06/12/2006

"FINANZIARIA, NESSUN EFFETTO SULLA SCUOLA MODENESE"

L'assessore Querzè risponde in Consiglio a un'interrogazione di Leoni (Forza Italia)
“Possiamo affermare con certezza che non ci saranno effetti della Finanziaria 2007 sulle scuole del Comune di Modena. A Modena infatti, grazie a processi di razionalizzazione, fusioni, chiusura di piccole scuole e grande senso di responsabilità dei dirigenti scolastici, la media degli alunni per classe è già superiore all’obiettivo che il Governo si è prefissato: supera infatti il valore di 22 alunni per classe a fronte dell’obiettivo di 21 alunni per classe contenuto in Finanziaria. Quindi l’annunciata modifica dei parametri non coinvolgerà le scuole di questo Comune e, localmente, non produrrà tagli”.
Lo ha dichiarato nel corso del Consiglio comunale l’assessore all’Istruzione Adriana Querzè, rispondendo ad un’interrogazione con cui Andrea Leoni (Forza Italia) chiedeva se fossero confermate le voci secondo cui con la Finanziaria si sarebbe arrivati al taglio di circa 50mila posti nella scuola pubblica, a quanto ammonti il taglio dei posti previsti nelle scuole e negli istituti della Regione Emilia Romagna, quali siano gli effetti sulle scuole di Modena per le famiglie e gli studenti in seguiti alle misure introdotte dalla Finanziaria e quali provvedimenti si intendessero mettere in atto “per evitare che i pesanti tagli previsti si ripercuotano negativamente sul sistema scolastico della città di Modena”.
L’assessore ha dichiarato di condividere le preoccupazioni di Leoni, sottolineando che la manovra Finanziaria, proprio per questi motivi, per quanto riguarda la scuola prevede una serie di interventi quali un piano per l’edilizia scolastica di 250 milioni di euro in tre anni che prevede l’attivazione di interventi finanziati per un terzo dallo Stato, un terzo dalle Regioni e un terzo dagli enti locali, per la messa a norma degli edifici esistenti e la costruzione di nuove scuole. E’ poi previsto un finanziamento di 100 milioni di euro all’anno per il 2007, 2008 e 2009 per la realizzazione di nuovi nidi che possano avvicinare i parametri di frequenza italiani a quelli indicati dall’Unione Europea. Previsto anche l’obbligo scolastico a 16 anni, “superando il fumoso concetto di diritto-dovere e innalzando l’età per l’accesso al lavoro dai 15 ai 16 anni”, ma anche “la defiscalizzazione di 1000 euro per tutti i docenti, anche quelli con incarico di un solo anno, per l’acquisto di personal computer, il ripristino del fondo previsto dalla legge e tagliato dal governo Berlusconi per le scuole paritarie, l’assunzione di 150.000 docenti e 20.000 unità di personale A.T.A. per risolvere in un triennio la questione del precariato e molte altre misure coerenti col programma di governo”.
Adriana Querzè ha dichiarato che “per realizzare tutto questo occorre porre in essere contenimenti della spesa per risanare i conti pubblici in dissesto. In questi contenimenti rientrano i tagli a cui Leoni fa riferimento, tagli che esistono anche se non nella misura indicata. Non si tratta infatti di 50mila insegnanti in meno ma, come si evince dalla relazione Tecnica del Ministero del Tesoro della riduzione di 31.032 insegnanti a livello nazionale.
Di questi, 12.000 sono insegnanti di inglese delle elementari le cui funzioni saranno gradualmente svolte, come in parte già accade, dai docenti di classe formati con specifici corsi. L’altra riduzione riguarderà 19.032 insegnanti, sempre a livello nazionale. Questa manovra, la principale, è collegata all’aumento dello 0,4 della media di alunni per classe: si passerà cioè da una media nazionale di 20,6 a una media di 21 con la riduzione, appunto di 19.032 docenti. Non si hanno ad oggi i dati previsionali scorporati per Regione che saranno disponibili, e soprattutto certi, una volta analizzato l’andamento effettivo delle iscrizioni. Tuttavia, come già detto, possiamo affermare con certezza che non ci saranno effetti sulle scuole del Comune di Modena anche in ragione del fatto che la media degli alunni per classe è già superiore all’obiettivo che il Governo si è prefissato e quindi l’annunciata modifica dei parametri non coinvolgerà le scuole di questo Comune e, localmente, non produrrà tagli”.
