Il resoconto del dibattito consiliare sugli Ordini del Giorno di maggioranza e Lega Nord
Nel corso del dibattito sui due Ordini del Giorno relativi alla sentenza della Corte di Cassazione sullo stupro di cui è stata vittima una minorenne, Baldo Flori (Modena a Colori) ha condiviso 'l'indignazione degli Ordini del Giorno rispetto alla sentenza, però non sto a sindacare il genere della composizione della corte, né l'età ,perché ci metteremo su una strada non condivisibile. Piuttosto, va mostrato come ci siano sentenze che si dimostrano in sintonia con i valori del popolo italiano e altre che non esprimono questa sintonia dei valori. Il caso dimostra anche che non ci sono dei santuari intoccabili e che le sentenze della magistratura possono essere giudicate dall'opinione pubblica, esercitando un controllo democratico'. Eugenia Rossi (Ds) ha aggiunto che 'può darsi che, come dice Flori, non si debba fare una distinzione di genere, ma ' sarà anche casuale ' la composizione della sezione è tutta maschile. Qui si tratta di violenza alla persona, tanto più grave se rivolte a persone deboli, sull'infanzia, su persone inermi, o persone a disagio sociale e culturale. In Italia la violenza è ancora molto alta, spesso non denunciata e avvengono spesso in ambito familiare. Lo dico con un tremito nella voce, ma io una ventina di anni fa ho subito un tentativo di violenza e la Polizia mi disse che ero una delle poche donne a denunciare in maniera tanto chiara un tentativo di violenza. Bisogna intervenire con decisione perché non riguarda solo la legalità, ma la cultura di un paese. Se un paese non reagisce con dignità allo stupro di una bambina, significa che è un paese non civile'. Achille Caropreso (Forza Italia) ha spiegato che 'l'Ordine del Giorno di Rosa Maria Fino è permeato da un eccessivo livore. Il merito è condivisibile, ma alla base c'è un livore che lascia perplessi. Più idoneo è l'atto di Manfredini, perché ha colpito un aspetto fondamentale, che è il riferimento dell'ambito degradato in cui è avvenuta la vicenda', seguito da Teodoro Vetrugno (Ds) che ha detto che i due Ordini del Giorno sono 'condivisibili nel loro intimo sentire', associandosi alla richiesta di Rosa Maria Fino di garantire più rappresentanza femminile all'interno della magistratura: 'Sul fatto di commentare le sentenze ' ha aggiunto - anche io penso che sia giusto, tranne quando le sentenze si prestino ad essere lette come indebita pressione verso la magistratura. Quanto ai due documenti, infine, sarebbe un errore che il Consiglio si dividesse e auspico che ci sia un voto unanime su entrambi o, se sarà possibile, su un solo documento a sintesi'. E' stata quindi la volta di Mauro Manfredini (Lega Nord) che ha chiesto: 'Per quale motivo una sentenza deve essere meno grave a seconda dell'età di chi subisce violenza o in base alle violenze già subite' Una cosa è la decisione autonoma di avere dei rapporti, un'altra è la violenza subita. E' grave ' ha aggiunto ' che a commettere il reato sia stato il patrigno della ragazza. Abusare dei bambini è un atto infame e pieno di vigliaccheria, da condannare con il massimo della pena possibile, è un reato così grave che non so immaginare che pena ci vorrebbe, per quando grande non sarà mai sufficiente. Ci vorrebbe la castrazione, non quella chimica, ma esercitata con gli stessi metodi con cui viene esercitata l'infibulazione'. Sergio Rusticali (Sdi) ha aggiunto che 'su un argomento come questo sarebbe importante uscire con una voce unica, perché tocca la sensibilità di tutti. E' una sentenza non casuale, la terza Sezione è recidiva per altre due sentenze emesse, sostanzialmente sugli stessi argomenti e quindi io dico che ci sta anche la questione di genere. Caropreso mi deve spiegare il fatto che si debba tenere in conto il contesto di degrado