Simona Arletti risponde in Consiglio ad un'interpellanza di Sergio Celloni (Udc)
“Sul piano della legittimità il Consiglio di Circoscrizione può riunirsi validamente anche in luogo diverso dal Centro Civico (articolo 18 Regolamento Circoscrizioni). È pur vero che normalmente il Consiglio si riunisce entro l’ambito del territorio circoscrizionale, tuttavia nel regolamento non è esclusa, né vietata, la possibilità di tenere la seduta al di là dei confini territoriali, ovviamente – si ritiene - per fondate e motivate ragioni. Riferirsi all’articolo 44 del regolamento delle Circoscrizioni appare inappropriato. Infatti, ad esempio, nel caso di sedute congiunte (articolo 23 del Regolamento) è previsto che i Consigli possano svolgersi al di fuori del territorio circoscrizionale e non è quindi pensabile che tutto quello che non è espressamente previsto nel Regolamento Circoscrizioni sia di per sé automaticamente vietato”.
Lo ha ricordato nel corso del Consiglio comunale l’assessore al Decentramento Simona Arletti, rispondendo ad un’interpellanza con cui Sergio Celloni (Udc) – in merito alla convocazione del Consiglio di Circoscrizione 4 in un locale attiguo alla moschea di Baggiovara – chiedeva “se in un prossimo intervento da parte delle Circoscrizioni su temi così delicati come quello dell’integrazione, non si ritenga più opportuno accordarsi col Consiglio comunale sulle procedure da seguire, al fine di valutare le strategie operative nell’interesse dei cittadini e della collettività”. Nel documento Celloni sottolineava le problematiche legate al tema dell’integrazione, rilevando che “occorre una giusta ed equilibrata politica di inserimento, ma ferma nell’applicazione delle regole, nel rispetto della comunità tutta. Per questa ragione non posso certo dare un apprezzamento positivo alla riunione della Circoscrizione 4 nella Moschea. Non penso che il Presidente di Circoscrizione Fondriest - che conosco e stimo - abbia voluto sottolineare l’importanza dell’incontro legittimando una sede che non ha nulla a vedere con l’istituzionalità dell’incontro. Sta di fatto – ha proseguito Celloni - che le regole sono le regole e come tali vanno rispettate. Tengo inoltre precisare che l’articolo 44 del regolamento del Consiglio di Circoscrizione stabilisce che, per quanto non previsto dal regolamento stesso, si richiamano le norme vigenti, lo Statuto e i Regolamenti Comunali laddove applicabili. L’articolo 2 dello Statuto del Comune prevede che gli Organi del Comune possano riunirsi o nel capoluogo o nelle frazioni, ma sempre nell’ambito del territorio Comunale. Altrettanto evidentemente vale per le Circoscrizioni i cui incontri e consigli possono ovviamente riunirsi soltanto nell’ambito del territorio della circoscrizione. Ma sta di fatto che, per cattiva consuetudine, chi comanda detta le regole, mentre buona logica insegna che per fare le cose fatte bene è meglio le regole non interpretarle ma rispettarle”.
Nel corso del dibattito Achille Caropreso (Gruppo Indipendente) ha ricordato di essere stato “uno dei pochi consiglieri presenti al Consiglio in questione, l’unico della Casa delle Libertà. Il nostro statuto prevede la possibilità di queste convocazioni, addirittura si può fare in una località diversa del capoluogo”. Caropreso ha anche sottolineato che “non c’è stato alcun intervento da parte dei responsabili del centro islamico” e ha ribadito che “lo spirito di queste iniziative è quello di cercare di dialogare con chi è disponibile, altrimenti siamo destinati a sgozzarci l’uno con l’altro”. Per Michele Barcaiuolo (An) i problemi sono sia di ordine procedurale che politico: “Nella migliore delle ipotesi c’è un vuoto regolamentare forzato dall’attività di Fondriest. Nella peggiore, invece, non si è rispettato il regolamento, perché il Consiglio deve essere presieduto dal presidente del consiglio titolare”. Sul fronte Politico il consigliere di An ha evidenziato che “i rapporti con musulmani e altri devono svolgersi in maniera diversa. Sarebbe stato diverso se il presidente della Circoscrizione in cui c’è la moschea fosse andato a fare loro visita. Invece si è scelta una strada senza senso, convocando un organo istituzionale all’interno di questo ruolo, senza accordo con le minoranze”.
