La presenza ebraica a Modena risale al secolo XI. Un tempo le sinagoghe erano tre
La presenza ebraica a Modena si fa risalire al secolo XI, anche se i primi documenti ufficiali sono del 1393, quando si stabilirono in città alcuni prestatori provenienti da Perugia, Rimini e Fermo. Con il trasferimento della corte estense da Ferrara, nel 1598, molti ebrei seguirono i duchi e la comunità raggiunse le mille persone. Nell’area di piazza Mazzini, dove nel 1638 fu istituito il ghetto, erano aperte tre sinagoghe – una di rito italiano, una di rito tedesco e una di rito spagnolo – e una famosa scuola di studi ebraici e cabalistici.
Fu solo con l’annessione di Modena al Regno d’Italia, nel 1861, che per gli ebrei iniziò il periodo dell’emancipazione. In quell’anno la comunità contava ancora mille persone, che si ridussero a 474 nel 1931 e a 185 nel 1945. Gli iscritti alla comunità modenese sono oggi una sessantina.
Fu solo con l’annessione di Modena al Regno d’Italia, nel 1861, che per gli ebrei iniziò il periodo dell’emancipazione. In quell’anno la comunità contava ancora mille persone, che si ridussero a 474 nel 1931 e a 185 nel 1945. Gli iscritti alla comunità modenese sono oggi una sessantina.
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