09/06/2006

ARMI, IL RESOCONTO DEL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

Tutti gli interventi dei consiglieri sulle mozioni riferite agli armamenti
Le due mozioni sugli armamenti presentate in Consiglio comunale hanno dato il via ad un dibattito molto articolato, ad iniziare dall'intervento di Mauro Tesauro (Verdi), secondo cui 'mentre calano nel mondo i contributi sulla cooperazione decentrata, crescono le spese militari. Ogni italiano ha speso circa 478 dollari procapite nel 2004 su questo fronte. A livello planetario c'è la campagna Control Arms, che ha l'obiettivo di stoppare tutti i traffici, in particolare quelli illeciti, a cui è importante aderire come singoli cittadini. A questo ' ha concluso ' si aggiunge anche una campagna contro le cosiddette banche armate, che finanziano questo tipo di commercio'. Achille Caropreso (Forza Italia) ha sollevato alcune perplessità sulle due mozioni, dichiarando che 'nessuno ha vocazione bellica, però i documenti danno l'impressione che l'Italia abbia invaso il mercato mondiale delle armi, come se le guerre in giro per il mondo scomparissero se non ci fossero le armi italiane, quando invece sono ben altre le nazioni che arricchiscono il filone degli armamenti. Il secondo aspetto di perplessità riguarda la punizione verso le banche, perché non ci sono banche che finanziano gli armamenti, ma banche che effettuano semplici anticipazioni all'export nell'ambito delle normali attività di lavoro. Si colpirebbero istituti che si trovano ad agire in ambiti geografici dove si sa che esistono aziende che, nel rispetto della legge, producono armamenti. Il documento, insomma, pecca di realismo e ha i connotati dell'entusiasmo giovanile'. Michele Barcaiuolo (An) ha criticato l'intervento di Tesauro, aggiungendo che 'le due mozioni hanno delle diversità notevoli. La penalizzazione del sistema creditizio, ad esempio, non può essere applicata. Non si può confondere il traffico illecito delle armi con la trasparenza delle attività bancarie, è come gettare il bambino con l'acqua sporca. E' quindi un approccio non condivisibile riguardo alla mozione presentata da Colombo, in cui si prova a destabilizzare il mercato. Sulla mozione di Isabella Massamba, invece, penso che i riferimenti a campagne internazionali dovrebbero prevedere l'allegato dei documenti di riferimento, senza i quali diventa difficile ragionare nel merito'. Isabella Massamba ha replicato sottolineando che 'quando io vado a comperare qualcosa, ci tengo a sapere che ciò che comperò non abbia causato danno a nessuno. Se vado ad investire in una banca, vale lo stesso principio, cioè che i miei soldi non vengano utilizzati per scopi che non approvo'. La Massamba ha ricordato una serie di dati di export internazionale di armi che dimostrano che 'i controlli sugli armamenti sono sempre meno decisi'. Ivo Esposito (Forza Italia) ha invece sottolineato che la legge 148 'non nasce solo dalla volontà italiana, ma da un accordo di collaborazione con una serie di paesi europei. Sono d'accordo sul fatto che le banche dovrebbero avere uno sguardo etico, come ad esempio Banca Intesa, ma c'è anche da dire che Unicredit è la prima produttrice italiana di armi, intesa come finanziatrice, con oltre 101 milioni di euro su questo fronte. Parlate solo della nazione, e non delle banche, forse perché sono vicine alle vostre posizioni politiche. Non siamo soddisfatti della prima mozione, perché è strumentale e demagogica e perché non fa riferimento ai fatti che ho citato'. Secondo Dante Mazzi (Forza Italia) 'molte volte prevale il senso di solidarietà, che è comprensibile, però nei documenti in Internet riferiti al controllo delle armi non si tiene conto che in Italia, lì dove si parla dell'export, ci sono aziende che occupano molto personale ' tra cui Beretta ' che ha vinto l'appalto per la dotazione della Polizia Usa. L'incremento di cui si parla, quindi, è dovuto anche a questi scopi, che sono