Gli interventi dei consiglieri su una mozione di Mauro Manfredini (Lega Nord) e un Ordine del Giorno presentato da tutti i gruppi consiliari della maggioranza
Il dibattito sulla proposta di Mauro Manfredini (Lega Nord) di aumentare di quattro pagine la foliazione del mensile del Comune di Modena e sull’Ordine del Giorno con cui la maggioranza illustra gli strumenti e le politiche per la comunicazione istituzionale chiedendo l’impegno a ripristinare la trasmissione televisiva ‘Finestra sul Consiglio’ e a attivare le procedure necessarie all’ampliamento sul sito internet dello spazio dedicato alle attività del Consiglio Comunale, si è aperto con l’intervento dello stesso Manfredini: “Nel giornalino del Comune abbiamo in media 600 battute a nostra disposizione, otto o nove righe lunghe 7 centimetri, per arrivare a 10 centimetri quadrati come spesso accade. Questo significa poco rispetto per le attività di un consigliere. Noto che lo spazio pubblicitario è ambito – ha continuato - Ho accertato che il costo della pubblicità nel mensile del Comune copre il costo della pagina. Visto che ha costo zero, chiedo di aumentare le pagine per dedicare due facciate alla Polizia Municipale e altre due ai lavori dei consiglieri. E’ una richiesta legittima e possibile, senza sforzo finanziario. Si prendono due piccioni con una fava e, tra l’altro, la fava ha costo zero. Si dà un segno per cassare le polemiche di questi ultimi tempi”.
E’ stata quindi la volta di Michele Andreana (Ds) che ha illustrato l’Ordine del Giorno della maggioranza, spiegando che il documento “accompagna la discussione posta da Manfredini su un tema importante come la comunicazione istituzionale. Su questo terremo si è molto discusso, trovando in qualche momento condivisibili punti d’intesa.
Lo stato attuale della discussione sugli strumenti di discussione, anche in considerazione del bilancio, ci porta a dire che l’ipotesi di aggiungere ulteriori fogli al giornale rischia non solo di avere un aggravio, ma di rendere inefficace la comunicazione istituzionale che usiamo. L’Ordine del Giorno dice che attualmente c’è bisogno invece di mettere mano ad altri elementi, per cui si propongono una serie di strumenti, come la trasmissione televisiva e il potenziamento del sito nella sezione che riguarda i lavori del Consiglio comunale”.
Sergio Celloni (Udc) ha ricordato ad Andreana che il tema è stato oggetto di discussione anche in sede di Commissione Controllo e Garanzia, spiegando che “Andreana sa che non riusciremo ad arrivare ad un accordo. L’Ufficio stampa costa 421 mila euro l’anno e il giornale 106mila. In certi comuni non c’è nemmeno per ragioni di costi. I miei colleghi si stanno battendo per 600 battute, ma ci vuole maggiore attenzione per l’operato di tutto il Comune. Quanto agli strumenti in mano al Comune per la comunicazione, ho chiesto se c’è una regolamentazione, ma non esiste. Il giornale non è l’unico strumento, ci sono anche manifestazioni, manifesti, locandine, un insieme che porta dei costi di propaganda. Questo tema passerà alla Capigruppo, ma io chiedo a voi consiglieri quando presenteremo queste relazioni sugli importi e con l’apporto delle commissioni”.
Achille Caropreso (Indipendente) ha precisato che “la conoscenza delll’attività di un consigliere presso i propri elettori non è determinata dalle tre righe sul giornale del Comune, è ben altro che lo qualifica, è ciò che riesce a mandare alla stampa cittadina.
Questo è fondamentale, non il passaggio da tre a cinque righe di ciò che viene comunicato in maniera comunque ineccepibile. L’incompatibilità delle posizioni che ho sentito in commissione Controllo e Garanzia c’è anche in questi due Ordini del Giorno. Da un lato quello della maggioranza illustra le loro posizioni con lo spirito di venire ad un’intesa, mentre Manfredini non cita i problemi di cui si parla in Controllo e Garanzia e parla di un’altra possibilità. Trovo fondato ciò che dicono sia Manfredini che la sinistra, perché ognuno guarda il problema da due ottiche diverse – una istituzionale e l’altro da un punto di vista pragmatico – e hanno entrambi una dose di attendibilità”.
Baldo Flori (Modena a Colori) ha dichiarato che “si sta sprecando un’occasione che merita maggiore approfondimento. La sede opportuna forse sarebbe stata quella di affrontare il problema quando ci si troverà a fare un bilancio della Commissione Controllo e garanzia, o di due relazioni contrapposte, sulle modalità di comunicazione istituzionale del comune”. Flori ha poi chiesto spiegazioni su alcuni passaggi del documento della maggioranza, in particolare “lì dove si dice che anche l’informazione e la comunicazione istituzionale deve soddisfare le legittime aspettative della cittadinanza, come se ci fosse una contrapposizione tra i gruppi nel loro mandato e cittadini. Cosa c’è nell’Ordine del Giorno di Manfredini che centra con le legittime aspettative della cittadinanza o dei mezzi di informazione? Sono abituati a tot pagine e non di più? Non capisco. Sul muro contro muro, mi dispiace, ma su queste cose bisogna esserci in due perché siamo bravi a invitare e poi tiriamo su gli spalti. Il documento di Manfredini ha merito di uscire dagli steccati di una discussione infinita”.
