Gli interventi dei consiglieri sulla delibera presentata da Francesca Maletti
Il dibattito sulla delibera presentata dall’assessore alle Politiche sociali Francesca Maletti con cui si è dato il via libera al regolamento per la determinazione dei criteri per la concessione temporanea di alloggi di proprietà comunale a famiglie in condizione di esigenza socio-abitativa si è aperto con l’intervento di Baldo Flori (Modena a Colori) secondo cui, a fronte di elementi di novità quali la durata, la decadenza e il peso dato all’incidenza del canone sul reddito, “non convince che l’amministrazione punti ad avere mano libera nell’assegnazione degli alloggi, pur sotto la forma di concessione, con il rischio di situazioni di favore o discriminazione. Non lo possiamo accettare”. Flori ha chiesto “criteri più garantisti”, aggiungendo che “la delibera ha carattere di estrema discrezionalità”.
Per Achille Caropreso (Indipendente) il fatto stesso che si dia aiuto a categorie quali anziani e disabili è un motivo per votare a favore la delibera: “la mia impressione – ha detto commentando le critiche di Flori - è che per evitare che una minima quota di persone su cui ci sono riserve nella fruizione dei benefici, allora si voti contro. Io invece vedo il bicchiere mezzo pieno, cioè una situazione in cui famiglie che rischiano di trovarsi sulla strada hanno invece uno strumento in più”.
Secondo Giorgio Prampolini (Ds) “c’è la necessità di costruire un fondo di riserva di abitazioni per intervenire nelle emergenze pesanti, che sono aumentate in questi ultimi anni e soprattutto si modificano. Si hanno situazioni che si scoprono all’improvviso e sulle quali bisogna decidere subito. Quindi l’applicazione e le modalità sono condivisibili”. Anche Ivo Esposito (Forza Italia) si è detto d’accordo sul fatto di garantire la celerità degli interventi, ma “non si comprende come si possa confondere la flessibilità con la discrezionalità. E’ poco condivisibile che una commissione possa su proprio giudizio, senza controparti, avere un metro di giudizio su come opera la medesima struttura. Come possiamo essere sicuri che non ci siano interessi di parte se non c’è qualcuno che faccia il giudice di questa situazione”?
In fase di replica Francesca Maletti, rispetto alle accuse di troppa discrezionalità da parte della commissione, ha ribadito che “tutta l’attività si basa sulla valutazione professionale. Non si parla di alloggi che rispondono solo a un bisogno abitativo, sono alloggi che rispondono con altri servizi a problematiche di famiglie che non hanno solo l’esigenza abitativa. Quindi con le famiglie c’è un accordo professionale che prevede che a fronte del nostro intervento le famiglie stesse operino scelte che vadano nella direzione di un’uscita dalla situazione di disagio. I tecnici non fanno ciò che vogliono. Ricordo infine che una volta l’anno con le organizzazioni sindacali confederali si fa la verifica”. Nel corso delle dichiarazioni di voto è infine intervenuto Andrea Leoni (Forza Italia) secondo cui “l’amministrazione voleva avere la mano libera sulle assegnazioni, perciò tanto valeva che nella commissione ci fosse anche l’assessore, così si assumeva la responsabilità politica. Furbescamente fanno fare tutto ai dirigenti, così se non funziona qualcosa è colpa loro. Meglio sarebbe stato portare una scelta, per quanto non condivisibile, fino in fondo e prevedere la presenza dell’assessore in commissione che dà copertura politica al lavoro, togliendo l’alibi di una snellezza procedurale. Sono scelte che da più di 15 anni si usano nelle amministrazioni per dare formalmente incarichi ai dirigenti invece che ai politici. Sono scelte iperdiscrezionali e noi voteremo contro”.
Per Achille Caropreso (Indipendente) il fatto stesso che si dia aiuto a categorie quali anziani e disabili è un motivo per votare a favore la delibera: “la mia impressione – ha detto commentando le critiche di Flori - è che per evitare che una minima quota di persone su cui ci sono riserve nella fruizione dei benefici, allora si voti contro. Io invece vedo il bicchiere mezzo pieno, cioè una situazione in cui famiglie che rischiano di trovarsi sulla strada hanno invece uno strumento in più”.
Secondo Giorgio Prampolini (Ds) “c’è la necessità di costruire un fondo di riserva di abitazioni per intervenire nelle emergenze pesanti, che sono aumentate in questi ultimi anni e soprattutto si modificano. Si hanno situazioni che si scoprono all’improvviso e sulle quali bisogna decidere subito. Quindi l’applicazione e le modalità sono condivisibili”. Anche Ivo Esposito (Forza Italia) si è detto d’accordo sul fatto di garantire la celerità degli interventi, ma “non si comprende come si possa confondere la flessibilità con la discrezionalità. E’ poco condivisibile che una commissione possa su proprio giudizio, senza controparti, avere un metro di giudizio su come opera la medesima struttura. Come possiamo essere sicuri che non ci siano interessi di parte se non c’è qualcuno che faccia il giudice di questa situazione”?
In fase di replica Francesca Maletti, rispetto alle accuse di troppa discrezionalità da parte della commissione, ha ribadito che “tutta l’attività si basa sulla valutazione professionale. Non si parla di alloggi che rispondono solo a un bisogno abitativo, sono alloggi che rispondono con altri servizi a problematiche di famiglie che non hanno solo l’esigenza abitativa. Quindi con le famiglie c’è un accordo professionale che prevede che a fronte del nostro intervento le famiglie stesse operino scelte che vadano nella direzione di un’uscita dalla situazione di disagio. I tecnici non fanno ciò che vogliono. Ricordo infine che una volta l’anno con le organizzazioni sindacali confederali si fa la verifica”. Nel corso delle dichiarazioni di voto è infine intervenuto Andrea Leoni (Forza Italia) secondo cui “l’amministrazione voleva avere la mano libera sulle assegnazioni, perciò tanto valeva che nella commissione ci fosse anche l’assessore, così si assumeva la responsabilità politica. Furbescamente fanno fare tutto ai dirigenti, così se non funziona qualcosa è colpa loro. Meglio sarebbe stato portare una scelta, per quanto non condivisibile, fino in fondo e prevedere la presenza dell’assessore in commissione che dà copertura politica al lavoro, togliendo l’alibi di una snellezza procedurale. Sono scelte che da più di 15 anni si usano nelle amministrazioni per dare formalmente incarichi ai dirigenti invece che ai politici. Sono scelte iperdiscrezionali e noi voteremo contro”.
Azioni sul documento