18/10/2006

MODENA RENDE OMAGGIO AL PADRE DELLA STORIA DELL'ARTE

Venerdì 20 ottobre convegno e mostra dedicati ad Adolfo Venturi nel 150esimo anniversario della nascita. L'istituto d'arte cittadino porta il suo nome dal 1924
A 150 anni dalla nascita, avvenuta in città il 4 settembre 1856, Modena ricorda con un convegno e con una mostra lo storico dell’arte Adolfo Venturi, al quale si devono la fondazione della Storia dell’arte nazionale come disciplina moderna, il riordino, tra fine Ottocento e primo Novecento, delle istituzioni artistiche italiane e il continuo impegno a difesa dell’istituto locale di “belle arti” che dal 1924 porta il suo nome. L’iniziativa è dell’Istituto statale d’arte Venturi, del Comune di Modena e della Soprintendenza per il patrimonio storico, artistico, etnoantropologico di Modena e Reggio Emilia.
Nato il 4 settembre 1856, Venturi fondò nel 1898 il periodico “L’Arte”, il più autorevole nei primi decenni del Novecento. Oltre a dare grande impulso agli studi storico artistici – rilevante una “Storia dell’arte italiana” in ventidue volumi realizzata tra il 1901 e il 1936 – fu anche il fondatore dell’Istituto di Storia dell’arte dell’Università degli studi di Roma “La Sapienza”, il primo in Italia. Lo studioso modenese morì a Santa Margherita Ligure il 10 giugno 1941.
Venerdì 20 ottobre, a partire dalle 9.30, la Sala delle dame di via dei Servi 21 ospiterà il convegno “Arte, storia, passione: Adolfo Venturi 1856-1941”. In programma gli interventi di Mario Lugli, assessore alla Cultura del Comune di Modena, Gianni Carlo Sciolla dell’Università di Torino (“Adolfo Venturi e il rinnovamento degli studi storico artistici in Italia”) e Maria Grazia Bernardini, soprintendente di Modena e Reggio Emilia (“Adolfo Venturi e la Galleria Estense”). Alle 11 sarà proiettato il film “Arte, storia, passione. Adolfo Venturi”, realizzato su soggetto di Stefano Valeri dell’Università di Roma “La Sapienza” per la regia di Giorgio Guido.
A partire dalle 11.30 seguiranno gli interventi di Eugenio Sponzilli dell’istituto d’arte Venturi (“L’istituto d’arte di Modena: dalla storia al presente”), Daniela Ferriani della Soprintendenza di Modena e Reggio Emilia (“Appunti e disappunti del Venturi sull’insegnamento artistico e l’uso dei gessi in Accademia”) e dell’architetto Vincenzo Vandelli (“Non ha originali, ha però i gessi delle più belle statue dell’antichità...”).
In occasione del convegno sarà inaugurata nel Cortile del Melograno la mostra “Le Belle arti: fotostorie del Venturi”, curata da Antonella Battilani e Nadia Raimondi. Lo studioso modenese non fu solo il padre della storia dell’arte italiana, ma anche il padre putativo della scuola di “belle arti”, che egli contribuì a salvare in tempi burrascosi per l’istruzione artistica. Venturi non trascurò mai la scuola che porta il suo nome e si adoperò perché sopravvivesse alle minacce di soppressione, ne seguì la trasformazione e le vicende successive e arrivò in seguito ad inviarle il proprio busto in bronzo, eseguito dall’amico scultore Ximeses, affinché la scuola lo conservasse “per amor suo”.

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