Michele Barcaiuolo (An) – ha dichiarato di “preferire un banchetto piuttosto che avere qualcosa in più nel giornalino. Però è un problema reale a cui viene data una soluzione che non vedo come possa essere eccepita. Il problema dei costi lo risolve con il progetto di costo zero. Visto che su 16 pagine 14 sono per la Giunta vorrei che tutti riflettessero sui rapporti con l’amministrazione stessa, se la Giunta deve avere otto volte in più lo spazio del Consiglio. E’ inutile che ci si prenda in giro, il problema è stato sollevato dall’inizio della consigliatura, è passato dalla Commissione Controllo e garanzia ai Capigruppo e oggi arriva in Consiglio”. Barcaiuolo ha ricordato che sul sito internet sono state sollevate anche altre problematiche e ha dichiarato che “la rubrica televisiva fa sogghignare, l’unico che ha la rubrica è il sindaco. Non veniteci a dire che la trasmissione va bene. Non è solo un problema di spazi, ma anche di contenuti”.
Dante Mazzi (Forza Italia) ha dichiarato di non gradire l’ultima frase del documento della maggioranza, chiedendosi “come si possa scrivere questo auspicio. Una simile affermazione andrebbe bene in altre circostanze, non su un argomento sollevato dal collega Manfredini in dicembre 2005. Durante questo tempo si faceva un bambino. Quando c’è volontà di non fare muro contro muro si può risolvere parlandone in Conferenza dei Capigruppo o con i colleghi, ma non si viene con un documento che tra l’altro che c’azzecca con quanto chiesto da Manfredini nel 2005”?
Sulla proposta di Manfredini, Mazzi ha sottolineato che “le quattro pagine in più possono essere finanziate con la pubblicità, quindi il problema non è il finanziamento, però con il vostro documento sollevate un tema di comunicazione che avrebbe bisogno di un dibattito più approfondito. Conosciamo i problemi del sito, di cui si appropriano solo gli assessori, rispondendo anche a prese di posizione sui quotidiani dove gli interlocutori sono fantasmi che non possono avere diritto di replica. Nel referendum del 2001 – ha aggiunto - io ho denunciato quattro sindaci all’autorità garante, perché a Modena, Carpi, Campogalliano e Soliera veniva fatta propaganda elettorale attraverso i mezzi di comunicazione istituzionali”. Mazzi ha concluso spiegando che “se siete d’accordo con il tema di Manfredini potevate proporre a tempo debito delle modifiche, non arrivare come sempre all’ultimo momento con un documento alternativo come scusa per bocciare qualcosa che viene proposto dall’opposizione, non è corretto. Dite che non volete il muro contro muro, ma come lo chiamate? Presentate documenti che non c’azzeccano perchè non volete risolvere il problema”.
Ivo Esposito (Forza Italia) ha dichiarato, a proposito delle “legittime aspettative dei cittadini”, che proprio i cittadini si chiedono cosa fa il Consiglio comunale. Il nostro giornalino parla di ciò che fa l’amministrazione e dei giudizi che ne dà, nelle paginette, il Consiglio Comunale. Però se permettete è qualcosa di più di un organo di ratifica della Giunta, rappresentiamo i cittadini e le loro idee. Non siamo solo accettatori e rifiutatori della Giunta, non siamo chiamati a fare i notabili di decisioni altrui, siamo chiamati a dare proposte alterative alla Giunta. In questa logica nasce la necessità di avere più spazio. La gente chiede che cosa veniamo a fare in questa sala. Qui parliamo di cose, facciamo proposte e cerchiamo di cambiare le cose che non vanno, però di questo nostro lavoro non si dà notizia e l’auspicio è proprio quello di andare in questa direzione. Per cui è fondamentale aumentare gli spazi del Consiglio per aumentare gli spazi di democrazia in città, per dire ai cittadini le cose che vengono dette dai loro rappresentanti. Noi siamo eletti, non gli assessori, noi siamo espressione della volontà popolare”.
