07/06/2006

CONGO, MOZIONE IN CONSIGLIO NATA DA UN APPELLO DI STUDENTI

Approvato all'unanimità un ordine del giorno sul conflitto congolese, presentato da Isabella Massamba e nato da un dibattito tra gli studenti della scuola superiore Selmi.
È stato approvato all'unanimità dal Consiglio comunale di Modena un ordine del giorno sulla situazione del Congo, che chiede al Sindaco di farsi portavoce presso gli eletti in Parlamento, in Parlamento europeo e i presidenti della Regione e della Provincia delle richieste emerse dagli studenti dell'Istituto Selmi di Modena. L'appello dei ragazzi, raccolto in occasione della manifestazione 'Città visibili' dello scorso anno, chiede di appoggiare il Congo nella richiesta fatta alla Corte penale internazionale per individuare i responsabili dei massacri e fare giustizia, di rafforzare le forze di pace e prolungare il mandato della Missione Onu, di lavorare per un embargo sul commercio delle armi nella regione dei grandi laghi, di sollecitare e facilitare il processo di pace in tutta la regione, di promuovere e sostenere programmi per il recupero delle vittime della guerra. Si chiede inoltre di spingere l'Italia ad adottare una politica estera coerente, di non finanziare le Banche che commerciano in armamenti e di proibire queste pratiche, intervenendo anche presso il presidente della Repubblica perché faccia proprio questo appello ed interceda verso gli Organismi competenti dell'ONU per tradurre in fatti queste richieste. L'ordine del giorno è stato presentato da Isabella Massamba dei Ds, che ha ricordato come 'pur sfruttando le ricchezze di questo paese, i governi occidentali non lavorano per la pace, anzi sostengono con armi e denaro alcune delle fazioni coinvolte nel conflitto'. Secondo Mauro Tesauro dei Verdi 'in Congo, dopo 10 anni di guerra civile, c'è un governo assolutamente transitorio e una totale incapacità della classe politica. Questi guasti vengono da un passato coloniale, ma anche nella missione delle Nazioni unite è difficile avere fiducia'. 'Il ruolo delle Nazioni Unite è troppo complesso e spesso i caschi blu sono stati a guardare senza poter intervenire', ha detto Achille Caropreso di Forza Italia: 'in questi conflitti la comunità internazionale sembra impotente'. Ivo Esposito di Forza Italia ha ricordato che 'una possibile soluzione è minacciare gli stati coinvolti nei conflitti di sospendere gli aiuti internazionali. Il Congo ha un territorio ricchissimo, anche dal punto di vista della biodiversità, e la comunità internazionale sembra interessata solo a sfruttarne le risorse'. 'La mozione è importante perché dà voce a una guerra dimenticata e al tema delle banche armate', ha affermato Michele Barcaiuolo di Alleanza Nazionale, 'ma sarebbe importante sottolineare il ruolo dell'Europa, ancora inesistente da un punto di vista internazionale, e riflettere sulle regole di funzionamento delle Nazioni unite, le cui risoluzioni, nei fatti, vengono costantemente ignorate'. 'La situazione dell'Africa è frutto del colonialismo, dell'ignoranza e della superficialità eurocentrica, ma esistono anche in questi paesi classi politiche corrotte e inadeguate', ha detto William Garagnani dei Ds. 'Dovremmo inoltre scusarci con gli studenti del Selmi per avere discusso il loro appello con tanto ritardo'. 'In Africa la ricchezza delle risorse è diventata quasi una maledizione, e le responsabilità occidentali sono tantissime', ha ricordato Enrico Artioli della Margherita. 'È una lettura stereotipata', ha detto Paolo Ballestrazzi di Modena a colori, 'il problema dell'Africa è la sua povertà morale e culturale, e il principio del divide et impera applicato dalle potenze coloniali con effetti drammatici'. 'I danni del colonialismo sono drammatici, ma l'attenzione è aumentata', ha affermato Alberto Caldana della Margherita: 'e oggi l'Africa deve tornare al centro dell'agenda internazionale'. 'L'Unione europea ha molti strumenti a disposizione', ha replicato Isabella Massamba a conclusione del dibattito. 'Bisogna capire come mai in alcuni paesi e in altri no la democrazia si può difendere con le armi, e bisogna intervenire per promuovere il senso di responsabilità della classe colta africana, che troppo spesso ha tradito i propri paesi scegliendo la corruzione e il potere'. La consigliera ha infine ringraziato le studentesse e gli studenti per avere portato questo tema all'attenzione del Consiglio comunale.

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