In consiglio comunale le linee di indirizzo sulle politiche cimiteriali
La realtà cimiteriale di Modena è, se non unica, sicuramente particolare. Il Comune gestisce infatti complessivamente ben 18 cimiteri: al cimitero metropolitano (seconda metà dell' 800) di san Cataldo (che costituisce un unico complesso con il cimitero moderno di Aldo Rossi, la cui costruzione risale agli anni '70 del '900) si aggiungono 17 cimiteri frazionali (e in un paio di frazioni esistono ben due cimiteri, il vecchio ed il nuovo).
San Cataldo: nella parte in cui il nuovo cimitero si collega al vecchio mediante un corpo destinato a servizi, sarà ricavata a breve la sala del commiato, struttura che vuole dare il segno di una collettività attenta ai bisogni di diverse culture e che vuole dare un’occasione per un decoroso saluto anche a chi vuole una cerimonia laica. Il cimitero metropolitano monumentale è stato oggetto di un corposo intervento (2 milioni di euro) di riparazioni e miglioramento antisismico (i danni del terremoto del 1996 sono stati ingenti) a cui seguiranno altri interventi di restauro. Sempre all’interno del cimitero di San Cataldo è stata predisposta un’area per la dispersione delle ceneri da cremazione. E’ stata inoltre avanzata la proposta che il prossimo anno sia avviato il percorso per la realizzazione di un forno crematorio che dia servizio adeguato ai cittadini che sempre più numerosi scelgono questo servizio.
I dati ci dicono infatti che dal 2000 a oggi sono più che triplicate le cremazioni (479 nel 2005 inclusi resti mortali). Inoltre va tenuto presente che essendo una pratica di minor impatto urbanistico siamo in grado di garantire la conservazione delle ceneri in qualunque dei cimiteri della città, anche in quelli del forese ove i loculi siano esauriti. Nelle intenzioni di questa Giunta c’è di impegnarsi per far sì che S.Cataldo possa ritornare ad essere il cimitero urbano dei modenesi.
Cimiteri del forese: nati come cimiteri a servizio delle frazioni e di alcune zone periferiche restano numerosi cimiteri nel forese.
La maggior parte delle sepolture avviene oggi in questi cimiteri (circa il 60% delle tumulazioni) che in questi anni sono stati sottoposti a numerosi interventi di manutenzione ed ampliamento. L’investimento negli ultimi 4 anni dal 2003 al 2006 è di circa 2,5 milioni di euro.
La delibera sulle “linee di indirizzo sulle politiche cimiteriali” propone in maniera graduale di introdurre nuovi criteri di assegnazione delle sepolture.
La proposta al consiglio non vuole solamente dare seguito alle richieste contenute nella legge regionale n. 19/2004 “Disciplina in materia funeraria e di polizia mortuaria”, ma dare impulso a un piano coordinato di interventi di medio e lungo termine che mirino a valorizzare il cimitero di San Cataldo come cimitero cittadino e i cimiteri frazionali come punto di riferimento essenziale dell’identità delle comunità frazionali.
Tali criteri dovranno favorire maggiormente chi abita in prossimità del cimitero, chi ha congiunti stretti già sepolti nello stesso e chi ha handicap certificati.
Si tratta perciò di iniziare a invertire una tendenza che non ha futuro, in un’ottica di consapevolezza della finitezza del territorio.
Infine, ma non ultimo per importanza, si dà atto della positiva scelta effettuata nella scorsa legislatura di dare adeguata sepoltura ai cittadini delle principali religioni monoteiste e si conferma tale impostazione.
La delibera introduce inoltre la promozione culturale, cioè far conoscere le opere d’arte della parte monumentale del Costa. Gli studenti dell’istituto d’arte Venturi spronano l’Amministrazione comunale a “far riscoprire l’importanza storica e artistica del cimitero, bene culturale da promuovere come meta culturale, così come avviene in molte città italiane ed europee”.
San Cataldo: nella parte in cui il nuovo cimitero si collega al vecchio mediante un corpo destinato a servizi, sarà ricavata a breve la sala del commiato, struttura che vuole dare il segno di una collettività attenta ai bisogni di diverse culture e che vuole dare un’occasione per un decoroso saluto anche a chi vuole una cerimonia laica. Il cimitero metropolitano monumentale è stato oggetto di un corposo intervento (2 milioni di euro) di riparazioni e miglioramento antisismico (i danni del terremoto del 1996 sono stati ingenti) a cui seguiranno altri interventi di restauro. Sempre all’interno del cimitero di San Cataldo è stata predisposta un’area per la dispersione delle ceneri da cremazione. E’ stata inoltre avanzata la proposta che il prossimo anno sia avviato il percorso per la realizzazione di un forno crematorio che dia servizio adeguato ai cittadini che sempre più numerosi scelgono questo servizio.
I dati ci dicono infatti che dal 2000 a oggi sono più che triplicate le cremazioni (479 nel 2005 inclusi resti mortali). Inoltre va tenuto presente che essendo una pratica di minor impatto urbanistico siamo in grado di garantire la conservazione delle ceneri in qualunque dei cimiteri della città, anche in quelli del forese ove i loculi siano esauriti. Nelle intenzioni di questa Giunta c’è di impegnarsi per far sì che S.Cataldo possa ritornare ad essere il cimitero urbano dei modenesi.
Cimiteri del forese: nati come cimiteri a servizio delle frazioni e di alcune zone periferiche restano numerosi cimiteri nel forese.
La maggior parte delle sepolture avviene oggi in questi cimiteri (circa il 60% delle tumulazioni) che in questi anni sono stati sottoposti a numerosi interventi di manutenzione ed ampliamento. L’investimento negli ultimi 4 anni dal 2003 al 2006 è di circa 2,5 milioni di euro.
La delibera sulle “linee di indirizzo sulle politiche cimiteriali” propone in maniera graduale di introdurre nuovi criteri di assegnazione delle sepolture.
La proposta al consiglio non vuole solamente dare seguito alle richieste contenute nella legge regionale n. 19/2004 “Disciplina in materia funeraria e di polizia mortuaria”, ma dare impulso a un piano coordinato di interventi di medio e lungo termine che mirino a valorizzare il cimitero di San Cataldo come cimitero cittadino e i cimiteri frazionali come punto di riferimento essenziale dell’identità delle comunità frazionali.
Tali criteri dovranno favorire maggiormente chi abita in prossimità del cimitero, chi ha congiunti stretti già sepolti nello stesso e chi ha handicap certificati.
Si tratta perciò di iniziare a invertire una tendenza che non ha futuro, in un’ottica di consapevolezza della finitezza del territorio.
Infine, ma non ultimo per importanza, si dà atto della positiva scelta effettuata nella scorsa legislatura di dare adeguata sepoltura ai cittadini delle principali religioni monoteiste e si conferma tale impostazione.
La delibera introduce inoltre la promozione culturale, cioè far conoscere le opere d’arte della parte monumentale del Costa. Gli studenti dell’istituto d’arte Venturi spronano l’Amministrazione comunale a “far riscoprire l’importanza storica e artistica del cimitero, bene culturale da promuovere come meta culturale, così come avviene in molte città italiane ed europee”.
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