Il tasso di disoccupazione rilevato in città è metà di quello nazionale, ma per le donne l'ingresso nel mercato del lavoro continua ad essere più difficile.
A Modena il tasso di disoccupazione (3,5%) è meno della metà di quello nazionale, e sostanzialmente pari al tasso di disoccupazione fisiologico. Ma se si guarda soltanto alle donne il tasso sale al 5,1% e anche tra le persone in cerca di occupazione oltre due terzi sono donne. I dati sul mercato del lavoro in città nel 2005, pubblicati sul sito web dell'assessorato alle Politiche economiche del Comune di Modena, mostrano un mercato caratterizzato da un'alta partecipazione e da elevati tassi di occupazione, con una concentrazione nel settore dei servizi. I dati sono disponibili su internet all'indirizzo www.comune.modena.it/economia/mercatodellavoro_archivio.php. Il tasso di attività, che segnala la partecipazione al mercato del lavoro della popolazione tra i 15 e i 64 anni, a Modena nel 2005 è stato del 71,9%, contro un dato nazionale del 62,4%. Supera di oltre 10 punti il dato nazionale pure il tasso di occupazione, che misura la percentuale di occupati sul totale della popolazione in età attiva e nella nostra città si avvicina al 70%. Anche il tasso di disoccupazione tra i 15 e i 24 anni, pari all'11,7%, è circa la metà del dato nazionale. A Modena il 69,6% degli occupati lavora nel settore dei servizi o del commercio, mentre poco più di un quarto lavora nell'industria, con una diminuzione del 16% rispetto alla fine degli anni '90. Differenze di genere emergono anche dalle elaborazioni sul mercato del lavoro relative ai giovani tra i 15 e i 30 anni, fascia d'età che include sia neodiplomati sia laureati. I giovani tra i 15 e i 30 anni lavorano soprattutto come impiegati (85% dei laureati e 62,5% dei diplomati), ma c'è quasi un terzo dei diplomati (32%) che fa l'operaio. La grande maggioranza dei giovani laureati (88%) ritiene il proprio lavoro attinente al titolo di studio, dato che scende al 56% per chi ha solo il diploma di scuola superiore. Hanno un lavoro dipendente il 73% dei laureati e il 79% dei diplomati, e un lavoro atipico il 15% dei laureati e il 9% dei diplomati. Tra i laureati con contratto di collaborazione due terzi sono donne, mentre a lavorare in proprio sono soprattutto gli uomini. La maggior parte dei dipendenti (71%) ha un contratto a tempo indeterminato a prescindere dal titolo di studio. Solo il 6,6% degli uomini laureati dipendenti ha un contratto a tempo determinato, condizione che riguarda quasi un quarto delle donne laureate. È in cerca di un nuovo lavoro il 13% degli occupati tra i 15 e i 30 anni (anche in questo caso, soprattutto donne): chi cerca un nuovo lavoro lo fa perché ne ha uno temporaneo (40%) o perché desidera guadagnare di più (38%). Il desiderio prevalente è lavorare come dipendenti, per il 61% dei giovani e soprattutto per le donne, oltre due terzi del totale. Tra i disoccupati nella fascia d'età 15-30 anni quasi tre quarti sono donne (74%), e oltre l'80% è in cerca di un lavoro nel comune di residenza o in un altro che sia raggiungibile in giornata. Solo il 12% sarebbe disposto a trasferirsi ovunque in Italia, e si tratta quasi esclusivamente di laureati. La maggior parte delle persone in cerca di occupazione accetterebbe però qualunque tipo di contratto, anche a termine. Chi cerca lavoro lo fa inviando curriculum e domande a privati, ma se gli uomini tendono a cercare affidandosi anche a giornali o internet, le donne preferiscono i consigli di parenti, amici o conoscenti. I dati sul mercato del lavoro nel comune di Modena, elaborati dall'ufficio Progetti economici dell'assessorato alle Politiche economiche, confluiscono ogni sei mesi nella Lettera sull'occupazione, disponibile sul sito web www.comune.modena.it/economia.
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