04/04/2006

FONDAZIONE MARIO DEL MONTE, IL COMUNE TRA I FONDATORI

Approvata in Consiglio una partecipazione dell'amministrazione di 45mila euro
Il Comune di Modena sarà tra i fondatori della 'Fondazione Mario del Monte', con una partecipazione di 45mila euro al fondo di dotazione iniziale. Lo stabilisce una delibera approvata in Consiglio comunale con il voto favorevole della maggioranza, di Davide Torrini (Udc) e Modena a Colori, il voto contrario dell'opposizione e l'astensione di Sergio Celloni (Udc) con cui si dà il via libera ' oltre che alla partecipazione finanziaria ' anche allo statuto della Fondazione stessa. Gli altri soci fondatori saranno la Lega Provinciale delle Cooperative, l'Arci, la Cna della provincia di Modena, la famiglia di Mario Del Monte e l'Associazione Mario Del Monte. Nel corso della seduta, su proposta del sindaco, sono poi stati eletti nell'assemblea della Fondazione il rettore dell'Università di Modena e Reggio Emilia Giancarlo Pellacani e il professor Emilio Mattioli, ordinario fuori ruolo di Estetica all'Università di Bologna, già docente al Liceo Muratori di Modena. Pellacani e Mattioli si aggiungono al sindaco stesso, la cui presenza nell'assemblea è prevista da statuto. Inoltre, è stata anche accettata la proposta di nomina nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione di Mario Scianti, ragioniere capo del Comune di Modena. Le tre nomine sono state approvate con voto segreto, a cui non hanno partecipato i consiglieri di Forza Italia Dante Mazzi e Adolfo Morandi. Illustrando la delibera, il sindaco di Modena Giorgio Pighi ha ricordato che la Fondazione nasce dalla volontà dell'Associazione Mario del Monte, nata un anno dopo la scomparsa dell'ex sindaco di Modena: 'La Fondazione sarà un ente privato senza fini di lucro ' ha sottolineato Pighi ' che dovrà perseguire esclusivamente scopi di utilità sociale e culturale'. La Fondazione si occuperà di promozione di studi e ricerche, formazione, borse di studio, seminari, convegni e pubblicazioni su territorio e ambiente, sulle dinamiche sociali e culturali nelle città, di reti, servizi e verifiche comparate, proponendo scenari e politiche di trasformazione nei campi della cultura, della ricerca, della formazione e dell'informazione. Nel corso del dibattito Mauro Manfredini (Lega Nord) ha ricordato la figura e i meriti di Del Monte, sottolineando che 'un conto è che la Fondazione si regga con i propri capitali, un altro è il denaro pubblico. Capisco l'intenzione di rendere omaggio, ma avrei gradito il sostegno ad una fondazione per Alfeo Corassori, che amministrò per un ventennio e quelli erano tempi di vacche magre. Non ho nulla contro Mario del Monte, ma non condivido questo finanziamento'. Andrea Galli (An) si è detto d'accordo con Manfredini, aggiungendo che 'l'uso delle fondazioni a Modena è un po' troppo abbondante e diventano uno schermo oltre il quale il controllo diventa difficile. L'elenco dei fondatori fa capire che in una fondazione noi, come opposizione, non avremo mai voce in capitolo. Pellacani è una foglia di fico momentanea, legata alla persona, ma non è in grado di influire sulla Fondazione. Votiamo contro per la poca chiarezza sulla costruzione e l'assoluta mancanza di controllo da parte di una minoranza che rappresenta in città il 40%'. Baldo Flori (Modena a Colori) ha invece espresso la propria perplessità sul fatto che 'la Fondazione debba nascere come nuovo soggetto accompagnandosi alla permanenza dell'associazione. Condivido la nascita di una fondazione dedicata a Del Monte, alleato, avversario e amico personale. In questi anni ho seguito l'associazione e ho visto allargare lo spazio dedicato a iniziative importanti per la città, tra cui le utility. Però ci sono due interrogativi sulla nostra funzione: vorrei capire qual è il nostro ruolo all'interno delle fondazioni. Non è l'unica, ce ne sono altre. Vorrei capire il disegno alla base, che deve essere rispettoso dell'autonomia. Se hanno al loro interno una presenza del pubblico, dovremo interrogarci sul significato che intendiamo dare, che non è solo il sostegno finanziario. C'è un disegno' La fondazioni si muoveranno in rete' O ognuno fa le proprie cose'' Flori ha anche sottolineato come i 45mila euro siano 'una bella cifra, metà dell'onere complessivo dei soci fondatori. Mi chiedo quale sia l'onere degli altri. Il contributo degli altri mi pare un contributo articolato, ma mi sorprende l'onere estremamente ridotto con quale Lega Coop intende contribuire alla nascita, anche perché tutti sappiamo che Del Monte ha speso parte della sua vita per Lega Coop di cui è stato presidente provinciale. Mi attendevo un contributo più consistente, ma mi pare che sia meno della metà di quello che sarà l'esborso del Comune, 27mila euro'. E' stata poi la volta di Michele Andreana (Ds) che ha sottolineato come si aspettasse che 'la scelta fatta dalle associazioni di promuovere una trasformazione in fondazione fosse considerata un arricchimento per la città, più che evidenziarne i limiti costitutivi. Il Comune ha fatto bene a partecipare in questa forma, così come il fatto in altre fondazioni, perché le fondazioni forniscono studi e