Il resoconto del Consiglio comunale sulla seduta tematica dedicata ai bambini
La professoressa Adonella Ferraresi, presidente del Comitato Regionale Unicef, ha aperto il dibattito dopo l'intervento dell'assessore all'Istruzione Adriana Querzè nel corso del Consiglio comunale dedicato alle politiche per infanzia e adolescenza: 'Mi fa piacere vedere che Comuni e i bambini insieme lavorano e insieme crescono ' ha dichiarato ' Modena, come attività legate ad Unicef, è ai primissimi posti in Italia. Proprio pochi giorni fa, ad esempio, una dirigente del Ministero della Salute ha partecipato ad un convegno in città, riproponendo l'idea di un Vaccino per l'aids. A breve, inoltre, Modena ' scelta in rappresentanza dell'Italia settentrionale ' ospiterà un convegno Unicef-Caritas, primo esempio di collegamento tra i due enti in cui si parlerà dei cosiddetti 'bambini invisibili', cioè quella categoria di bambini che faticano a trovare spazi idonei alla loro quotidianità'. La professoressa Ferraresi, inoltre, ha annunciato il progetto ' ormai in fase avanzata - di realizzare una casa per i bambini in Africa, che sarà chiamata 'Città di Modena', alla cui inaugurazione ha auspicato la presenza del sindaco. Achille Caropreso (Forza Italia) ha dichiarato che 'è impensabile pensare ad una politica su infanzia e adolescenza se non viene coinvolta tutta la città, con enti che lavorino a favore delle stesse politiche. Se il bambino viene trattato dal circolo sportivo con una finalità di mero agonismo, si rischia solo di creare frustrazione'. Caropreso ha anche sottolineato il ruolo degli insegnati per 'snidare' i segni del disagio adolescenziale, auspicando poi una scolarizzazione diffusa dei bambini nomadi. L'assessore alle Politiche per la Salute Simona Arletti ha aggiunto che 'i bambini hanno bisogno di una rete familiare e sociale che sappia accompagnarli ma anche ascoltarli, investendo con fiducia sulle loro capacità; che sappia orientarli ma anche riconoscere le abilità e le diversità di ciascuno come una risorsa da valorizzare, che sappia sostenere adeguatamente chi presenta aspetti problematici, prevenendo situazioni a rischio e supportando chi necessiti di un aiuto, sia esso di tipo sociale, educativo, o sanitario'. L'assessore ha poi sottolineato la necessità di un approccio multisettoriale, ricordando al contempo alcuni dati relativi allo stato di salute della popolazione infantile di Modena: 'Oltre il 20% dei minori è in sovrappeso, circa il 10% è obeso ' ha spiegato la Arletti - 1112 bambini sono interessati da malattie croniche, di cui il 41% di tipo allergico, e 2325 bambini sono in carico alla Neuropsichiatria Infantile (dato 2003), di cui il 40% nella fascia 6-10 anni', L'assessore ha poi ricordato che 'ci siamo dati come giunta e come Consiglio comunale obiettivi di salute divisi in 106 azioni distinte, per un valore economico di 17 milioni e 600 mila euro, per lavorare sul fronte del miglioramento del contesto ambientale, del potenziamento della rete dei servizi per l'apprendimento, la prevenzione e la promozione della salute nelle diverse fasi della crescita dei minori, per l'innalzamento della qualità di vita dei minori di tutte le etnie e culture, della promozione di azioni sui gruppi che esprimono bisogni e criticità specifici e per azioni di riduzione del danno, di recupero e limitazione degli handicap'. E' stata quindi la volta di Giorgio Prampolini (Ds) che ha invitato a 'lavorare sulla 'Carta del bambino in ospedale', dichiarando in modo inequivocabile anche in quella sede l'esistenza di diritti', chiedendo anche una revisione del diritto di Famiglia e sottolineando che la sfida per il futuro 'sarà di ricucire i rapporti tra infanzia adolescenza, servizi e spazi urbani, garantendo ai bambini il diritto di un'appartenenza piena alla comunità'. Ivo Esposito (Forza Italia) ha quindi fatto un excursus storico-normativo relativo alle