Adolfo Morandi (Forza Italia) ha ricordato che la trasmissione televisiva “tutto sommato dava opportunità a tutti i consiglieri di esprimersi, ma è stata messa da parte. Non si capisce perché, mentre nella passata consigliatura si svolgeva la trasmissione e la città tutte le settimane aveva un piccolo squarcio dell’attività in Consiglio. In Commissione Rusticali disse di accettare ciò che veniva concesso, quindi il muro contro muro c’è, ma dall’altra parte. Sul giornalino le due paginette sono veramente una misera cosa rispetto a ciò che viene svolto, non è uno strumento adeguato. Nella precedente legislatura l’impostazione era diversa. Io ricordo che c’erano i giornali del Comune che trattavano argomenti che si giudicavano alla Capigruppo di comune accordo interessanti, si stabiliva l’argomento e poi si decideva. Si dava opportunità di mostrare alla collettività che c’era un lavoro attento sui problemi concreti della città. Oggi si fa riferimento alle delibere e in sostanza si dà modo a tutti di dire la propria, ma con poche battute che si disperdono in niente. Nel complesso non c’è risalto a nessuno”. Secondo Morandi “la proposta di Manfredini può essere accolta senza problemi, è a costo zero e consente alla collettività di conoscerci meglio. Giornalino e trasmissione vanno a tutte le famiglie. Oggi è uno strumento di propaganda per la Giunta e nient’altro e la trasmissione tv non è stata utilizzata. Secondo me nella passata consigliatura c’era un atteggiamento più democratico”
Andrea Leoni (Forza Italia) ha dichiarato che “il documento di Manfredini non è ritenuto non votabile da nessuno, è solo l’implementazione di un mezzo che c’è già, non entra in alcun modo nella forma e spazio. Il documento della maggioranza ha finalità più ambiziose. Nella parte in cui si parla delle legittime aspettative dei cittadini io leggo una sorta di velata critica a ‘Finestra sul Consiglio’ che forse non è considerata corrispondente alle forme di comunicazione, come al giornalino, che forse non aggrada le aspettative. Potrei leggervi che il sito del Comune deve essere messo in una migliore condizione per i cittadini. Quindi è un Ordine del giorno che pone problemi su cui una discussione va fatta. Io, senza tema di voler dire che cosa si deve fare, se ce lo consentite suggerisco di ritirare l’Ordine del giorno, lasciando l’Ordine del giorno di Manfredini. Il vostro presuppone una discussione grande, si prende atto che anche dalla maggioranza si critica la comunicazione del comune di Modena. Siamo contenti di aver posto il problema. Non sto a sottolineare l’importanza che ha la comunicazione istituzionale – ha proseguito Leoni – Questa però non è la sede, lo sono le due commissioni citate, cioè Controllo e garanzia e Capigruppo. Rigetto il muro contro muro, noi vogliamo solo la tutela delle garanzie dei consiglieri comunali”.
In fase di replica Mauro Manfredini (Lega Nord) ha dichiarato che “l’Ordine del Giorno della maggioranza cerca di mettere un tampone e riaccendere un dialogo, ma che si può fare in Commissione Garanzia. Io chiedevo un’altra cosa. Io sono convinto che lei – ha detto rivolto ad Andreana - sia in buonafede, ma sono convinto che c’è il grande regista del Comune, pagato dal Comune. Io farei dei salti alti così per come lavora. Però questo ci danneggia. Parlo del direttore del giornale, Maurizio Malavolta. E’ lui che dirige. Ci sono belle illustrazioni, belle grandi. Fa bene il suo lavoro, lo fa bene, però ci danneggia. Però io mi sono stancato. Non immaginavo che su un’offerta fatta a costo zero ci fosse questa reazione, mi sono alterato. Io ho chiesto dei preventivi. Vi giuro che i Vigili hanno fortemente chiesto un mezzo per entrare nelle case. Quanto alle altre due pagine dedicate alla maggioranza e minoranza, io non voglio più sentire l’addetto stampa che mi chiama e mi dice: mi devi dire sei righe. Ma che cosa devo dirti”? Chiamami tra cinque minuti e ti dò cinque righe, perché se ne faccio nove me le devi cassare”.
Manfredini ha annunciato l’intenzione di presentare un’interrogazione scritta per “capire quanto pagate il giornalino del Comune, e vi farò capire a quale costo si potrebbe fare e ci saranno grandi sorprese. Sono costretto, e poi mi rivolgerò alla Corte di Conti per capire come si spendono i soldi, perché si debbano regalare dei soldi per avere lo stesso progetto. Meno si spende, meglio è. Io vado avanti e non mi fermo”.
Michele Andreana (Ds) ha precisato che “sul tema della comunicazione sono due anni che stiamo riscontrando difficoltà nel trovare un’intesa con gli amici della minoranza, che dicono di essere oscurati e che noi faremmo ampio uso dei mezzi di comunicazione. Così non è . L’Ordine del Giorno precisa che passi avanti per rendere più qualificata la comunicazione istituzionale li abbiamo fatti. Rispetto alla situazione precedente sono state aggiunte due pagine in più scelte dalla Conferenza dei capigruppo su cui, invece del cosiddetto pastone, intervengono tre consiglieri della maggioranza e due per l’opposizione. Non sono tre righe, ma sono uno spazio sufficiente a dire cosa si pensa. E’ un’idea proporzionale, contrario al tazebao con 40 consiglieri comunali, con cui faremo un giornale non fruibile, tranne forse per noi in considerazione della pubblicazione della foto, ma difficilmente orientato all’informazione ai cittadini”. Andreana ha invitato i consiglieri a “guardare se ci sono altri giornali che hanno questo equilibrio tra spazio per il Consiglio e l’amministrazione. Non mi risulta che ci siano esempi più avanzati. Abbiamo costruito insieme situazioni per dare due pagine e poi è stata data la possibilità di definire che su alcuni argomenti di particolare temi se ne aggiungono due, togliendole all’amministrazione. Quindi sono state avanzate proposte in diverse occasioni, ma riscontrando la volontà di propaganda più che di fare un’intesa politica. Anche stasera l’ho sentito. Noi non ritiriamo niente, perché il documento mette a valore ciò che pensiamo. Qual era la sede? Dovevamo votare di aggiungere quattro facciate senza ragionare nel complesso della comunicazione istituzionale? Noi siamo contro. Abbiamo proposto uno schema diverso. Sono mesi che la Commissione Controllo e Garanzia è bloccata perché è stato dato mandato al Presidente e al vice di trovare una posizione unitaria. Avevamo trovato una proposta con rinvio in fase di discussione e lì diremo se il tema è una modifica o se c’è un problema di comunicazione sulla quale si può fare un ipotesi di raccomandazione da inviare alla Presidenza del Consiglio comunale e alla Giunta. Questa disponibilità non è stata colta. Quindi la discussione se ritirare o meno il documento è una discussione che respingiamo in modo sereno”. Andreana, infine, in merito alla trasmissione televisiva e al sito internet ha spiegato che “noi mettiamo in campo la dimostrazione della volontà, ma non ci stiamo a campagne denigratorie, che sono non solo lesive della dignità politica, ma anche di chi lavora all’ufficio stampa, persone che non meritano che dispute politiche si scarichino sulla professionalità. Dietro ci sono persone in carne e ossa che lavorano e che in base a ciò vengono valutati per questi e futuri lavori. Prendetevela con la politica, non con chi il lavoro lo fa”.
