Rusticali (Sdi) ha respinto al mittente l’idea che ci sia un teorema per favorire qualcuno perché, in questo caso, “sarebbe stato più semplice fare una delibera secca. Quella di Torrini è quindi una interrogazione politica, per dimostrare che si vuole favorire qualcuno, ma così non è, tanto che lo stesso Csa non ha sollevato dal punto di vista del procedimento elementi di contestazione. L’auspicio è che dalla gara esca un soggetto che sappia garantire la migliore assistenza possibile per i cani”.
Andrea Leoni (Forza Italia) ha dichiarato che le risposte di Orlando “non ci hanno convinto, lasciando dei dubbi. Sappiamo tutti come andrà a finire, perché qualcuno qui dentro ci ha detto cosa accadrà, citando il Tar e dicendo che qualora la commissione non prendesse determinate decisioni e assegnasse la gestione ad un certo soggetto, questo altro soggetto si sentirebbe autorizzato a ricorrere contro chi avrebbe vinto la gestione, mettendo un’ipoteca a quello che succederà”. Secondo Leoni “è evidente che invece c’è un problema in città. C’è una predominanza di un determinato soggetto con l’amministrazione, è una città in cui - guarda caso - sono sempre i soliti noti che fanno le cose, inutile negare. Dire che la Lega Coop non conta nulla, vuol dire prenderci in giro. Sulla storia del canile, abbiamo visto anche il pressappochismo dell’amministrazione, ci sono errori che ci fanno pensare a regolarità che forse non sono state mantenute all’interno di regole che devono essere rispettate. Quindi le sue insinuazioni – ha concluso rivolto all’assessore - vanno rispedite al mittente perché qui noi non solo continuiamo a controllare, ma vedremo alla fine se i fatti ci smentiranno e a chi sarà affidata la gestione del canile municipale. Vogliamo vedere che è colui che ha la possibilità di rivalersi in sede giudiziaria”?
Torrini ha replicato dichiarandosi “completamente insoddisfatto”. Secondo Torrini “il nocciolo della questione è che c’è un modo di cacciar via qualcuno lasciandogli il cerino in mano. L’offerta al Consorzio è stata fatta un minuto prima anche al Csa? Evidentemente l’offerta al Csa è diversa da quella fatta al Consorzio e il Csa è stato messo in condizione di essere cacciato. Vedremo tra qualche settimana se l’ipotetico teorema sarà smentito – ha proseguito Torrini - Avete dato un calcio nel sedere al volontariato, ma io credo che se una coop vincerà, dovrà prendere dei volontari, quindi le contestazioni sono fuori luogo. Volete cacciare i volontari? Bene, prendo atto di questa volontà. Voi li avete cacciati. La sua riposta oggi, assessore, lo conferma”.
L’assessore alle Politiche ambientali Giovanni Franco Orlando ha risposto così all’interrogazione, poi trasformata in interpellanza, con cui Davide Torrini (Udc) aveva sollevato il tema della gestione del canile municipale, chiedendosi se fosse stato fatto “un uso corretto del denaro pubblico della delibera della Giunta comunale del 28 febbraio 2006” con cui si affidava la gestione temporanea del canile al Consorzio di Solidarietà Sociale: “La delibera in questione – ha spiegato Torrini – affida al Consorzio la gestione del canile dal primo marzo 2006 al 30 giugno 2006 per 46.500 euro, pari ad 11.625 euro al mese. Dai resoconti delle sedute consiliari risulta che il Csa era disposto a continuare a gestire, in attesa del bando, la struttura a fronte della corresponsione di 60mila euro per il primo semestre, cioè 10mila euro al mese, mentre il comune era disposto ad offrirne solo 40mila, cioè 6.666 al mese”.
Torrini sottolineava anche che il tema del veterinario, “era superato in quanto dall’inizio dell’anno operava già il dottor Lazzarini, professionista scelto autonomamente dal Comune” e che “l’assegnazione era comunque provvisoria in attesa del bando di gara che doveva provvedere ad assegnare la gestione del canile dal primo luglio 2006”.
Per questi motivi Torrini chiedeva a Orlando per quale motivo il Comune avesse deciso di spendere 1.625 euro in più al mese per la gestione del canile e se vi fosse in Comune “la speranza che la successiva gara sarebbe stata vinta dal Consorzio o da qualche cooperativa consorziata e dunque non ci sarebbe poi dovuto essere, ai primi di luglio, un ulteriore cambio di gestione”. Il consigliere dell’Udc chiedeva quindi se il Comune non ritenesse “ipocrita, inutile e dispendioso il bando quando tutto lascia intendere quale potrebbe essere l’esito finale”, suggerendo all’amministrazione se non ritenesse opportuno “segnalare, in via cautelare e preventiva, alla Corte dei Conti quanto contenuto nell’interrogazione insieme agli atti richiamati”. Infine, Torrini, “in riferimento anche ad altri servizi comunali oggetto di bandi e appalti, come servizi sociali, sfruttamento di aree Peep”, chiedeva se l’amministrazione non ritenesse che “il sistema cooperativo, in particolare con riferimento alla Lega delle Cooperative, non stia diventando praticamente un fornitore unico di servizi alla città, tramite il Comune, con tutti i rischi del caso”.
