Sitta risponde in Consiglio comunale ad un'interrogazione di Leoni (Forza Italia)
“Le cause dell’incendio al Teatro delle Passioni la notte del 6 agosto non sono ancora state accertate, ma non si esclude che possano essere di natura dolosa. Sull’edificio, che non ha subito danni strutturali, sono stati fatti lavori di sistemazione e, dal primo settembre, la struttura è di nuovo disponibile e utilizzabile”.
Lo ha ricordato nel corso del Consiglio comunale l’assessore alle infrastrutture Daniele Sitta, rispondendo ad un’interrogazione con cui Andrea Leoni (Forza Italia) chiedeva notizia sulle cause dell’incendio, soffermandosi poi sull’esigenza di “riqualificare quanto prima l’intera area dell’ex Amcm evitando che sia ridotto ad un accampamento abusivo di extracomunitari”. Leoni, inoltre, chiedeva “in che tempi l’amministrazione intenda fare gli interventi del piano particolareggiato di recupero presentato nel 2004, che prevede servizi per i cittadini. Nel piano era prevista una grande riqualificazione, rimasta fino ad oggi lettera morta, con grande disagio degli abitanti della zona che vedono abitare persone poco raccomandabili. Il 12 luglio, ad esempio, c’è stata un’operazione con 12 arresti e l’anno precedente un 32enne marocchino era stato arrestato poiché in possesso di una notevole dose di stupefacenti. A questo, infine, si aggiunge la grande quantità di scippi. E’ una carenza strutturale di questa amministrazione – ha concluso Leoni – che porta alla recrudescenza della criminalità in una zona di solito tranquilla”.
Sitta ha spiegato che “nel 2006 le Forze dell’ordine e la Polizia Municipale nella palazzina-uffici hanno effettuato tre sgomberi di persone non autorizzate. Oggi gli edifici sono tutti chiusi e non ci sono problemi di occupazioni abusive. Da metà agosto, inoltre, non stazionano i furgoni che fanno spola dall’Est Europa e Italia per la compravendita beni di consumo e sono stati spostati altrove anche per alleggerire da presenze che potrebbero creare situazioni non gradite”
L’assessore è poi entrato nel merito del progetto di recupero del comparto, ricordando che “è prevista la collocazione di una multisala d’essai che riunirà le tre sale d’essai del territorio. Sono previsti anche il nuovo teatro delle Passioni e la sede di Ert, oltre a un piccolo centro commerciale medio-piccolo, alloggi, parcheggi e negozi. L’area del’intervento – ha proseguito Sitta – misura 25 mila metri quadri, di cui 7mila destinati a strutture pubbliche. Saranno anche ricavati 700 posti auto, di cui 500 destinati a parcheggio pubblico”.
L’assessore ha poi messo in evidenza che l’autorizzazione da parte della Sovrintendenza è arrivata lo scorso 7 aprile, ma contiene una variante importante rispetto al progetto d’origine: “Sull’ex centrale Enel, inizialmente destinata ad alloggi, la Sovrintendenza ha imposto solo attività di carattere pubblico, perciò i tecnici stanno lavorando alla riprogettazione dell’intero comparto che prevede all’ex Enel la multisala, spostando altrove la residenza”.
Sitta ha anche assicurato che entro fine anno il progetto definitivo sarà portato alla discussione del Consiglio, anticipando che si tratta di un intervento complesso poiché è previsto che chi realizza la parte privata debba realizzare gran parte di quello pubblico: “Nel frattempo – ha concluso - cercheremo di accelerare la demolizione degli edifici non interessati dal recupero, per evitare situazioni di disagio”.
Baldo Flori (Modena a Colori) ha espresso la propria perplessità, dichiarando che si sarebbe aspettato “un quadro più ampio della situazione degli edifici dismessi. Bisogna evitare di affrontare le situazioni solo per emergenza. Sappiamo che in città ci sono altre zone e contenitori non dotati dello stesso valore architettonico, ma importanti, perché se vengono lasciati a se stessi possono diventare ricettacolo di attività non legittime. A partire da oggi la Giunta dovrebbe predisporre un piano d’insieme da sottoporci per valutare tempi e destinazione, perché la situazione attuale non è un contributo alle politiche per la sicurezza che ormai sono – per ammissione del sindaco - una delle priorità per la città”.
Sitta ha preso di nuovo la parola sottolineando di “non voler affatto essere reticente sugli altri contenitori”, ma di aver risposto nel merito dell’interrogazione. L’assessore ha quindi colto l’occasione per ricordare al Consiglio gli interventi in atto sugli edifici dismessi, dall’ex Kla – dove è previsto a breve un recupero dell’area – all’edificio Enel di via Parenti, dal comparto Vinacce – già avviato – al grande intervento previsto all’ex Manifattura Tabacchi, sino alle ex Fonderie e al Sant’Agostino, citando per ognuno i progetti previsti e – ove possibile – anche i tempi di realizzazione.
Leoni ha replicato dichiarandosi non soddisfatto: “La risposta è una pedissequa elencazione di una gravissima carenza di questa e della precedente giunta, con cui si conferma che prima del 2007 non si farà nulla. Qui si ragiona di fatti iniziati nel 1996, 11 anni durante i quali una delle aree di pregio della città è stata lasciata colpevolmente. E’ un piano particolareggiato ambizioso, prevede opere di cui c’è bisogno. Francamente – ha concluso Leoni - qui oggi c’è solo da tirarvi le orecchie. Le rassicurazioni per il futuro sono smentite dal fatto che da 11 anni parlate e non realizzate niente”.