In fase di dichiarazioni di voto Achille Caropreso (Indipendente) ha assicurato “stima per chi lavora all’ufficio stampa del Comune. Avrei preferito che il documento firmato dalla maggioranza avesse avuto come discussione un’altra sede. Voto comunque favorevole ad entrambi i documenti, perché non vedo incompatibilità reciproca”.
Paolo Ballestrazzi (Modena a Colori) ha aggiunto che “l’Ordine del Giorno della maggioranza non dice niente e quindi mi astengo, è una posizione personale. Però la presentazione di Andreana merita una risposta per l’ultimo minuto, perché trovo provocatorio che la maggioranza, che ha tutto, debba nascondersi dietro l’affermazione falsa di una critica alla professionalità dei membri dell’ufficio stampa. E’ un nodo politico, non tocca per nulla la capacità dei giornalisti, che sono sei. Quando arrivammo nel 90 erano cinque, poi si sfoltì a tre e ora sono di nuovo sei. Nessuno ha da eccepire sulla professionalità di questi. Non potete continuare a dirlo. Lo avete già fatto in modo strumentale e vergognoso nei confronti di una persona che conosco da 40 anni, un dirigente che poi è stato spostato. L’assessore ‘coniglio’ non ha ammesso di essere stato improvvido”.
Anche Sergio Celloni (Udc) ha sottolineato che “non si mette in discussione l’operato dei giornalisti, si ribadisce che sono soldi pubblici. Dato che siamo consiglieri di minoranza e io sono presidente di una fantomatica commissione, tutto è concesso, ma io ho presentato una relazione che ha una sua articolazione. Andremo a due relazioni. Ricordo in ogni caso che l’Ufficio stampa costa 421mila euro l’anno, il giornale 106mila e il sito 82mila, a cui si aggiungono 415mila euro per la comunicazione da parte delle Circoscrizioni. Sui documenti, darò voto favorevole a quello di Manfredini perché - se c’è un’opportunità a costo zero - è ovvio. Voterò contro il documento della maggioranza non per preconcetto, ma rimanderemo tutto alla Commissione e lì vedremo se ci sarà volontà di fare qualcosa”
Michele Barcaiuolo (An) ha annunciato voto positivo al documento di Manfredini “per ragioni tecniche. Viene dato per certo il costo zero, quindi non vedo perché non sfruttare l’occasione. Apprezzo anche alcuni dei contenuti dell’Ordine del Giorno della maggioranza, ma non sempre è corretto. La stessa connessione tra i due documenti mi lascia perplesso. Quello di Manfredini parla di una proposta a costo zero per il giornale, ma in quello della maggioranza non si parla del giornale del Comune, si parla di altro, si auspica che riapra la trasmissione e che si vada anche ad alcune modifiche al sito. Dov’è la connessione tra le due tematiche? Un Ordine del giorno che ha dovuto aspettare dieci mesi viene discusso insieme a quello della maggioranza. Per questo non mi sento di votare quello della maggioranza, anche se i due passaggi finali possono essere condivisibili. Mi chiedo quale sia la reale portata del giornalino sui cittadini, ma questo non significa che debba essere fatto in un modo che non è condivisibile. Non è un problema che dovrebbe riguardare la minoranza, ma deve riguardare tutti i gruppi consiliari”.
Baldo Flori (Modena a Colori) ha annunciato voto favorevole al documento di Manfredini “perchè rispecchia l’andamento di proposte fatte in tutte le sedi in cui abbiamo parlato di comunicazione. Essendo coerente con questa proposta, non posso esserlo con l’altra, che nega questa possibilità e dice di parlare del sito e della trasmissione. Quindi io voto contro il documento della maggioranza”.