Orlando ha replicato ricordando che “il 31 dicembre 2005 c’era la scadenza naturale del contratto e, prima di poter fare la gara, il comune per garantire il funzionamento ha provveduto a garantire il servizio diretto ad un veterinario e, con il Csa, ha avviato un percorso di gestione provvisoria. La proposta di una nuova convenzione è stata inviata il 29 novembre 2005 e non sono arrivate richieste di modifica e successivamente è arrivata una richiesta di chiarimenti, che però riguardava solo aspetti di manutenzione ordinaria e di orari”. L’assessore ha anche precisato che “l’ipotesi dei 40mila euro per sei mesi era scaturita da un’analisi approfondita a consuntivo degli anni precedenti. A questa proposta, però, non c’è stata alcuna controproposta. Il tema quindi non è stato questo, quanto la rivendicazione dal Csa di utilizzare il proprio veterinario, mentre l’amministrazione aveva deciso di scindere i due aspetti, limitando la trattativa sulla gestione, individuando in altra sede il veterinario, seguendo in questo caso anche indicazioni dell’Ausl”.
L’assessore ha anche voluto puntualizzare che “a differenza di quanto ha dichiarato Torrini, il tema dell’assistenza veterinaria era tutt’altro che superato ed è il tema per cui non ha accettato di continuare, tanto è vero che nella lettera del 15 febbraio 2006 in cui il Csa rinuncia alla gestione, per 5 pagine si parla delle difficoltà con il veterinario. Le lettere sono agli atti. Il comune, in sostanza, non decide affatto di spendere 1625 euro in più al mese, per il motivo che il Csa non ha mai detto di chiedere 40mila euro in sei mesi”. Secondo Orlando, “poiché il Csa non accettava di tenere separata la gestione e il servizio veterinario, in attesa di un bando non ci ha pensato molto a lasciare il comune in braghe di tela, a meno che l’amministrazione non sottostesse alle loro condizioni. Invece il Consorzio, interpellato da me, è intervenuto a rimediare una situazione che poteva diventare drammatica. Io approfitto per sottolineare positivamente la disponibilità del Consorzio ad una chiamata d’urgenza”. Orlando ha poi stigmatizzato il “retropensiero del complotto”, ricordando che “il bando risponde che nei fatti non c‘è alcuna penalizzazione. Volontariato e associazionismo non sono esclusi, tanto che lo stesso Csa ha partecipato. Se lei – ha detto a Torrini - dice che il bando è ipocrita, allora lei ha un’idea curiosa dell’ipocrisia. La commissione è composta da due esperti esterni, che valutano il progetto complessivo, già discusso una volta, e non ho dubbi che si farà la scelta migliore per gli animali e per la comunità. E’ evidente, infine, che non ci sono elementi da suggerire l’intervento Corte dei conti e che la questione delle cooperative è pretestuosa e fuori luogo”.
Il dibattito ha registrato quindi l’intervento di Baldo Flori (Modena a Colori) che, come lo stesso Torrini, ha criticato le parole del presidente del Consiglio Ennio Cottafavi che, in apertura di discussione, aveva ricordato ai consiglieri a valutare con attenzione i propri interventi vista la concomitanza dei lavori della commissione che deve valutare l’assegnazione della gestione del canile. Secondo Flori “il bando nasce dalla volontà di muoversi in una logica istituzionale e rigida che tende a tagliare fuori il mondo dell’associazionismo e del volontariato dalla gestione delle strutture. Noi riteniamo che il bando debba mettere in gioco tutti gli interessati, facendo emergere qualità e potenzialità, esperienza e valori di riferimento, senza introdurre elementi di discriminazione. Ci sono diversi punti in cui viene affidata alla commissione una eccessiva discrezionalità, lì dove si dice che al di là del dato economico, bisogna guardare gli elementi di fattibilità, cosa che apre le porte alla discrezionalità”.
