Un pluripregiudicato di 41 anni, in stato di ubriachezza, minaccia il titolare, malmena la propria moglie e, alla vista della Polizia municipale, impugna una pistola a tamburo
Ha prima minacciato il titolare di una ditta di soccorso stradale, poi ha malmenato la moglie che era intervenuta per cercare di calmare il congiunto, quindi ha cercato di estrarre una pistola a tamburo che teneva infilata nella cintura dei pantaloni. Ma, per fortuna, A.C., 41 anni, pluripregiudicato originario della provincia di Napoli, residente a Modena, è stato disarmato e ammanettato da due agenti della Polizia municipale al termine di una violenta colluttazione.
L’uomo, in evidente stato di ebbrezza (il test alcolometrico ha consentito di stabilire che aveva 2,34 grammi/litro di alcol nel sangue quando il limite è di 0,5), è stato accompagnato al Pronto soccorso, dove i sanitari hanno emesso una diagnosi di sette giorni. Cinque giorni, invece, è il referto per i due agenti.
Il fatto è avvenuto venerdì scorso verso le 18 nella sede di un autosoccorso in via Paolucci. A.C., in evidente stato di ubriachezza, è arrivato in sella ad un ciclomotore reclamando la restituzione della propria auto, una Peugeot rimasta coinvolta verso le 13 dello stesso giorno in un incidente stradale. A.C., che nella circostanza era al volante e si era allontanato dal luogo del sinistro senza fornire le generalità, aveva poi abbandonato l’auto su un marciapiede in via della Scienza e per questo il mezzo era stato rimosso con il carro attrezzi. Mentre l’uomo minacciava il titolare dell’autosoccorso, sul posto è giunta la moglie di A.C., che ha cercato di placare il marito, che per tutta risposta le si è scagliato contro.
Due agenti motociclisti del comando di viale Amendola, richiamati sul posto, hanno cercato di intervenire, ma a quel punto A.C. ha impugnato una pistola a tamburo, risultata poi una scacciacani modificata, con la canna aperta e senza il tappo rosso: nel tamburo sei colpi di cui uno già esploso. L’uomo è stato denunciato per minacce, resistenza, violenza, lesioni, guida in stato di ebbrezza e detenzione d’arma. Il giudice ha convalidato l’arresto e il sequestro dell’arma.
L’uomo, in evidente stato di ebbrezza (il test alcolometrico ha consentito di stabilire che aveva 2,34 grammi/litro di alcol nel sangue quando il limite è di 0,5), è stato accompagnato al Pronto soccorso, dove i sanitari hanno emesso una diagnosi di sette giorni. Cinque giorni, invece, è il referto per i due agenti.
Il fatto è avvenuto venerdì scorso verso le 18 nella sede di un autosoccorso in via Paolucci. A.C., in evidente stato di ubriachezza, è arrivato in sella ad un ciclomotore reclamando la restituzione della propria auto, una Peugeot rimasta coinvolta verso le 13 dello stesso giorno in un incidente stradale. A.C., che nella circostanza era al volante e si era allontanato dal luogo del sinistro senza fornire le generalità, aveva poi abbandonato l’auto su un marciapiede in via della Scienza e per questo il mezzo era stato rimosso con il carro attrezzi. Mentre l’uomo minacciava il titolare dell’autosoccorso, sul posto è giunta la moglie di A.C., che ha cercato di placare il marito, che per tutta risposta le si è scagliato contro.
Due agenti motociclisti del comando di viale Amendola, richiamati sul posto, hanno cercato di intervenire, ma a quel punto A.C. ha impugnato una pistola a tamburo, risultata poi una scacciacani modificata, con la canna aperta e senza il tappo rosso: nel tamburo sei colpi di cui uno già esploso. L’uomo è stato denunciato per minacce, resistenza, violenza, lesioni, guida in stato di ebbrezza e detenzione d’arma. Il giudice ha convalidato l’arresto e il sequestro dell’arma.
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