Dal 3 settembre al 29 ottobre si visita a Montale un villaggio di 3 mila 500 anni fa. Esperti di artigianato della preistoria illustrano le tecniche di fusione del bronzo
Riapre al pubblico domenica 3 settembre il Parco archeologico e Museo all’aperto della terramara di Montale, dedicato ad una delle più importanti civiltà della preistoria italiana (dalle 10 alle 18, ingresso 6 euro, per bambini da 6 a 13 anni 4 euro, gratuito fino a 5 e oltre 65 anni).
Fino al 29 ottobre tutte le domeniche si potranno visitare, con la guida di esperti archeologi, l’area di scavo che conserva le tracce dell’antico villaggio risalente al II millennio a.C. e il museo all’aperto dove è stato ricostruito a grandezza naturale un settore dell’abitato con le fortificazioni e due grandi case arredate con utensili e suppellettili, copie fedeli degli originali di 3 mila 500 anni fa.
Accompagna le visite un programma di archeologia sperimentale che propone ogni domenica una diversa attività affidata a esperti delle tecniche artigianali della preistoria. Si inizia domenica 3 settembre con la fusione del bronzo. Accanto alle due abitazioni ricostruite nel museo all’aperto il pubblico potrà seguire le fasi della lavorazione del metallo: la trasformazione dallo stato solido allo stato liquido e la colatura all’interno di stampi in pietra per realizzare armi, ornamenti e attrezzi da lavoro.
Le domeniche successive si succederanno la lavorazione del corno di cervo, la realizzazione di archi con prove di tiro, la modellazione della ceramica e la scheggiatura della pietra. Tre speciali appuntamenti saranno inoltre dedicati l’8, il 22 e il 29 ottobre, alle “grandi opere delle terramare”: un team di esperti del Vienna Institute for Archaeological Science metterà al servizio del parco la sua lunga esperienza sulla tecnologia del legno per un intervento di ricostruzione delle strutture difensive dell’abitato utilizzando tecniche e materiali in uso 3 mila 500 anni fa.
I bambini potranno inoltre partecipare con mamme e papà al gioco Archeoquiz: una serie di enigmi da risolvere per diventare esperti delle terramare e vincere un premio.
Fino al 29 ottobre tutte le domeniche si potranno visitare, con la guida di esperti archeologi, l’area di scavo che conserva le tracce dell’antico villaggio risalente al II millennio a.C. e il museo all’aperto dove è stato ricostruito a grandezza naturale un settore dell’abitato con le fortificazioni e due grandi case arredate con utensili e suppellettili, copie fedeli degli originali di 3 mila 500 anni fa.
Accompagna le visite un programma di archeologia sperimentale che propone ogni domenica una diversa attività affidata a esperti delle tecniche artigianali della preistoria. Si inizia domenica 3 settembre con la fusione del bronzo. Accanto alle due abitazioni ricostruite nel museo all’aperto il pubblico potrà seguire le fasi della lavorazione del metallo: la trasformazione dallo stato solido allo stato liquido e la colatura all’interno di stampi in pietra per realizzare armi, ornamenti e attrezzi da lavoro.
Le domeniche successive si succederanno la lavorazione del corno di cervo, la realizzazione di archi con prove di tiro, la modellazione della ceramica e la scheggiatura della pietra. Tre speciali appuntamenti saranno inoltre dedicati l’8, il 22 e il 29 ottobre, alle “grandi opere delle terramare”: un team di esperti del Vienna Institute for Archaeological Science metterà al servizio del parco la sua lunga esperienza sulla tecnologia del legno per un intervento di ricostruzione delle strutture difensive dell’abitato utilizzando tecniche e materiali in uso 3 mila 500 anni fa.
I bambini potranno inoltre partecipare con mamme e papà al gioco Archeoquiz: una serie di enigmi da risolvere per diventare esperti delle terramare e vincere un premio.
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