13/06/2006

31 FAVOREVOLI, 12 ASTENUTI, 4 CONTRARI: IL CONSIGLIO APPROVA

Il 20 Dicembre 1965, la città adottò il suo primo PRG: a favore la maggioranza (PCI e PSI) e PSDI, astenuta la DC, contro PLI e MSI. I ringraziamenti del Sindaco Triva
'Con 31 voti favorevoli, 12 astenuti e 4 contrari, il Consiglio comunale approva a larga maggioranza il nuovo Piano Regolatore Generale della città'. Era il 20 Dicembre 1965 quando il sindaco Rubes Triva, dichiarava approvato il più importante strumento urbanistico della recente storia di Modena e del suo territorio. A favore del documento si pronunciarono, con dichiarazione di voto dei rispettivi Capigruppo, Luciano Guerzoni e Renato Finelli, i due partiti di maggioranza (PCI e PSI) ed anche il PSDI per voce del capogruppo, Benvenuto Abate. Voto di astensione da parte della DC con dichiarazione finale del capogruppo Ciro Santagata. Contrari i pronunciamenti del capogruppo del Partito Liberale Italiano, Gaetano Rossi e del capogruppo del Movimento Sociale Italiano, Pietro Cerullo. E' il verbale di seduta -36 pagine per un dibattito durato oltre quattro ore- a ricordarlo, così come in quelle pagine vengono riportate le parole emozionate del sindaco Rubes Triva a conclusione di un confronto che aveva coinvolto e interessato per oltre sei mesi l'intera città, dai partiti alle associazioni di categoria, dalle rappresentanze economiche e sincali al mondo della cultura. 'Questa sera abbiamo approvato un importante strumento di programmazione pluriennale. Uno strumento capace di aiutare e di contribuire ad andare in una direzione nuova, nella direzione dello sviluppo. Occorre che l'impegno che è stato rivolto alla elaborazione del Piano si estenda a si dilati in modo tale da creare i presupposti, le condizioni di potere, di autorità e di dimensione quantitativa degli interventi e della manovra del credito capaci di tradurre le tavole in realtà concreta e quindi capaci di fare esprimere alle scelte di PRG tutta la loro carica positiva, con quelle correzioni e con quegli scorrimenti che la realtà esterna consiglierà a noi e all'intero Consiglio comunale e con quelle scelte prioritarie che il Consiglio riterrà di dovere operare perché le componenti positive del Piano possano esercitare il massimo di efficacia e il massimo di incidenza.'

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