Per Mauro Tesauro (Verdi) si è di fronte “al caso di un bando che ormai perviene più all’esorcista che all’amministratore. Tutti noi sbaglieremmo nel cedere alla tentazione di tifare per l’una o l’altra cordata. Sarebbe stato bello arrivare ad una ricomposizione delle fratture. Io – ha spiegato Tesauro - leggo soprattutto la difficoltà di relazione. E’ sacrosanto invece che nella gara si pretenda il massimo rigore e tutta la trasparenza che i fatti richiedono. Questo perché gli obiettivi che ci premono sono due, cioè il benessere degli animali e la qualità del servizio pubblico, che non può in ogni caso prescindere dall’apporto storico e fondamentale delle associazioni di volontariato animaliste”.
Secondo Achille Caropreso (Indipendente), dopo la visita alle due strutture, cioè al canile municipale al canile gestito direttamente dal Csa, “la differenza rilevata è quella che passa tra un albergo a quattro stelle e a due stelle. Premesso che in nessuno dei due luoghi c’è il tema del maltrattamento degli animali, ci si deve porre il problema di come deve stare l’animale, che deve stare al meglio e il canile comunale dà impressione di maggiore possibilità di benessere. Auspico comunque che si sotterri l’ascia di guerra e si arrivi alla collaborazione tra i due soggetti”.
Michele Andreana (Ds) ha ribadito che la vicenda nasce dal rifiuto del Csa di proseguire con la gestione a causa del servizio veterinario, non da ragioni economiche, e si è soffermato sul “teorema del complotto di Torrini sulla presunta volontà di favorire una cooperativa”. Secondo Andreana “la capacità di fare impresa delle cooperative non esclude affatto altre partecipazioni. E’ un bando che non esclude nessuno, addirittura in contrasto con alcune sentenze del Tar che considerano la partecipazione delle associazioni di volontariato come una turbativa d’asta per la gratuità del servizio reso. Il nostro obiettivo è scegliere il soggetto migliore, senza alcuna preclusione. Non so quale sarà l’esito, ma non vorrei che, in virtù delle sentenze del Tar, ci si trovasse piuttosto di fronte a qualche coop che facesse ricorso di fronte all’incongruità che favorirebbe le imprese del volontariato”. Anche Sergio Rusticali (Sdi) ha respinto al mittente l’idea che ci sia un teorema per favorire qualcuno perché, in questo caso, “sarebbe stato più semplice fare una delibera secca. Quella di Torrini è quindi una interrogazione politica, per dimostrare che si vuole favorire qualcuno, ma così non è, tanto che lo stesso Csa non ha sollevato dal punto di vista del procedimento elementi di contestazione. L’auspicio è che dalla gara esca un soggetto che sappia garantire la migliore assistenza possibile per i cani”.
Andrea Leoni (Forza Italia) ha dichiarato che le risposte di Orlando “non ci hanno convinto, lasciando dei dubbi. Sappiamo tutti come andrà a finire, perché qualcuno qui dentro ci ha detto cosa accadrà, citando il Tar e dicendo che qualora la commissione non prendesse determinate decisioni e assegnasse la gestione ad un certo soggetto, questo altro soggetto si sentirebbe autorizzato a ricorrere contro chi avrebbe vinto la gestione, mettendo un’ipoteca a quello che succederà”. Secondo Leoni “è evidente che invece c’è un problema in città. C’è una predominanza di un determinato soggetto con l’amministrazione, è una città in cui - guarda caso - sono sempre i soliti noti che fanno le cose, inutile negare. Dire che la Lega Coop non conta nulla, vuol dire prenderci in giro. Sulla storia del canile, abbiamo visto anche il pressappochismo dell’amministrazione, ci sono errori che ci fanno pensare a regolarità che forse non sono state mantenute all’interno di regole che devono essere rispettate. Quindi le sue insinuazioni – ha concluso rivolto all’assessore - vanno rispedite al mittente perché qui noi non solo continuiamo a controllare, ma vedremo alla fine se i fatti ci smentiranno e a chi sarà affidata la gestione del canile municipale. Vogliamo vedere che è colui che ha la possibilità di rivalersi in sede giudiziaria”?
Torrini ha replicato dichiarandosi “completamente insoddisfatto”. Secondo Torrini “il nocciolo della questione è che c’è un modo di cacciar via qualcuno lasciandogli il cerino in mano. L’offerta al Consorzio è stata fatta un minuto prima anche al Csa? Evidentemente l’offerta al Csa è diversa da quella fatta al Consorzio e il Csa è stato messo in condizione di essere cacciato. Vedremo tra qualche settimana se l’ipotetico teorema sarà smentito – ha proseguito Torrini - Avete dato un calcio nel sedere al volontariato, ma io credo che se una coop vincerà, dovrà prendere dei volontari, quindi le contestazioni sono fuori luogo. Volete cacciare i volontari? Bene, prendo atto di questa volontà. Voi li avete cacciati. La sua riposta oggi, assessore, lo conferma”.
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