L’assessore ha proseguito ribadendo che “non serviranno dunque azioni specifiche del Comune perché non ci saranno ripercussioni negative sul sistema scolastico, a differenza, mi corre l’obbligo di sottolinearlo, di quanto è avvenuto col precedente governo. Dal settembre 2004, infatti, il Comune di Modena è intervenuto mettendo proprio personale docente nelle scuole dell’infanzia statali alle quali il governo assegnava una sola insegnante anziché due, operando tagli veri e mettendo in seria difficoltà molte famiglie modenesi. Nello scorso luglio il nuovo governo, appena insediato, è riuscito a sanare queste situazioni ed ha accolto tutte le nuove domande di sezioni di scuola dell’infanzia”.
Adriana Querzè ha anche ricordato che “rispetto alle domande di classi a tempo pieno presentate dalle famiglie, il nuovo governo è intervenuto con la manovra di luglio fornendo, anche in questo caso, gli insegnanti previsti che il governo precedente aveva tagliato”.
Concludendo l’intervento, l’assessore ha tenuto a sottolineare due aspetti: “Il primo è una sostanziale condivisione delle scelte della Finanziaria sull’asse del perseguimento delle riforme scolastiche, anche se si sarebbe potuto imprimere un cambio di passo più deciso per annullare gli interventi del Ministro Moratti che ancora pesano sulla scuola. Il secondo è la consapevolezza che la scuola modenese non subirà tagli poiché i valori medi degli alunni per classe sono già allineati, anzi più alti, rispetto agli obiettivi fissati dal governo. Non ci sarà quindi alcuna penalizzazione della qualità dell’istruzione che le nostre scuole mettono in campo. E’ anzi finalmente terminata l’epoca degli interventi di supplenza che questo Comune ha dovuto svolgere col passato governo perché il sistema scolastico modenese non fosse smantellato. Ci sono una serie di criticità ancora non risolte e la prima è di un utilizzo timido della Finanziaria per alcuni problemi organizzativi della scuola e non la mole di fondi che avremmo auspicato”.
In fase di replica Andrea Leoni si è detto sorpreso che l’assessore abbia risposto all’interrogazione prima che la Legge Finanziaria fosse approvata: “Mi sarei aspettato che si sarebbe risposto a manovra finanziaria approvata – ha dichiarato - E’ ballerina, cambia da una Camera all’altra e per questo mi sarei aspettato una risposta a gennaio. Nella risposta è emerso anche un certo imbarazzo, la conferma di una serie di tagli e che una serie di misure non risolveranno una serie di problemi. Si conferma anche che si alza il rapporto alunni/classi che a Modena c’è già e quindi è un effetto nefasto che vige già”.
Per Leoni questo è “un quadro che non ci lascia tranquilli perché è evidente che ci sono i tagli, condizioni che non cambieranno, perciò la Finanziaria per la scuola pubblica non raggiunge i risultati sperati. La Finanziaria non serve per risolvere i problemi annosi e presumibilmente peggiorerà il servizio scolastico nel resto del paese. E’evidente che di fronte ad un assessore di centro sinistra che ci fa un quadro di questo tipo ci fa piacere la schiettezza, ma non ci fa piacere perché la china rispetto alla scuola pubblica non può trovarci che in disaccordo. La tutela della scuola pubblica – ha concluso - si deve dimostrare con azioni concrete che, a Finanziaria attuale, il governo Prodi non ha messo in campo”.

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