Andrea Leoni (Forza Italia) ha dichiarato di essere “favorevole al fatto che ci siano più pagine nel giornalino del Comune di Modena per tutti i gruppi consiliari, quindi voto a favore del documento di Manfredini . Siamo rammaricati della scelta di chiusura della maggioranza nel non ritiro dell’Ordine del Giorno che contiene parti in cui ci riconosciamo perché vediamo una critica per un certo tipo di comunicazione. Prendiamo atto che la maggioranza se ne sia fatta carico, ha fatto breccia costringendola a un documento di questo livello. E’ evidente che questo elenco di desiderata non ha trovato giusta applicazione. Noi votiamo contro, rimandando la vera discussione nelle sedi idonee e competenti. Il ripensamento proposto dalla sinistra sul modello di comunicazione del Comune richiede di non fare una discussione in cinque minuti. Non abbiamo nulla contro i professionisti, non c’è nulla nei confronti di molte persone di cui non conosciamo nemmeno il nome. Dispiace anche la latitanza di un vicesindaco che non c‘è in Consiglio quando si parla di temi di sua competenza. Testimonia la mancanza di sensibilità della Giunta nei confronti del Consiglio”.
E’ stata quindi la volta di Michele Andreana (Ds) che ha illustrato l’Ordine del Giorno della maggioranza, spiegando che il documento “accompagna la discussione posta da Manfredini su un tema importante come la comunicazione istituzionale. Su questo terremo si è molto discusso, trovando in qualche momento condivisibili punti d’intesa.
Lo stato attuale della discussione sugli strumenti di discussione, anche in considerazione del bilancio, ci porta a dire che l’ipotesi di aggiungere ulteriori fogli al giornale rischia non solo di avere un aggravio, ma di rendere inefficace la comunicazione istituzionale che usiamo. L’Ordine del Giorno dice che attualmente c’è bisogno invece di mettere mano ad altri elementi, per cui si propongono una serie di strumenti, come la trasmissione televisiva e il potenziamento del sito nella sezione che riguarda i lavori del Consiglio comunale”.
Sergio Celloni (Udc) ha ricordato ad Andreana che il tema è stato oggetto di discussione anche in sede di Commissione Controllo e Garanzia, spiegando che “Andreana sa che non riusciremo ad arrivare ad un accordo. L’Ufficio stampa costa 421 mila euro l’anno e il giornale 106mila. In certi comuni non c’è nemmeno per ragioni di costi. I miei colleghi si stanno battendo per 600 battute, ma ci vuole maggiore attenzione per l’operato di tutto il Comune. Quanto agli strumenti in mano al Comune per la comunicazione, ho chiesto se c’è una regolamentazione, ma non esiste. Il giornale non è l’unico strumento, ci sono anche manifestazioni, manifesti, locandine, un insieme che porta dei costi di propaganda. Questo tema passerà alla Capigruppo, ma io chiedo a voi consiglieri quando presenteremo queste relazioni sugli importi e con l’apporto delle commissioni”.
Achille Caropreso (Indipendente) ha precisato che “la conoscenza delll’attività di un consigliere presso i propri elettori non è determinata dalle tre righe sul giornale del Comune, è ben altro che lo qualifica, è ciò che riesce a mandare alla stampa cittadina.
Questo è fondamentale, non il passaggio da tre a cinque righe di ciò che viene comunicato in maniera comunque ineccepibile. L’incompatibilità delle posizioni che ho sentito in commissione Controllo e Garanzia c’è anche in questi due Ordini del Giorno. Da un lato quello della maggioranza illustra le loro posizioni con lo spirito di venire ad un’intesa, mentre Manfredini non cita i problemi di cui si parla in Controllo e Garanzia e parla di un’altra possibilità. Trovo fondato ciò che dicono sia Manfredini che la sinistra, perché ognuno guarda il problema da due ottiche diverse – una istituzionale e l’altro da un punto di vista pragmatico – e hanno entrambi una dose di attendibilità”.
Baldo Flori (Modena a Colori) ha dichiarato che “si sta sprecando un’occasione che merita maggiore approfondimento. La sede opportuna forse sarebbe stata quella di affrontare il problema quando ci si troverà a fare un bilancio della Commissione Controllo e garanzia, o di due relazioni contrapposte, sulle modalità di comunicazione istituzionale del comune”. Flori ha poi chiesto spiegazioni su alcuni passaggi del documento della maggioranza, in particolare “lì dove si dice che anche l’informazione e la comunicazione istituzionale deve soddisfare le legittime aspettative della cittadinanza, come se ci fosse una contrapposizione tra i gruppi nel loro mandato e cittadini. Cosa c’è nell’Ordine del Giorno di Manfredini che centra con le legittime aspettative della cittadinanza o dei mezzi di informazione? Sono abituati a tot pagine e non di più? Non capisco. Sul muro contro muro, mi dispiace, ma su queste cose bisogna esserci in due perché siamo bravi a invitare e poi tiriamo su gli spalti. Il documento di Manfredini ha merito di uscire dagli steccati di una discussione infinita”.
Michele Barcaiuolo (An) – ha dichiarato di “preferire un banchetto piuttosto che avere qualcosa in più nel giornalino. Però è un problema reale a cui viene data una soluzione che non vedo come possa essere eccepita. Il problema dei costi lo risolve con il progetto di costo zero. Visto che su 16 pagine 14 sono per la Giunta vorrei che tutti riflettessero sui rapporti con l’amministrazione stessa, se la Giunta deve avere otto volte in più lo spazio del Consiglio. E’ inutile che ci si prenda in giro, il problema è stato sollevato dall’inizio della consigliatura, è passato dalla Commissione Controllo e garanzia ai Capigruppo e oggi arriva in Consiglio”. Barcaiuolo ha ricordato che sul sito internet sono state sollevate anche altre problematiche e ha dichiarato che “la rubrica televisiva fa sogghignare, l’unico che ha la rubrica è il sindaco. Non veniteci a dire che la trasmissione va bene. Non è solo un problema di spazi, ma anche di contenuti”.