politiche su infanzia e adolescenza del Comune di Modena, ricordando poi che il gruppo di Forza Italia 'ritiene fondamentale che l'atto di indirizzo rinvigorisca e si faccia portatore di una rinascita culturale tesa a combattere correnti ideologiche come il relativismo e il nichilismo, che ledono le nostre tradizioni culturali e sociali delegittimando i nostri valori fondanti, ponendoli cioè sullo stesso piano e fornendo lo stesso valore gerarchico a valori etici di culture estremamente diverse in cui la stessa dignità della donne, della vita umana nonché della democraticità delle istituzioni vengono valutate in maniera opposta'. Esposito si è dichiarato 'contrario a questa omogeneizzazione dei valori, ritenendo fondamentale una sana integrazione dei cittadini extracomunitari nel rispetto della civiltà occidentale in cui si identificano come valori assoluti la democrazia, la parità dei diritti tra tutti i cittadini, il rispetto della vita e della dignità umana, le pari opportunità tra uomini e donne, il rispetto dei diritti delle minoranze, la difesa dei più deboli, ma anche il rispetto delle leggi emanate e della famiglia come unità basilare della società da tutelare e difendere. Se il documento della giunta conterrà tali presupposti saremo bel lieti di appoggiarlo, ma se conterrà un tentativo di omogeneizzare la nostra cultura a quella islamica, giustificando tale comportamento come necessità di attrarre gli studenti extracomunitari in particolare di religione musulmana, sottraendoli alle scuole coraniche per condurli in scuole in cui la cultura occidentale viene annacquata, ci vedrà fieri avversari'. William Garagnani (Ds) ha invece apprezzato il modello di partecipazione dei genitori alla scuola, invitando ad un potenziamento dell'esperienza, chiedendo inoltre di lavorare sul tema della mobilità per 'offrire ai ragazzi la possibilità di essere autonomi, raggiungendo la scuola e tornando a casa con mezzi che favoriscono la socializzazione e l'autonomia'. Baldo Flori (Modena a Colori) ha dichiarato che la relazione dell'assessore offre 'un quadro che promette molto, ma non dà concretamente la risposta ai problemi che ha sollevato'. Il consigliere ha stigmatizzato l'assenza dell'assessorato alla Cultura tra i soggetti che dovrebbero partecipare alla 'formazione del 'capitale sociale'', ma anche il fatto che 'non si affronta il problema di fondo di cosa sia realmente l'integrazione'. Alvaro Colombo (Prc) ha ricordato che 'l'incontro con la diversità può nascere presto, anche se le diversità sono forse più banali, come diversi giochi, colore della pelle, ma l'importante è che fino da piccoli si riconoscano differenze e eguaglianze, e che nelle differenze c'è valore costitutivo della crescita. E' necessario integrare l'intervento pubblico con interventi di altra natura, il cosiddetto welfare mix, un atteggiamento molto laico e consapevole, su cui poniamo il tema dell'equilibrio ' ha aggiunto - Non ci può essere una risposta che domani sposti gli equilibri tra intervento pubblico e intervento privato, che preveda una marginalizzazione dell'intervento pubblico. Ben venga quindi il welfare mix, ma a queste condizioni'. Secondo Eugenia Rossi (Ds) 'bisogna esercitare un controllo, e questa funzione la può fare la scuola, sostituendosi a chi non può o vuole dare ai propri figli una crescita necessaria. Mi riferisco a casi che non mancano a Modena, come lo sfruttamento minorile o la sottrazione alla scolarità, in particolare delle bambine' Eugenia Rossi ha puntato il dito sui 'casi allarmanti di violenza anche all'interno delle famiglie e i casi di pedofilia. Ben venga la prevenzione e, in questi casi, è la scuola d'infanzia che si rende disponibile, che scopre questi casi drammatici, seguendo questi bimbi in un cammino doloroso di ricostruzione della loro identità'. L'assessore alle Politiche Giovanili Elisa Romagnoli ha ribadito invece 'il massimo