Lo ha ricordato nel corso del Consiglio comunale l’assessore alle infrastrutture Daniele Sitta, rispondendo ad un’interrogazione con cui Andrea Leoni (Forza Italia) chiedeva notizia sulle cause dell’incendio, soffermandosi poi sull’esigenza di “riqualificare quanto prima l’intera area dell’ex Amcm evitando che sia ridotto ad un accampamento abusivo di extracomunitari”. Leoni, inoltre, chiedeva “in che tempi l’amministrazione intenda fare gli interventi del piano particolareggiato di recupero presentato nel 2004, che prevede servizi per i cittadini. Nel piano era prevista una grande riqualificazione, rimasta fino ad oggi lettera morta, con grande disagio degli abitanti della zona che vedono abitare persone poco raccomandabili. Il 12 luglio, ad esempio, c’è stata un’operazione con 12 arresti e l’anno precedente un 32enne marocchino era stato arrestato poiché in possesso di una notevole dose di stupefacenti. A questo, infine, si aggiunge la grande quantità di scippi. E’ una carenza strutturale di questa amministrazione – ha concluso Leoni – che porta alla recrudescenza della criminalità in una zona di solito tranquilla”.
Sitta ha spiegato che “nel 2006 le Forze dell’ordine e la Polizia Municipale nella palazzina-uffici hanno effettuato tre sgomberi di persone non autorizzate. Oggi gli edifici sono tutti chiusi e non ci sono problemi di occupazioni abusive. Da metà agosto, inoltre, non stazionano i furgoni che fanno spola dall’Est Europa e Italia per la compravendita beni di consumo e sono stati spostati altrove anche per alleggerire da presenze che potrebbero creare situazioni non gradite”
L’assessore è poi entrato nel merito del progetto di recupero del comparto, ricordando che “è prevista la collocazione di una multisala d’essai che riunirà le tre sale d’essai del territorio. Sono previsti anche il nuovo teatro delle Passioni e la sede di Ert, oltre a un piccolo centro commerciale medio-piccolo, alloggi, parcheggi e negozi. L’area del’intervento – ha proseguito Sitta – misura 25 mila metri quadri, di cui 7mila destinati a strutture pubbliche. Saranno anche ricavati 700 posti auto, di cui 500 destinati a parcheggio pubblico”.
L’assessore ha poi messo in evidenza che l’autorizzazione da parte della Sovrintendenza è arrivata lo scorso 7 aprile, ma contiene una variante importante rispetto al progetto d’origine: “Sull’ex centrale Enel, inizialmente destinata ad alloggi, la Sovrintendenza ha imposto solo attività di carattere pubblico, perciò i tecnici stanno lavorando alla riprogettazione dell’intero comparto che prevede all’ex Enel la multisala, spostando altrove la residenza”.
Sitta ha anche assicurato che entro fine anno il progetto definitivo sarà portato alla discussione del Consiglio, anticipando che si tratta di un intervento complesso poiché è previsto che chi realizza la parte privata debba realizzare gran parte di quello pubblico: “Nel frattempo – ha concluso - cercheremo di accelerare la demolizione degli edifici non interessati dal recupero, per evitare situazioni di disagio”.
Baldo Flori (Modena a Colori) ha espresso la propria perplessità, dichiarando che si sarebbe aspettato “un quadro più ampio della situazione degli edifici dismessi. Bisogna evitare di affrontare le situazioni solo per emergenza. Sappiamo che in città ci sono altre zone e contenitori non dotati dello stesso valore architettonico, ma importanti, perché se vengono lasciati a se stessi possono diventare ricettacolo di attività non legittime. A partire da oggi la Giunta dovrebbe predisporre un piano d’insieme da sottoporci per valutare tempi e destinazione, perché la situazione attuale non è un contributo alle politiche per la sicurezza che ormai sono – per ammissione del sindaco - una delle priorità per la città”.
Sitta ha preso di nuovo la parola sottolineando di “non voler affatto essere reticente sugli altri contenitori”, ma di aver risposto nel merito dell’interrogazione. L’assessore ha quindi colto l’occasione per ricordare al Consiglio gli interventi in atto sugli edifici dismessi, dall’ex Kla – dove è previsto a breve un recupero dell’area – all’edificio Enel di via Parenti, dal comparto Vinacce – già avviato – al grande intervento previsto all’ex Manifattura Tabacchi, sino alle ex Fonderie e al Sant’Agostino, citando per ognuno i progetti previsti e – ove possibile – anche i tempi di realizzazione.
Leoni ha replicato dichiarandosi non soddisfatto: “La risposta è una pedissequa elencazione di una gravissima carenza di questa e della precedente giunta, con cui si conferma che prima del 2007 non si farà nulla. Qui si ragiona di fatti iniziati nel 1996, 11 anni durante i quali una delle aree di pregio della città è stata lasciata colpevolmente. E’ un piano particolareggiato ambizioso, prevede opere di cui c’è bisogno. Francamente – ha concluso Leoni - qui oggi c’è solo da tirarvi le orecchie. Le rassicurazioni per il futuro sono smentite dal fatto che da 11 anni parlate e non realizzate niente”.
Azioni sul documento