Dante Mazzi (Forza Italia) ha dichiarato di non gradire l’ultima frase del documento della maggioranza, chiedendosi “come si possa scrivere questo auspicio. Una simile affermazione andrebbe bene in altre circostanze, non su un argomento sollevato dal collega Manfredini in dicembre 2005. Durante questo tempo si faceva un bambino. Quando c’è volontà di non fare muro contro muro si può risolvere parlandone in Conferenza dei Capigruppo o con i colleghi, ma non si viene con un documento che tra l’altro che c’azzecca con quanto chiesto da Manfredini nel 2005”?
Sulla proposta di Manfredini, Mazzi ha sottolineato che “le quattro pagine in più possono essere finanziate con la pubblicità, quindi il problema non è il finanziamento, però con il vostro documento sollevate un tema di comunicazione che avrebbe bisogno di un dibattito più approfondito. Conosciamo i problemi del sito, di cui si appropriano solo gli assessori, rispondendo anche a prese di posizione sui quotidiani dove gli interlocutori sono fantasmi che non possono avere diritto di replica. Nel referendum del 2001 – ha aggiunto - io ho denunciato quattro sindaci all’autorità garante, perché a Modena, Carpi, Campogalliano e Soliera veniva fatta propaganda elettorale attraverso i mezzi di comunicazione istituzionali”. Mazzi ha concluso spiegando che “se siete d’accordo con il tema di Manfredini potevate proporre a tempo debito delle modifiche, non arrivare come sempre all’ultimo momento con un documento alternativo come scusa per bocciare qualcosa che viene proposto dall’opposizione, non è corretto. Dite che non volete il muro contro muro, ma come lo chiamate? Presentate documenti che non c’azzeccano perchè non volete risolvere il problema”.
Ivo Esposito (Forza Italia) ha dichiarato, a proposito delle “legittime aspettative dei cittadini”, che proprio i cittadini si chiedono cosa fa il Consiglio comunale. Il nostro giornalino parla di ciò che fa l’amministrazione e dei giudizi che ne dà, nelle paginette, il Consiglio Comunale. Però se permettete è qualcosa di più di un organo di ratifica della Giunta, rappresentiamo i cittadini e le loro idee. Non siamo solo accettatori e rifiutatori della Giunta, non siamo chiamati a fare i notabili di decisioni altrui, siamo chiamati a dare proposte alterative alla Giunta. In questa logica nasce la necessità di avere più spazio. La gente chiede che cosa veniamo a fare in questa sala. Qui parliamo di cose, facciamo proposte e cerchiamo di cambiare le cose che non vanno, però di questo nostro lavoro non si dà notizia e l’auspicio è proprio quello di andare in questa direzione. Per cui è fondamentale aumentare gli spazi del Consiglio per aumentare gli spazi di democrazia in città, per dire ai cittadini le cose che vengono dette dai loro rappresentanti. Noi siamo eletti, non gli assessori, noi siamo espressione della volontà popolare”.
Adolfo Morandi (Forza Italia) ha ricordato che la trasmissione televisiva “tutto sommato dava opportunità a tutti i consiglieri di esprimersi, ma è stata messa da parte. Non si capisce perché, mentre nella passata consigliatura si svolgeva la trasmissione e la città tutte le settimane aveva un piccolo squarcio dell’attività in Consiglio. In Commissione Rusticali disse di accettare ciò che veniva concesso, quindi il muro contro muro c’è, ma dall’altra parte. Sul giornalino le due paginette sono veramente una misera cosa rispetto a ciò che viene svolto, non è uno strumento adeguato. Nella precedente legislatura l’impostazione era diversa. Io ricordo che c’erano i giornali del Comune che trattavano argomenti che si giudicavano alla Capigruppo di comune accordo interessanti, si stabiliva l’argomento e poi si decideva. Si dava opportunità di mostrare alla collettività che c’era un lavoro attento sui problemi concreti della città. Oggi si fa riferimento alle delibere e in sostanza si dà modo a tutti di dire la propria, ma con poche battute che si disperdono in niente. Nel complesso non c’è risalto a nessuno”. Secondo Morandi “la proposta di Manfredini può essere accolta senza problemi, è a costo zero e consente alla collettività di conoscerci meglio. Giornalino e trasmissione vanno a tutte le famiglie. Oggi è uno strumento di propaganda per la Giunta e nient’altro e la trasmissione tv non è stata utilizzata. Secondo me nella passata consigliatura c’era un atteggiamento più democratico”
Andrea Leoni (Forza Italia) ha dichiarato che “il documento di Manfredini non è ritenuto non votabile da nessuno, è solo l’implementazione di un mezzo che c’è già, non entra in alcun modo nella forma e spazio. Il documento della maggioranza ha finalità più ambiziose. Nella parte in cui si parla delle legittime aspettative dei cittadini io leggo una sorta di velata critica a ‘Finestra sul Consiglio’ che forse non è considerata corrispondente alle forme di comunicazione, come al giornalino, che forse non aggrada le aspettative. Potrei leggervi che il sito del Comune deve essere messo in una migliore condizione per i cittadini. Quindi è un Ordine del giorno che pone problemi su cui una discussione va fatta. Io, senza tema di voler dire che cosa si deve fare, se ce lo consentite suggerisco di ritirare l’Ordine del giorno, lasciando l’Ordine del giorno di Manfredini. Il vostro presuppone una discussione grande, si prende atto che anche dalla maggioranza si critica la comunicazione del comune di Modena. Siamo contenti di aver posto il problema. Non sto a sottolineare l’importanza che ha la comunicazione istituzionale – ha proseguito Leoni – Questa però non è la sede, lo sono le due commissioni citate, cioè Controllo e garanzia e Capigruppo. Rigetto il muro contro muro, noi vogliamo solo la tutela delle garanzie dei consiglieri comunali”.