L’assessore Arletti ha precisato che “il dibattito che si apre oggi in Consiglio, anche se parte da una discussione su un fatto che ritengo non centrale nell’attività delle Circoscrizioni, è un dibattito utile che proseguirà spero insieme al percorso che come assessorato al Decentramento, in collaborazione con quello alla Partecipazione, abbiamo avviato in questi giorni coi 4 consigli di circoscrizione, che deve coinvolgere la città in un ragionamento su ruoli, funzioni e prospettive delle circoscrizioni a Modena. Il dibattito ci condurrà fino a un convegno nazionale a maggio 2007 e mi auguro che vorrete condividere l’esigenza di un consiglio aperto e tematico nella primavera 2007 quando celebreremo i 40 anni della nascita del decentramento a Modena. Nel caso specifico – ha aggiunto - le motivazioni sono semplici: nel territorio della Circoscrizione 4 non è presente una moschea ed è pertanto evidente che il consiglio non poteva che recarsi in quella sede, stante la volontà della Circoscrizione, discussa dal Presidente coi capigruppo a suo tempo, di tenere dei “Consigli itineranti” in diversi luoghi ritenuti rappresentativi, tra cui anche i locali attigui alla moschea. Non ravviso quindi nessun mancato rispetto delle regole, ma al contrario invece la volontà di dialogo e di partecipazione che sono la mission propria degli organi del Decentramento. È una scelta politica di dialogo,di partecipazione. È la mission propria degli organi di decentramento, applicata in maniera innovativa e originale. Concordo con la delicatezza del tema, però non vuol dire ‘non fare’. Si fa con conoscenza reciproca e questa è stata un’occasione. Non viola nessuna regola e va in direzione del dialogo e confronto”.
Celloni ha replicato dichiarandosi “perplesso a pensare che solo certe realtà possano essere condivise in determinati luoghi. Essendoci un interesse di tutti su questo problema, anche del nostro partito, noi siamo attenti, fa parte del nostro dna, cristianamente, ma non abbiano gli stessi spazi. Se c’è un regolamento, va applicato, perché se non si applica allora non si applica da nessuna parte. È inutile che ci tappate la bocca dicendo che c’è il regolamento. Secondo me ci vuole una politica di integrazione diversa, di condivisione e analisi e che non si risolva in questo percorso delle circoscrizioni. Sono perciò parzialmente soddisfatto della sua risposta”.
Lo ha ricordato nel corso del Consiglio comunale l’assessore al Decentramento Simona Arletti, rispondendo ad un’interpellanza con cui Sergio Celloni (Udc) – in merito alla convocazione del Consiglio di Circoscrizione 4 in un locale attiguo alla moschea di Baggiovara – chiedeva “se in un prossimo intervento da parte delle Circoscrizioni su temi così delicati come quello dell’integrazione, non si ritenga più opportuno accordarsi col Consiglio comunale sulle procedure da seguire, al fine di valutare le strategie operative nell’interesse dei cittadini e della collettività”. Nel documento Celloni sottolineava le problematiche legate al tema dell’integrazione, rilevando che “occorre una giusta ed equilibrata politica di inserimento, ma ferma nell’applicazione delle regole, nel rispetto della comunità tutta. Per questa ragione non posso certo dare un apprezzamento positivo alla riunione della Circoscrizione 4 nella Moschea. Non penso che il Presidente di Circoscrizione Fondriest - che conosco e stimo - abbia voluto sottolineare l’importanza dell’incontro legittimando una sede che non ha nulla a vedere con l’istituzionalità dell’incontro. Sta di fatto – ha proseguito Celloni - che le regole sono le regole e come tali vanno rispettate. Tengo inoltre precisare che l’articolo 44 del regolamento del Consiglio di Circoscrizione stabilisce che, per quanto non previsto dal regolamento stesso, si richiamano le norme vigenti, lo Statuto e i Regolamenti Comunali laddove applicabili. L’articolo 2 dello Statuto del Comune prevede che gli Organi del Comune possano riunirsi o nel capoluogo o nelle frazioni, ma sempre nell’ambito del territorio Comunale. Altrettanto evidentemente vale per le Circoscrizioni i cui incontri e consigli possono ovviamente riunirsi soltanto nell’ambito del territorio della circoscrizione. Ma sta di fatto che, per cattiva consuetudine, chi comanda detta le regole, mentre buona logica insegna che per fare le cose fatte bene è meglio le regole non interpretarle ma rispettarle”.
