04/04/2006

COVILI, PIANO FINANZIARIO DETTAGLIATO DA PARTE DEL COMUNE

Nel corso della seduta An ritira la mozione di sfiducia per l'assessore Lugli
Il Consiglio comunale di Modena ha approvato con il voto favorevole della maggioranza, l'astensione della Lega Nord e il voto contrario dell'opposizione un Ordine del Giorno in cui ' rispetto alla mostra di Gino Covili che sarà organizzata a partire dal 29 aprile ' si invita la Giunta 'nelle modalità operative, della successiva delibera di Giunta, a tenere rigorosamente in capo all'Amministrazione la gestione finanziaria delle varie iniziative attraverso la presentazione e la validazione di un piano finanziario dettagliato da parte del soggetto esecutore, Coviliarte, piano che deve tendere, oltre che ad obiettivi di promozione, ad obiettivi di risparmio rispetto al budget previsto, che sarà comunque portato all'attenzione della commissione di riferimento'. L'Ordine del Giorno, illustrato da Michele Andreana (Ds), impegna anche la Giunta 'a definire, con il coinvolgimento e il contributo di esperti di elevata qualificazione e con il più ampio coinvolgimento delle espressioni culturali della città, in coerenza con quanto gia fatto in passato, un programma poliennale finalizzato a far conoscere e valorizzare l'opera dei più importanti artisti modenesi del passato e di oggi anche per il ruolo che hanno assunto nella storia artistica, culturale e civile della nostra provincia'. Il documento, inoltre, chiede alla Giunta di 'definire concordemente con la Fondazione Cassa di Risparmio e le altre istituzioni programmi organici a più lunga scadenza, che riguardino le diverse istituzioni culturali per la destinazione e l'utilizzazione delle risorse che questa, in modo meritorio, può mettere a disposizione della cultura modenese'. Nel corso della seduta è stata anche presentata una mozione di Alleanza Nazionale con cui si rilevava 'con estrema preoccupazione e sconcerto la formulazione e l'impostazione della mostra 'Covili, gli occhi della Vita'; l'enormità delle cifre messe in campo, il ruolo svolto dal Comune come parte attiva nella raccolta delle risorse finanziarie necessarie, l'abdicazione dello stesso nel controllo e nella gestione delle risorse raccolte, la malaccorta formulazione di delibere concorrenti tra loro, prima presentate e poi ritirate e, soprattutto, l'insipienza della programmazione culturale nella città evidenziata da questa vicenda sono state valutate con stupore ed incredulità dal mondo artistico,culturale ed accademico della Città'. Alleanza Nazionale, dopo questa premessa, invitava quindi il Sindaco 'a ritirare la delega all'assessore Mario Lugli che pur bene aveva fatto in altre iniziative come 'Il Festival della Filosofia' a cui aveva validamente contribuito come assessore alla Cultura in Provincia'. Il dibattito si è aperto proprio su quest'ultimo documento, rispetto al quale Andrea Galli (An), primo firmatario, ha ribadito le ragioni per cui il sindaco avrebbe dovuto ritirare la delega a Lugli, mettendo in evidenza che 'non c'è niente di personale contro Mario Lugli come persona, poiché lui è solo un parafulmine. E' una sfiducia sulle capacità professionali'. Il sindaco di Modena Giorgio Pighi ha replicato dichiarando che sul documento, 'poiché non è in discussione un fatto personale', non ci sarebbe stato il voto segreto, seguito dal presidente del Consiglio Ennio Cottafavi che ha elencato in casi in cui il voto segreto è ammesso, escludendo quindi il caso della mozione di An. Galli ha ribadito che 'An aveva chiesto il voto segreto perché non è in discussione l'integrità morale, ma solo le capacità professionali. Noi ' ha dichiarato ' lo pretendiamo'. E' stata poi la volta di Achille Caropreso (Forza Italia) che ha ribadito la propria fiducia sulla mostra, sottolineando però che 'nell'Ordine del Giorno si mettono dei paletti, ma c'è difficoltà a riconoscere che qualcosa non è andato nel verso giusto', annunciando quindi l'intenzione di non partecipare al voto sulla mozione di An perché 'con questo atto si sfiducerebbe Lugli come essere umano'. Sergio Celloni (Udc) ha ricordato di aver organizzato una mostra dedicata ai pittori del '900 con una spesa di 15mila euro, definendo 'anticostituzionale e antidemocratico' il fatto che 'se una Fondazione dà i soldi, vengono spesi per manifestazioni del Comune'. Sulla mozione di An Celloni ha annunciato il voto contrario, poiché 'Lugli fa da intermediazione in un percorso, è in un ingranaggio e quindi non c'è malafede nell'assessore'. Nel dibattito è quindi intervenuto Dante Mazzi (Forza Italia), ricordando l'iter delle delibere relative alla mostra che si sono succedute: 'La pezza è peggio del buco ' ha detto - Diamo 380 mila euro senza un bando, cambiando le carte in tavola e di questo è responsabile l'assessore Lugli'. Secondo Baldo Flori (Modena a Colori) 'non si avverte la necessità e l'utilità dell'Ordine del Giorno della maggioranza e ci voleva da subito una delibera diversa. Invece siamo ad un'altra soluzione pasticciata in cui ad una seconda delibera ne è seguita una terza, che è quella votata l'altro giorno, ma integrata con le precisazioni contenute nell'Ordine del Giorno. La delibera è