sociale, perché non è a giustificazione di quanto è successo'. Per Andrea Galli (An) 'i due Ordini del Giorno sono difficilmente conciliabili perchè è difficile leggere quello della Fino senza vedere un attacco alla magistratura, cosa che metterebbe in difficoltà lo stesso sindaco. Il documento della Lega condanna l'atto naturale, cioè la violenza, ed è completamente diverso. La suprema Corte non ha intenzione di entrare nel merito, ma si limita ad analizzare la legittimità. Il richiamo della parità di genere, infine, ci ha stufato perchè spesso è un mascheramento della mancanza di competenze'. Isabella Massamba n' Siala (Ds) ha ricordato che 'la parità di genere è definita dalla Costituzione. Se l'Ordine del Giorno della Fino è inaccettabile ' ha detto rivolta ai banchi di Alleanza Nazionale - non uscite dall'aula, ma votate contro. Genere e età sono altamente influenzate dall'incapacità di riconoscere sessualità maschile e femminile, ma anche il sesso, che i vecchi non capiscono. In Parlamento, come nel caso della fecondazione assistita, le donne si sono unite trasversalmente, offese dagli uomini, e la legge non è passata perché la maggioranza è maschile'. Michele Barcaiuolo (An) ha ricordato che 'An ha posizioni di potere reale affidate alle donne, tutte arrivate lì per merito, non per genere. Non condivido il dispositivo dell'Ordine del Giorno della Fino che contesta con indignazione la Corte di Cassazione. Il sindaco avrebbe difficoltà, tanto è vero che Manfredini, che parte dello stesso presupposto, invita a fare cose diverse'. Nel dibattito è poi intervenuto Dante Mazzi (Forza Italia) che si è detto 'dispiaciuto sulla bagarre su un tema così triste. Apprezzo il fatto che la Fino abbia parlato non solo di violenza alle donne ma anche di violenza ai minori, che è un aspetto molto grave del nostro paese. Non c'è questione di genere, ma di violenza nelle mura domestiche, non legate a condizioni economiche e culturali'. Mazzi ha anche sottolineato che 'chi delinque viene rilasciato troppo presto. E' un delitto anche psicologico, con ripercussioni nel futuro, anche delle famiglie future delle vittime. Un incidente si può dimenticare, ma non una violenza. Neanche Gesù riuscirebbe a non condannare chi si macchia di questi crimini. Bisogna parlare più spesso di prevenzione'. Antonio Maienza (Udeur) ha ribadito che 'la violenza è un atto che deve essere sempre condannato perché porta alla morte o alla sopraffazione morale e fisica delle persone. La violenza morale a volte è molto più forte di quella fisica. E' vero, la vicenda si è consumata in una situazione socio-ambientale degradata, però non è un elemento che può essere considerato a giustificazione. Io credo che l'argomento andrebbe approfondito con un consiglio monotematico, invitando esperti come il dottor Caffo e altre autorità accademiche'. E' poi intervenuto Adolfo Morandi (Forza Italia) ricordando che 'la Corte di Cassazione non ha fatto altro che rimandare alla Corte di Appello per difetto di motivazioni, quindi non ci sono giudizi di merito. Nel documento di Rosa Maria Fino ci sono frasi non sono condivisibili, che sono un attacco non a un giudice, ma a tutta la Corte suprema'. Morandi ha definito quindi 'lacunoso' il documento della Fino e 'più articolato e preciso' quello di Manfredini, ricordando che 'il programma della Casa delle Libertà al punto 10 prevede l'inasprimento delle pene per reati su minori e il patrocinio a favore delle vittime di questi reati'. Enrico Artioli (Margherita) ha sottolineato che 'se tutti diciamo che siamo uniti nel merito, incontriamoci e facciamo un solo documento. Deve emergere un messaggio politico diretto a chi fa le leggi per far sì che cose del genere non succedano, senza dare attenuanti'. E' stata quindi la volta di Ivo Esposito (Forza Italia), che