Nel corso del dibattito Achille Caropreso (Gruppo Indipendente) ha ricordato di essere stato “uno dei pochi consiglieri presenti al Consiglio in questione, l’unico della Casa delle Libertà. Il nostro statuto prevede la possibilità di queste convocazioni, addirittura si può fare in una località diversa del capoluogo”. Caropreso ha anche sottolineato che “non c’è stato alcun intervento da parte dei responsabili del centro islamico” e ha ribadito che “lo spirito di queste iniziative è quello di cercare di dialogare con chi è disponibile, altrimenti siamo destinati a sgozzarci l’uno con l’altro”. Per Michele Barcaiuolo (An) i problemi sono sia di ordine procedurale che politico: “Nella migliore delle ipotesi c’è un vuoto regolamentare forzato dall’attività di Fondriest. Nella peggiore, invece, non si è rispettato il regolamento, perché il Consiglio deve essere presieduto dal presidente del consiglio titolare”. Sul fronte Politico il consigliere di An ha evidenziato che “i rapporti con musulmani e altri devono svolgersi in maniera diversa. Sarebbe stato diverso se il presidente della Circoscrizione in cui c’è la moschea fosse andato a fare loro visita. Invece si è scelta una strada senza senso, convocando un organo istituzionale all’interno di questo ruolo, senza accordo con le minoranze”.
L’assessore Arletti ha precisato che “il dibattito che si apre oggi in Consiglio, anche se parte da una discussione su un fatto che ritengo non centrale nell’attività delle Circoscrizioni, è un dibattito utile che proseguirà spero insieme al percorso che come assessorato al Decentramento, in collaborazione con quello alla Partecipazione, abbiamo avviato in questi giorni coi 4 consigli di circoscrizione, che deve coinvolgere la città in un ragionamento su ruoli, funzioni e prospettive delle circoscrizioni a Modena. Il dibattito ci condurrà fino a un convegno nazionale a maggio 2007 e mi auguro che vorrete condividere l’esigenza di un consiglio aperto e tematico nella primavera 2007 quando celebreremo i 40 anni della nascita del decentramento a Modena. Nel caso specifico – ha aggiunto - le motivazioni sono semplici: nel territorio della Circoscrizione 4 non è presente una moschea ed è pertanto evidente che il consiglio non poteva che recarsi in quella sede, stante la volontà della Circoscrizione, discussa dal Presidente coi capigruppo a suo tempo, di tenere dei “Consigli itineranti” in diversi luoghi ritenuti rappresentativi, tra cui anche i locali attigui alla moschea. Non ravviso quindi nessun mancato rispetto delle regole, ma al contrario invece la volontà di dialogo e di partecipazione che sono la mission propria degli organi del Decentramento. È una scelta politica di dialogo,di partecipazione. È la mission propria degli organi di decentramento, applicata in maniera innovativa e originale. Concordo con la delicatezza del tema, però non vuol dire ‘non fare’. Si fa con conoscenza reciproca e questa è stata un’occasione. Non viola nessuna regola e va in direzione del dialogo e confronto”.
Celloni ha replicato dichiarandosi “perplesso a pensare che solo certe realtà possano essere condivise in determinati luoghi. Essendoci un interesse di tutti su questo problema, anche del nostro partito, noi siamo attenti, fa parte del nostro dna, cristianamente, ma non abbiano gli stessi spazi. Se c’è un regolamento, va applicato, perché se non si applica allora non si applica da nessuna parte. È inutile che ci tappate la bocca dicendo che c’è il regolamento. Secondo me ci vuole una politica di integrazione diversa, di condivisione e analisi e che non si risolva in questo percorso delle circoscrizioni. Sono perciò parzialmente soddisfatto della sua risposta”.
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