07/12/2006

STRADELLO MEDICI CAULA, VERIFICA TECNICA PER I DOSSI

Sitta risponde in Consiglio ad un'interrogazione di Ercole Toni (Ds)
“I sei rallentatori installati sullo Stradello Medici Caula forse sono troppi, ne sarebbero bastati la metà, ma evidentemente c’era un atteggiamento di grande attenzione e sensibilità da parte dei privati verso la sicurezza, che non è usuale. Si tratta di quattro piattaforme rialzate e di due dossi, realizzati sulla base di un progetto di urbanizzazione. Verificheremo la corretta esecuzione per capire se rispettano le altezze del Codice e le pendenze stabilite dalle norme, cioè una pendenza massima del 10%, e se ci sono difformità chiederemo all’impresa esecutrice una modifica”.
Lo ha dichiarato nel corso del Consiglio comunale l’assessore alla viabilità Daniele Sitta, rispondendo ad un’interrogazione con cui Ercole Toni (Ds) segnalava l’eccessiva presenza di numerosi dissuasori di velocità – nove secondo l’interrogante – di cui uno “molto sensibile in quanto si tratta di una sopraelevazione con accesso molto corto e con un dislivello dal piano stradale di circa 40 centimetri”. Toni sottolineava poi che “le caratteristiche dello stradello, largo circa 4 metri e mezzo, senza sfogo e con un numero limitato di abitazioni, a nostro parere e secondo quanto segnalato da alcuni residenti, non aveva bisogno di un dissuasore ogni 50 metri che, oltre ad essere tutti molto elevati, non presentano colorazioni atti ad identificarli facilmente. Inoltre, la segnaletica in verticale, oltre che posizionata in modo inadeguato, è carente”. Il consigliere dei Ds ha chiesto quindi se le opere fossero autorizzate dall’Ufficio Viabilità, chiedendo anche le ragioni della “sensibile sfoltitura” della vecchia siepe di bosso posizionata a destra dello stradello entrando da via Pavia. Toni, infine, chiedeva se Stradello Medici Caula non dovesse chiamarsi per queste ragioni “via dei Dossi”, e segnalava anche che “la pista ciclabile, dopo i lavori di sistemazione dello stradello, risulta impraticabile o di difficile identificazione, tanto che le biciclette non sanno quale tratto percorrere, anche se si vocifera che un nuovo tratto sarebbe in costruzione in altra parte dell’area”.
Sitta ha spiegato che lo stradello è “in un comparto privato in fase di realizzazione e quindi i lavori sono ancora in corso. Il progetto nella parte di urbanizzazione e viabilità prevede la realizzazione di 6 moderatori di velocità e un ampliamento a 5 metri e mezzo della sede stradale, che quindi è allargata, operazione che è stata consentita dalla ricollocazione della ciclabile all’interno del comparto. Quanto ai dossi, è vero che c’è stata una fase in cui ne sono stati ipotizzati nove, ma è una fase superata dalla progettazione finale che già oggi vede la realizzazione di solo sei dissuasori che hanno l’obiettivo di rallentare la velocità”. L’assessore ha poi aggiunto che “lungo Stradello Caula corre una ciclabile su una corsia riservata, il cui tratto finale è stato ricollocato all’interno del comparto. La vecchia sede della ciclabile è stata inglobata nella sede stradale, che quindi è stata allargata. Dopo la curva, la strada non sarà modificata, quindi la larghezza sarà inferiore, perciò la ciclabile sarà da segnalare bene. Lungo la ciclabile, inoltre, i privati hanno installato specchi parabolici all’uscita dei carrabili. Di solito non autorizziamo questo tipo di operazione, però se i privati hanno deciso di installarli per avere maggiore sicurezza in uscita crediamo che non ci siano problemi. Penso anche che i due dossi in cemento dovranno essere tolti, poiché è sufficiente la piattaforma di rallentamento”.
Sitta, in riferimento al fatto di denominare “via dei Dossi” lo stradello, ha invitato Toni a “non ironizzare su una progettazione che tende a salvaguardare la sicurezza. L’impegno di ‘zone 30’ nei quartieri è da segnalare come elemento positivo e non da indicare in modo ironico come qualcosa da evitare in futuro”.
In fase di replica Toni ha ribadito che di solito “intervengo per chiedere l’installazione di maggiori dissuasori di velocità, ma questa volta chiedevo di verificare una situazione. Mi dispiace che si sia colto un tono ironico, era solo per sdrammatizzare. Non ho chiesto di togliere, ma solo di controllare e di mettere a norma. Quindi sono soddisfatto della risposta, ma non mi soddisfa che qualcuno dica che io chiedo di togliere”. Toni ha poi ribadito di essere “impressionato dalla caterva di dossi e dalla mancanza di segnaletica. Quanto alla ripiantumazione delle essenze, lo accolgo come dato positivo, ma mi risulta che ci fossero accordi per mantenere la siepe di bosso”.

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