ha definito 'intollerabile la violenza. Non è concepibile che la magistratura dia una valutazione sulla natura sessuale o sociale dell'aggredito. E' un pericoloso precedente, perché si arriva al paradosso del processo all'aggredito invece che all'aggressore'. In fase di replica sia Rosa Maria Fino che Manfredini hanno presentato degli emendamenti a correzione degli Ordini del Giorno, senza però arrivare ad un unico documento di sintesi. L'emendamento di Rosa Maria Fino prevedeva la riformulazione di un passaggio relativo alla Corte di Cassazione, mentre quello di Manfredini correggeva il passaggio finale dal punto di vista delle procedure. Rosa Maria Fino (Società Civile) si è rivolta a Galli dicendo: 'Lei l'altra sera scherzando mi ha detto che aveva quasi subito una violenza da una donna. Mi chiedo: se lei fosse stato minore e fosse stato avvicinato da un pedofilo e questo pedofilo fosse stato condannato, ma poi la Cassazione ' composta da cinque giudici donne - avesse attenuato la sentenza dicendo che lei aveva subito violenza da bambino, lei non avrebbe espresso disagio come il nostro di oggi'' Rosa Maria Fino ha poi ricordato la 'sconfessione' della sentenza 'da parte dei vertici della Corte Suprema'. La Fino ha quindi concluso dichiarando che la violenza sulle donne e i minori 'cesserà quando persone con mentalità di un certo tipo si impegnerà a non farla e a non tollerarla', respingendo la critica di Caropreso sul livore contenuto nell'Ordine del Giorno. Mauro Manfredini (Lega Nord) è intervenuto per ricordare che il proprio ordine del Giorno è nato sulla scia di un documento dell'associazione Donne Padane, ribadendo la 'volontà di fare la castrazione a chi si macchia di questi reati, ma non la castrazione indolore', annunciando anche il proprio voto favorevole al documento della maggioranza. Adolfo Morandi (Forza Italia) ha quindi rilevato che 'l'emendamento della maggioranza cambia il senso della frase incriminata. Prima c'era un attacco, ma nella versione modificata cambia il senso. Anche se l'invito finale è generico- ha annunciato Morandi - voteremo a favore di tutti e due i documenti'. Andrea Galli (An) ha invece motivato il 'non voto' al documento della Fino poiché 'il dispositivo ci trova in disaccordo, anche se approviamo alcuni passaggi relativi alla condanna della violenza alle donne e ai minori'. Apprezzamento allo sforzo di Fino e Manfredini è venuto da Tesoro Vetrugno (Ds), che ha annunciato il voto favorevole del proprio gruppo ad entrambi gli Ordini del Giorno, mentre Baldo Flori (Modena a Colori) ha dichiarato di apprezzare 'le convergenze parallele che si sono realizzate, perché di questo si tratta', annunciando il voto favorevole su entrambi i documenti'. E' quindi intervenuto nuovamente Mauro Manfredini che si è rivolto a Galli dicendo: 'Noi critichiamo sempre la magistratura e la sinistra la difende. Oggi succede il contrario e io dico a Galli: prendiamo la palla al balzo'. Il sindaco Giorgio Pighi ha dichiarato di vedere 'positivamente lo scenario. Se le divergenze sui temi rimanessero sul retroterra invece che sui contenuti, come nel caso di questi due documenti, penso che se fosse così su tanti temi, saremmo un paese fortunato. Colgo il senso comune diffuso di una non accettazione di una logica che c'è dietro la sentenza. Se fosse possibile un voto unanime sarebbe meglio, altrimenti si rimane comunque nell'ambito della normale dialettica politica'. Hanno poi annunciato voto favorevole ad entrambi i documenti sia Enrico Artioli (Margherita) che Mauro Tesauro (Verdi), mentre Michele Barcaiuolo (An) ha dichiarato di 'ribadire la condanna alla violenza, ma non ci convince che il Consiglio comunale esprima indignazione nei confronti della Corte di Cassazione'.
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