In fase di replica Mauro Manfredini (Lega Nord) ha dichiarato che “l’Ordine del Giorno della maggioranza cerca di mettere un tampone e riaccendere un dialogo, ma che si può fare in Commissione Garanzia. Io chiedevo un’altra cosa. Io sono convinto che lei – ha detto rivolto ad Andreana - sia in buonafede, ma sono convinto che c’è il grande regista del Comune, pagato dal Comune. Io farei dei salti alti così per come lavora. Però questo ci danneggia. Parlo del direttore del giornale, Maurizio Malavolta. E’ lui che dirige. Ci sono belle illustrazioni, belle grandi. Fa bene il suo lavoro, lo fa bene, però ci danneggia. Però io mi sono stancato. Non immaginavo che su un’offerta fatta a costo zero ci fosse questa reazione, mi sono alterato. Io ho chiesto dei preventivi. Vi giuro che i Vigili hanno fortemente chiesto un mezzo per entrare nelle case. Quanto alle altre due pagine dedicate alla maggioranza e minoranza, io non voglio più sentire l’addetto stampa che mi chiama e mi dice: mi devi dire sei righe. Ma che cosa devo dirti”? Chiamami tra cinque minuti e ti dò cinque righe, perché se ne faccio nove me le devi cassare”.
Manfredini ha annunciato l’intenzione di presentare un’interrogazione scritta per “capire quanto pagate il giornalino del Comune, e vi farò capire a quale costo si potrebbe fare e ci saranno grandi sorprese. Sono costretto, e poi mi rivolgerò alla Corte di Conti per capire come si spendono i soldi, perché si debbano regalare dei soldi per avere lo stesso progetto. Meno si spende, meglio è. Io vado avanti e non mi fermo”.
Michele Andreana (Ds) ha precisato che “sul tema della comunicazione sono due anni che stiamo riscontrando difficoltà nel trovare un’intesa con gli amici della minoranza, che dicono di essere oscurati e che noi faremmo ampio uso dei mezzi di comunicazione. Così non è . L’Ordine del Giorno precisa che passi avanti per rendere più qualificata la comunicazione istituzionale li abbiamo fatti. Rispetto alla situazione precedente sono state aggiunte due pagine in più scelte dalla Conferenza dei capigruppo su cui, invece del cosiddetto pastone, intervengono tre consiglieri della maggioranza e due per l’opposizione. Non sono tre righe, ma sono uno spazio sufficiente a dire cosa si pensa. E’ un’idea proporzionale, contrario al tazebao con 40 consiglieri comunali, con cui faremo un giornale non fruibile, tranne forse per noi in considerazione della pubblicazione della foto, ma difficilmente orientato all’informazione ai cittadini”. Andreana ha invitato i consiglieri a “guardare se ci sono altri giornali che hanno questo equilibrio tra spazio per il Consiglio e l’amministrazione. Non mi risulta che ci siano esempi più avanzati. Abbiamo costruito insieme situazioni per dare due pagine e poi è stata data la possibilità di definire che su alcuni argomenti di particolare temi se ne aggiungono due, togliendole all’amministrazione. Quindi sono state avanzate proposte in diverse occasioni, ma riscontrando la volontà di propaganda più che di fare un’intesa politica. Anche stasera l’ho sentito. Noi non ritiriamo niente, perché il documento mette a valore ciò che pensiamo. Qual era la sede? Dovevamo votare di aggiungere quattro facciate senza ragionare nel complesso della comunicazione istituzionale? Noi siamo contro. Abbiamo proposto uno schema diverso. Sono mesi che la Commissione Controllo e Garanzia è bloccata perché è stato dato mandato al Presidente e al vice di trovare una posizione unitaria. Avevamo trovato una proposta con rinvio in fase di discussione e lì diremo se il tema è una modifica o se c’è un problema di comunicazione sulla quale si può fare un ipotesi di raccomandazione da inviare alla Presidenza del Consiglio comunale e alla Giunta. Questa disponibilità non è stata colta. Quindi la discussione se ritirare o meno il documento è una discussione che respingiamo in modo sereno”. Andreana, infine, in merito alla trasmissione televisiva e al sito internet ha spiegato che “noi mettiamo in campo la dimostrazione della volontà, ma non ci stiamo a campagne denigratorie, che sono non solo lesive della dignità politica, ma anche di chi lavora all’ufficio stampa, persone che non meritano che dispute politiche si scarichino sulla professionalità. Dietro ci sono persone in carne e ossa che lavorano e che in base a ciò vengono valutati per questi e futuri lavori. Prendetevela con la politica, non con chi il lavoro lo fa”.