patrimonio di analisi che permettono alle istituzioni di fare delle scelte. E' un'opportunità, è il consolidamento di una scelta che in questi dieci anni ha funzionato'. Secondo Andreana è 'importante avere un luogo in cui analizzare la realtà modenese, non con le solite chiavi interpretative dell'economia, ma intrecciando l'evoluzione delle politiche sociali. I risultati degli studi dell'associazione sono stati molto ricchi e hanno riempito un vuoto di analisi e di proposta che avvertiamo tutte le volte che discutiamo di economia o politiche sociali'. Andreana, in riferimento alla composizione dei soci fondatori e sull'assenza di altre realtà sottolineata da Galli, ha ricordato che 'c'è una precisa connotazione di valori che sono a pieno titolo parte e cultura di questo territorio. Se uno ha proposte, bisogna arricchire la composizione, non autoescludersi'. Anche per Alberto Caldana (Margherita) 'è un passaggio importante per la città. La scelta di andare alla forma di fondazione c'è sempre di più quando si vuole consolidare e rendere più robusta una presenza. L'associazione in questi anni ha costituito un punto di riferimento e alcuni lavori lo dimostrano. Guai a perdere questi punto di riferimento'. Quanto all'impegno finanziario iniziale, Caldana ha ricordato che 'non è significativa la quota iniziale, quanto vedere chi metterà la benzina nella macchina per andare avanti', apprezzando allo stesso tempo la scelta dei nomi. Paolo Ballestrazzi ha sottolineato la propria perplessità sul fatto che rimanga in vita l'Associazione anche dopo la costituzione della Fondazione: 'Questo dualismo ci lascia perplessi. Se è vero che in città ' come dice Andreana ' c'è un vuoto di analisi, il Comune deve stimolare la rimessa in moto della discussione, evitando doppioni e discussioni'. Adolfo Morandi (Forza Italia) ha aggiunto che 'una fondazione che ha finalità come quelle da statuto, cioè molto alte, richiede un patrimonio adeguato, cosa che non è così da come viene presentata. Se davvero la Fondazione comincia a svolgere l'attività dell'oggetto sociale, molto velocemente il capitale si esaurirà e il Comune di Modena, quale socio fondatore, correrà il rischio di versare ulteriori somme'. Secondo Morandi 'è una Fondazione che è finanziata con soldi di tutta la collettività, anche di chi non si riconosce con quella parte a cui fa riferimento Del Monte. E' la dimostrazione che non è solo il Comune che interviene come socio fondatore, ma altre realtà che fanno riferimento a una realtà ben precisa. Solo i soci fondatori hanno diritto di voto e quindi diventa un soggetto con caratteristiche chiuse e che valuterà con la rappresentanza solo di una parte della collettività. Questi sono limiti di tutta evidenza. Per questo, politicamente, noi non possiamo essere concordi'. Il Sindaco ha replicato ricordando che 'se si ipotizza che Del Monte non è stato sindaco di tutta la città, allora nessun sindaco lo è. Bisogna stare attenti a fare certe valutazioni. L'investimento riguarda il capitale della società e lo mettiamo in una fondazione che è un contenitore che ha tra gli scopi la salvaguardia della sostenibilità di un territorio ' ha aggiunto Pighi - Questo risponde al perché i componenti dell'associazione hanno deciso di continuare anche con l'associazione, cioè per compiere anche altre iniziative che valorizzino la figura di Mario Del Monte'. Pighi ha poi ricordato che 'il Comune ha interesse per il patrimonio iniziale, poi altri penseranno alla gestione', sottolineando che 'la crescita delle fondazioni ha determinato il fatto che questi soggetti devono essere coordinati. Loro stessi hanno avuto una sorta di autodisciplina, evitando di sovrapporsi, come nel caso della Fondazione Biagi e della Del Monte, che non interferiscono tra di loro, neanche con la Fondazione Gorrieri e la Fondazione Teatro Comunale e San Carlo. Questo dovrebbe portare a una forma di esplicito coordinamento. Faccio quindi mia la sollecitazione di Flori e sarà mia cura far presente questa indicazione'. In fase di dichiarazione di voto Morandi ha ribadito che 'non è una fondazione aperta alla città, è diretta da una certa parte politica. Anche solo per questo motivo non possiamo accettare', seguito da Davide Torrini (Udc) che ha sottolineato come 'la delibera capita nel momento sbagliato, perché su di me pesa la vicenda di Covili. Un certo modo di gestire i fondi alla cultura, anche attraverso le fondazioni, ci ha aperto ancora una volta un certo modo di gestire i fondi pubblici. Da parte mia c'è però la positiva accoglienza della delibera nel merito ' ha aggiunto ' E' un lavoro che dà valore aggiunto al pluralismo, anche se si erogano 45mila euro, ma a soggetti che sono sempre da quella parte. Condivido i presupposti della Casa delle Libertà, ma io annunci a titolo personale il voto favorevole, con l'auspicio che le tante cose dichiarate dai miei colleghi, per una volta non si avverino. E' un'apertura di fiducia che spero sia positiva'. Sergio Celloni (Udc), ha invece annunciato l'astensione perché 'non ritengo valido che non ci sia apertura nel direttivo ad altri soggetti'.

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