generica, si parla di risparmio, di obiettivi, ma è una polizza di assicurazione formale a favore di alcune forze di maggioranza che non hanno portato a casa niente di sostanzioso. E' la stessa strategia vista per l'inceneritore. Il sindaco ha pagato lo scotto per tacitare una sfiducia sotterranea. L'assessore appare sotto tutela'. Flori ha aggiunto che 'l'assessore ha ben precise responsabilità sulla gestione, ma la cosa è nata a monte, voluta da altri, collegialmente ed è quindi responsabilità della Giunta. Noi non voteremo a favore della sfiducia, perché oggi sarebbe troppo sbilanciata sull'assessore, mentre ci vorrebbe sulla responsabilità collettiva della Giunta'. In fase di replica Michele Andreana (Ds) ha dichiarato di non accettare che 'le nostre azioni siano classificate come moralmente non efficaci o come se il rimedio fosse peggiore del male. Ribadisco invece la necessità che si voti l'Ordine del Giorno, perché c'è un problema di percorso. La mostra di Covili si può fare, il problema sono i soldi, ma l'Ordine del Giorno dice quali azioni si faranno. E' una scelta tardiva' E' comunque una scelta di cui vi chiedo di prendere atto'. Andrea Galli (An) è quindi tornato sulla possibilità di voto segreto sulla mozione di sfiducia, dichiarando che 'ci viene tolto un tipo di votazione che credevamo scontato. Non centra Lugli come uomo, ma la sua gestione. Ci dite che sarà una mostra nazionale, ma non è vero, perché la pubblicità con i cartelloni apparirà solo in quattro province emiliane e sul Lago di Garda. Noi ' ha aggiunto -chiedevamo con la mozione un giudizio politico e chiedo a Lugli un atteggiamento virile. Riaffermo con forza la necessità di ricorrere a voto segreto. Se lo rifiutate vuol dire che avete paura'. Il presidente del Consiglio Ennio Cottafavi ha ribadito le ragioni per cui non era previsto il voto segreto, poiché 'riguarda una richiesta presente nel dispositivo nella mozione che non ha ragione di segretezza'. E' quindi di nuovo intervenuto il sindaco Giorgio Pighi ricordando che 'la mozione di sfiducia non è prevista dal regolamento, quindi Galli ha scelto la strada dell'Ordine del Giorno. Io sono profondamente convinto che questo atto non sia configurabile negli Ordini del Giorno, ma la politica chiede di passare oltre e quindi lo si fa lo stesso. Il voto segreto in questo caso, però, non è ammesso. Io capisco che la politica possa anche avere queste cadute di stile, ma c'è un limite quando si interviene. Lugli si è comportato correttamente e lei ' ha detto rivolgendosi a Galli - la deve finire di infierire, lei manca di rispetto alle persone. Queste sono offese trasformate in atti amministrativi. Bisogna avere la capacità di indignarsi quando la politica non è al livello del suo rango nobile. Noi con l'Ordine del Giorno abbiamo inteso dire con chiarezza cosa ci aspettiamo dalla mostra, dalle politiche della cultura e ciò che il nostro assessore sta facendo. Lei Galli può ricamare, ma noi intendiamo valorizzare la cultura della città e valorizzare un grande artista modenese. Il resto è effimero'. Dante Mazzi (Forza Italia) ha sottolineato che 'l'Ordine del Giorno arriva a posteriori arriva rispetto ad una cosa già fatta. Si sono tirati indietro alcuni attori importanti. Perché la Provincia dà solo un patrocinio' Visto che ci sono gli strumenti, questa è un'occasione persa di quel 'fare sistema' di cui parlate. La Provincia ha uno spazio all'aeroporto di Venezia, perché non usare quegli spazi per la pubblicità della mostra' Nessuno si deve scandalizzare se c'è una mozione di sfiducia. E' una cosa normale. Noi votiamo a favore della mozione di An, perché non ci sono degli intoccabili, soprattutto quando sbagliano'. E' poi di nuovo intervenuto Andrea Galli (An) dichiarando che 'l'intervento del sindaco è gravemente lesivo. L'Ordine del Giorno va votato segretamente anche perché nella maggioranza qualcuno voterebbe contro'. Galli ha quindi annunciato il ritiro della mozione di sfiducia 'perché nel momento in cui non ci viene dato il diritto di voto segreto, ci viene tolto il diritto come opposizione. Quando si valutano le persone entrano in gioco altre elementi, per questo chiedevamo il segreto, per rispetto. Non ci viene dato' Ritiriamo il documento, lasciando biasimo massimo su come avete gestito questa situazione'. Sergio Celloni (Udc) ha detto di essere rimasto perplesso 'dall'applauso della maggioranza dopo l'intervento del Sindaco. Noi abbiamo semplicemente espresso alcune perplessità. Il suo intervento ' ha detto rivolgendosi al Sindaco - è stato minacciatorio. Se un giorno io volessi obiettare, vengo redarguito in questo modo' Se questa è la vostra democrazia, ben venga. Noi invece parliamo e ci confrontiamo, nell'interesse dei cittadini'. Il dibattito si è chiuso con la dichiarazione di Mauro Manfredini (Lega Nord) che ha dichiarato la propria ammirazione 'per An che ha ritirato la mozione, che era diretta alla situazione e non alla persona. Si parla dell'iter delle delibere, ma vorrei ricordare che Calderoni per aver slacciato un bottone è stato costretto alle dimissioni', ricordando infine che 'Covili rappresenta la padanità'.

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