In fase di dichiarazioni di voto Achille Caropreso (Indipendente) ha assicurato “stima per chi lavora all’ufficio stampa del Comune. Avrei preferito che il documento firmato dalla maggioranza avesse avuto come discussione un’altra sede. Voto comunque favorevole ad entrambi i documenti, perché non vedo incompatibilità reciproca”.
Paolo Ballestrazzi (Modena a Colori) ha aggiunto che “l’Ordine del Giorno della maggioranza non dice niente e quindi mi astengo, è una posizione personale. Però la presentazione di Andreana merita una risposta per l’ultimo minuto, perché trovo provocatorio che la maggioranza, che ha tutto, debba nascondersi dietro l’affermazione falsa di una critica alla professionalità dei membri dell’ufficio stampa. E’ un nodo politico, non tocca per nulla la capacità dei giornalisti, che sono sei. Quando arrivammo nel 90 erano cinque, poi si sfoltì a tre e ora sono di nuovo sei. Nessuno ha da eccepire sulla professionalità di questi. Non potete continuare a dirlo. Lo avete già fatto in modo strumentale e vergognoso nei confronti di una persona che conosco da 40 anni, un dirigente che poi è stato spostato. L’assessore ‘coniglio’ non ha ammesso di essere stato improvvido”.
Anche Sergio Celloni (Udc) ha sottolineato che “non si mette in discussione l’operato dei giornalisti, si ribadisce che sono soldi pubblici. Dato che siamo consiglieri di minoranza e io sono presidente di una fantomatica commissione, tutto è concesso, ma io ho presentato una relazione che ha una sua articolazione. Andremo a due relazioni. Ricordo in ogni caso che l’Ufficio stampa costa 421mila euro l’anno, il giornale 106mila e il sito 82mila, a cui si aggiungono 415mila euro per la comunicazione da parte delle Circoscrizioni. Sui documenti, darò voto favorevole a quello di Manfredini perché - se c’è un’opportunità a costo zero - è ovvio. Voterò contro il documento della maggioranza non per preconcetto, ma rimanderemo tutto alla Commissione e lì vedremo se ci sarà volontà di fare qualcosa”
Michele Barcaiuolo (An) ha annunciato voto positivo al documento di Manfredini “per ragioni tecniche. Viene dato per certo il costo zero, quindi non vedo perché non sfruttare l’occasione. Apprezzo anche alcuni dei contenuti dell’Ordine del Giorno della maggioranza, ma non sempre è corretto. La stessa connessione tra i due documenti mi lascia perplesso. Quello di Manfredini parla di una proposta a costo zero per il giornale, ma in quello della maggioranza non si parla del giornale del Comune, si parla di altro, si auspica che riapra la trasmissione e che si vada anche ad alcune modifiche al sito. Dov’è la connessione tra le due tematiche? Un Ordine del giorno che ha dovuto aspettare dieci mesi viene discusso insieme a quello della maggioranza. Per questo non mi sento di votare quello della maggioranza, anche se i due passaggi finali possono essere condivisibili. Mi chiedo quale sia la reale portata del giornalino sui cittadini, ma questo non significa che debba essere fatto in un modo che non è condivisibile. Non è un problema che dovrebbe riguardare la minoranza, ma deve riguardare tutti i gruppi consiliari”.
Baldo Flori (Modena a Colori) ha annunciato voto favorevole al documento di Manfredini “perchè rispecchia l’andamento di proposte fatte in tutte le sedi in cui abbiamo parlato di comunicazione. Essendo coerente con questa proposta, non posso esserlo con l’altra, che nega questa possibilità e dice di parlare del sito e della trasmissione. Quindi io voto contro il documento della maggioranza”.
Andrea Leoni (Forza Italia) ha dichiarato di essere “favorevole al fatto che ci siano più pagine nel giornalino del Comune di Modena per tutti i gruppi consiliari, quindi voto a favore del documento di Manfredini . Siamo rammaricati della scelta di chiusura della maggioranza nel non ritiro dell’Ordine del Giorno che contiene parti in cui ci riconosciamo perché vediamo una critica per un certo tipo di comunicazione. Prendiamo atto che la maggioranza se ne sia fatta carico, ha fatto breccia costringendola a un documento di questo livello. E’ evidente che questo elenco di desiderata non ha trovato giusta applicazione. Noi votiamo contro, rimandando la vera discussione nelle sedi idonee e competenti. Il ripensamento proposto dalla sinistra sul modello di comunicazione del Comune richiede di non fare una discussione in cinque minuti. Non abbiamo nulla contro i professionisti, non c’è nulla nei confronti di molte persone di cui non conosciamo nemmeno il nome. Dispiace anche la latitanza di un vicesindaco che non c‘è in Consiglio quando si parla di temi di sua competenza. Testimonia la mancanza di sensibilità della Giunta nei confronti del Consiglio”.
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