impegno dell'assessorato sulla fascia della preadolescenza, esposta e molto sola. Condivido anche l'approccio multisettoriale ' ha aggiunto - perché l'adolescenza è una fascia che ha bisogno di essere attraversata da tutte le politiche. Dobbiamo quindi lavorare non tanto sul sostegno del disagio, ma su sostegno e sviluppo dell'agio, in una logica di welfare preventivo, non riparativo'. Mauro Manfredini (Lega Nord) ha ricordato che 'la Lega Nord, tramite l'associazione Copam, aiuta bambini', citando poi una legge del 1993 che 'permette di destinare lo 0,80% della somma dei primi tre titoli di entrate correnti dei Comuni per sostenere progetti di solidarietà internazionale. Ci confronteremo mano a mano sul programma oggi esposto, però rimango critico su alcuni aspetti. Noi ' ha concluso - vogliamo la nostra cultura e le nostre tradizioni, quindi non vogliamo che i nostri figli vengano addomesticati'. E' poi intervenuto Antonio Maienza (Udeur), che ha ricordato come 'ci attenda un lavoro duro, fatto di attenzione, di stile, di prevenzione, di sviluppo della personalità, di politiche familiari da rivedere e incentivare. Abbiamo un sistema di nidi che ci invidiano in tutta Italia. Bisogna dare atto che esistono strutture educative di alto livello comunale, ma non si può non fare cenno ai gioielli dei nidi privati, ad esempio quello della Tetrapak, all'avanguardia'. Giovanna Lolli (Ds) ha auspicato 'la sinergia e il collegamento a rete delle agenzie educative del territorio, permettendo che gli standard di qualità siano sempre più alti, dichiarati ed espliciti. Il rischio, in caso contrario, è quello della separatezza, lasciando in solitudine alcuni piccoli servizi'. Enrico Artioli (Margherita) ha ricordato che 'il welfare mix consente di avere un pluralismo educativo, che è una buona risposta alla complessità del mondo in cui viviamo. Non esiste un modello educativo neutro. Quindi la chiave di volta per la multiculturalità non è un riferimento religioso, anzi, ma il rispetto dei principi costituzionali. Va poi estesa la competenza dei comuni fino a 18 anni, è una questione di emergenza, coinvolgendo anche le famiglie'. In fase di replica l'assessore all'Istruzione Adriana Querzè ha garantito che tutti i progetti inseriti nella relazione presentata in consiglio saranno realizzati entro la legislatura, sottolineando poi 'la linea di sviluppo che parte dall'idea di equilibrio nelle modalità di espansione dell'aumento dei posti nidi. Equilibrio ' ha ricordato - significa che nessuno retrocederà dal pubblico, non è questo l'intendimento, ma nemmeno quello di smettere di insistere di lavorare perchè le imprese svolgano appieno il loro ruolo rispetto alla responsabilità sociale dell'impresa. Non smetteremo di cercare altre risorse, valorizzando conoscenze e competenze sul territorio, dentro la logica che ci impone la Costituzione. Noi abbiamo nei servizi di prima infanzia un sistema rigorosissimo, con standard alti che vanno rispettati. Quanto ai nidi aziendali, proporrò di cambiare nome. Uno è al Policlinico, l'altro a Tetrapak, ma non sono nidi aziendali. Qui non siamo in un sistema in cui, se si licenza il genitore, viene cacciato il bambino. Per questo motivo non sono nidi aziendali. E poi anche perché il numero dei posti riservato al territorio è più alto di quello riservato ai dipendenti . Noi non arretreremo al nostro dovere pubblico - ha proseguito - anche perchè in questa fase non è possibile il governo di un sistema di istruzione senza una gestione diretta. Esternalizzare completamente e mantenere il governo significa impoverirci di una competenza. Cosa governiamo se non sappiano più di cosa stiamo parlando' Non vogliamo quindi perdere gli strumenti per svolgere davvero un ruolo di governo. Sono serena e mi stupisco di queste preoccupazioni che comincio a cogliere. L'autentica vocazione di questa amministrazione per dare e creare servizi e