considerati buoni. C'è una black list delle banche, però si nasconde la testa sotto la sabbia, perché ' per esempio - viene evidenziata una banca, ma gli enti locali fanno operazioni finanziarie non direttamente con quell'istituto, ma con emanazioni dell'istituto di credito. Quindi non si fanno operazioni dirette, ma si fanno operazioni pronti contro termine o altre operazioni simili con emanazioni di istituti di credito. Quanto al fatto che non si dovrebbero acquistare prodotti da chi produce armi, bisogna anche dire che alcune multinazionali ufficialmente sembrano impegnate in mezzi industriali, ma in realtà forniscono la base per veicoli di armamento. Quindi io starei attento a generalizzare e a fare queste campagne generalizzate'. L'assessore alle Politiche Giovanili Elisa Romagnoli ha ricordato che 'l'iniziativa è partita dal basso, è lodevole e trova il suo senso nella partecipazione popolare, la stessa che chiede il ritiro dall'Iraq. Sottolineo che l'8 febbraio un decreto legge sulle Olimpiadi comprendeva due righe sulle armi da guerra, in cui si permette la riparazione delle armi e la commercializzazione. Così si aiuta un noto amico di Forza Italia, Ugo Beretta e la sua azienda'. Giancarlo Montorsi (Prc) ha ricordato ai consiglieri che 'quando si è lavorato a questo Ordine del Giorno, si pensava di chiedere al nostro territorio di fare qualcosa di concreto. Vedo che l'opposizione è sensibile a questa situazione, ai rapporti tra finanza e produzione di armi. Ci siamo limitati a richiedere a questa amministrazione una prassi che sia un primo passo verso la chiarezza nei rapporti finanziari, cioè che ci sia un sistema di regole che contribuisca a riconoscere un punteggio maggiore agli istituti finanziari che non hanno legami con il commercio delle armi'. L'assessore al Bilancio Francesco Raphael Frieri ha ricordato di avere da tempo aderito alla campagna Control Arms, sottolineando l'esigenza di ritirare le truppe dall'Iraq, una nazione 'in cui il nostro esercito non è andato a fare una passeggiata, ma perché a 40 chilometri da Nassiriya c'è una raffineria di una compagnia petrolifera italiana. Detto questo - ha aggiunto ' è giusto che i cittadini possano decidere che la liquidità gestita dal Comune e le gare d'appalto della tesoreria tengano conto di criteri come quelli indicati dalla mozione. Ricordo anche che nell'ultima finanziaria c'è stato un aumento di quasi mezzo milione di euro sugli armamenti e che si stanno per spendere 18 miliardi per la costruzione della nuova portaerei Andrea Doria e altrettanto per 121 aerei Caccia Eurofighter, entrambe spese riferite non certo all'ordine pubblico. Se questo paese conferma questi trend di spesa, è normale che si possa pensare ad una penalizzazione degli istituti di credito e industrie che contribuiscono alla produzione di queste armi. Per il Comune di Modena non si possono ipotizzare punteggi escludenti, ma solo penalizzanti per l'appalto dei servizi finanziari, dando un segnale politico preciso. E proprio qui sta la forza della campagna. Ci baseremo sull'elenco che il Ministero della Difesa stila ogni anno in riferimento agli istituti di credito. Riguardo all'istituto di credito che gestisce il nostro servizio di tesoreria, non avremo problemi a verificare la sua posizione nell'elenco fornito dal Ministero della Difesa'. In fase di replica Alvaro Colombo ha puntualizzato che 'è vero, come dice Mazzi, che non ci sono solo le banche. Infatti nel documento di fa riferimento anche alle società collegate agli istituti finanziari, proprio per evitare questo rischio. Gli Ordini del Giorno hanno una ricaduta concreta e questo è il merito principale dei documenti, cioè che dall'elaborazione teorica si chiedano scelte operative complete, che facciano riferimento a scelte etiche. Nessuno chiede l'esclusione specifica di alcuni istituti di credito, ma l'introduzione di criteri premianti'.

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