13/09/2006

DISTRIBUTORE AUTOMATICO PER "PAGINETTE" D'AUTORE

A Modena, Carpi e Sassuolo si potranno acquistare i testi di alcune lezioni magistrali degli scorsi anni inserendo una moneta in un distributore automatico
Hanno l’aspetto di normali distributori automatici di caffè, bevande calde e merendine. Ma se si inserisce la moneta si avrà in cambio una riflessione di Remo Bodei o di Silvia Vegetti Finzi, di Enzo Bianchi o di Salvatore Natoli, di Peter Sloterdijk o di Slavoj Zizek.
Nelle piazze principali di Modena, Carpi e Sassuolo, Festival filosofia inaugura quest’anno, in collaborazione con Buonristoro, i distributori automatici di “Paginette”, la collana che raccoglie una selezione delle lezioni magistrali delle precedenti edizioni del Festival.
I testi della collana (in vendita a 2,5 euro e 3 euro in relazione alla confezione e al numero delle pagine) sono 32 e portano le firme, tra gli altri, di Zygmunt Bauman, Bruno Forte, James Hillman, Gabriele Mandel, Agnes Heller, Jürgen Moltmann, Fernando Savater, Ermanno Bencivenga e Michel Maffesoli.
Quattordici i titoli nuovi, in vendita anche negli stand del Festival, nelle piazze delle tre città, nelle bancarelle dei libri e, a Modena, all’Ufficio informazioni turistiche di piazza Grande. Si va dai “Sensi spirituali” di Enzo Bianchi a “Finestre sul mondo” di Remo Bodei, da “Solitudine sonora” di Georges Didi-Huberman a “La questione dell’amore e la riduzione fenomenologica” di Jean-Luc Marion, da “Spiritualità dei sensi vigili” di Jürgen Moltmann a “Cinquantotto indizi sul corpo” di Jean-Luc Nancy. E, ancora, da “La gloria dei sensi” di Salvatore Natoli a “Forme di ascesi nell’esperienza estetica orientale” di Giangiorgio Pasqualotto, da “Sentire il mondo” di Carlo Sini a “La catastrofe della latenza e la carriera del non percepibile” di Peter Sloterdijk. Tra i nuovi titoli anche “Il gran gioco dei perché: la filosofia salvata dai ragazzini” di Salvatore Veca, “La prima e l’ultima carezza” di Silvia Vegetti Finzi, “Estetica e ascesi” di Vincenzo Vitiello e “L’inconscio delle istituzioni o l’osceno del politico” di Slavoj Zizek.

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