governarli si sposa con la ricerca di un equilibrio che sta dentro il concetto di welfare mix, che è un mix sulla ricerca di risorse da allocare, sui soggetti che lo costituiscono e sul contenuto. Un mix che fa convivere le diversità dentro un sistema di regole che esiste e che intendiamo far rispettare'. Secondo il sindaco di Modena Giorgio Pighi 'le politiche dell'infanzia sono un processo di recupero fra saperi e competenze diverse, che insieme fanno vivere una comunità educante per tutti, e che a tutti offre adeguate opportunità di crescita. Sono politiche che mirano a far sì che un eventuale svantaggio di partenza, quale esso sia, in questo percorso sia rimosso e porti questi giovani ad essere più uguali rispetto a come sono partiti. Modena è stata ed è laboratorio di esperienze innovative, in un contesto particolarmente attento a non fare parti uguali fra parti diseguali. Ci sono consolidate collaborazioni tra vari e soggetti istituzionali sul territorio, ma anche collaborazione tra pubblico e privato. I risultati sono quelli di una risposta al 100% per le scuole infanzia e, oggi, anche il risultato della copertura del 100% tra i 2 e 3 anni, fino a pochi anni fa impensabile'. Secondo Pighi oggi l'obiettivo è di 'essere una città educante. L'impegno è di costruire una legge migliore che, sotto il profilo della scelta precoce, aiuti le giovani generazioni a dare una risposta al loro futuro. Uno dei diritti meno rispettati dei bambini è quello di non essere consultati nelle questioni che li riguardano. Va quindi costruita un'opportunità di partecipazione, che non è semplice, ma è necessario. L'amministrazione sostiene le forme di partecipazione e ottimo è il percorso di trasformare le circoscrizioni in luoghi di informazione democratica'. In fase di dichiarazione di voto Giancarlo Montorsi (Prc) ha dichiarato che 'i compromessi che in politica si devono fare tra la realtà e gli strumenti a disposizione, spesso vengono interpretati come compromessi tra forze politiche. Noi questa impostazione non la accettiamo. Oggi dimostriamo di saper aprirci ad una realtà difficile, ad una realtà che dice che oggi mancano gli strumenti per rispondere ai bisogni educativi dei bambini come portatori di diritti. Abbiamo bisogno di scendere a compromessi con il territorio. Quindi, se compromesso è, io credo che debba essere chiaro che non è un compromesso in maggioranza, per interessi di varie forze politiche, ma un compromesso con la realtà. Nessuno nega che in città il sistema educativo debba espandersi ' ha aggiunto ' il problema è come farlo. Noi abbiamo cercato di indicare gli elementi fondamentali, quali le caratteristiche, rispettando elementi di fondo importanti, come la laicità, che non è una bandiera, ma un elemento fondamentale della politica della sinistra. Noi su questo tema intendiamo mantenere questa richiesta. Chiediamo che si apra un percorso verso servizi laici a soggetti laici e che venga mantenuto un equilibrio che tenda a privilegiare i servizi a gestione diretta. Ci preoccupa una cosa, cioè i nidi aziendali. Rimane aperto questo discorso con la maggioranza, che dirà alla città come riusciremo a costruire l'insieme del sistema e che quindi tiene aperto e sospeso il giudizio finale su questo progetto'. Mauro Manfredini (Lega Nord) ha poi annunciato il proprio voto contrario, così come Baldo Flori (Modena a Colori) che ha sottolineato che 'ci vogliono risposte a bisogni nuovi. E' finita fase la di tregua dovuta al fatto che con un bassa natalità potevano farci carico di altri problemi. Oggi la forbice è quella dell'aumento di natalità e degli anziani. La scelta non dovrà riguardare solo le scuole a indirizzo confessionale, ma anche altri soggetti privati che si candideranno nei prossimi anni per risolvere i problemi'. Sergio Rusticali (Sdi) ha dichiarato che le politiche per l'infanzia sono 'un sistema che ha funzionato, ma non si sa se funzionerà in prospettiva. Bisogna intendersi sulla laicità, se intesa come atteggiamento politico oppure come concetto per capire come dare risposte. Va valutata l'apertura al privato con estrema chiarezza, quindi ad un privato cooperativo, invertendo una tendenza che in passato ha visto un rapporto di convenzionamento - dal punto di vista della risposta - con le scuole confessionali. Io stasera voto il documento che ci è stato presentato, nel quale non ci sono tutti gli elementi, perché se io oggi dovessi votare che anche per il futuro, in cui il rapporto tra pubblico e confessionale rimane al 30 e 70 - senza capire cosa succede dentro queste percentuali ' in questo caso darei voto contrario. Ma voto la delibera e il documento allegato, in cui questa questione non è compresa. Voto a favore, anche se è un voto critico rispetto alle conclusioni dell'assessore'. Mauro Tesauro (Verdi) ha dichiarato che 'l'assunto della laicità è un pietra angolare insopprimibile. Oggi daremo voto favorevole proprio per valorizzare al massimo quanto ci è stato proposto, però sul futuro, sull'espansione sul privato, noi continueremo a vigilare'. Rosa Maria Fino (Società Civile) ha aggiunto di aver apprezzato il dibattito: 'Anche io garantisco voto favorevole alla delibera e all'allegato di cui abbiamo discusso, non tenendo conto delle discussioni e conclusioni che forse si sono aperte sui temi che saranno aperti in altri momenti'. Michele Andreana (Ds) ha definito 'di alto spessore' l'intervento di Adriana Querzè, che però 'rischia di ingenerare una incomprensione, sulla quale la mia dichiarazione di voto vuole ribadire una cosa: oggi presentiamo una delibera di indirizzo che prevede un potenziamento dell'offerta formativa ed educativa da parte dell'amministrazione e che punta a soddisfare qualità e quantità del servizio. Bisogna soddisfare totalmente la richiesta e lo vogliamo fare valorizzando l'esperienza di questi anni, che dimostra che il modello funziona e può funzionare meglio. Dimostra anche che il mix prevede un forte ruolo pubblico, senza un arretramento, e dall'altra parte nelle convenzioni che si stipuleranno - tenendo conto della legislazione ' non si esclude la valutazione di potenziare l'offerta allargando ad altri soggetti che fino ad oggi hanno avuto un ruolo marginale. Non c'è nessuna preclusione ' ha sottolineato - Oggi votiamo le linee di indirizzo e vi invito a fare riferimento a questa volontà politica'. Enrico Artioli (Margherita) ha annunciato voto favorevole, sottolineando che 'il discorso complessivo della delibera è condivisibile per tanti aspetti'. Secondo Antonio Maienza (Udeur) 'noi della maggioranza nel finale del dibattito e nelle dichiarazioni di voto abbiamo perso l'occasione di volare alto. Sono stati strumentalmente posti problemi fuori luogo, inopportuni, che potevano essere sviscerati in altra sede. Sulla delibera e sulle linee politiche io voterò a favore'. Il dibattito si è chiuso con l'intervento di Andrea Leoni (Forza Italia) che ha annunciato il voto contrario del gruppo, mettendo in evidenza di 'aver sentito nelle dichiarazioni di voto così tanti distinguo che, però, alla fine tutti voteranno comunque a favore. Si nota una certa diversità tra il primo intervento e la replica dell'assessore ' ha aggiunto - Il primo era di apertura alla discussione, il secondo era onnicomprensivo, però le parole d'ordine si sono sprecate, facendo scendere il tono del dibattito, a cui sono seguite dichiarazioni di voto in cui ogni forza politica ha ribadito le proprie posizioni. Noi siamo contro per una serie di motivazioni, ma siamo pronti ad aspettare la declinazione passo dopo passo di quelli che saranno materialmente i provvedimenti dell'amministrazione. Sono tanti i propositi, però anche la via dell'inferno è lastricata di buoni propositi, ma poi si sa bene dove si va a parare'.
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