La presenza ebraica a Modena si fa risalire al 1025. In passato le sinagoghe erano tre
La presenza ebraica a Modena si fa risalire al 1025, anche se i primi documenti ufficiali sono del 1393, quando si stabilirono in città alcuni prestatori provenienti da Perugia, Rimini e Fermo. Con il trasferimento della corte estense da Ferrara a Modena, nel 1598, molti ebrei seguirono i duchi e la comunità raggiunse le mille persone. Nell'area di piazza Mazzini, dove nel 1638 fu istituito il ghetto, erano aperte tre sinagoghe ' una di rito italiano, una di rito tedesco e una di rito spagnolo ' e una famosa scuola di studi ebraici e cabalistici frequentata anche da importanti studiosi come Abramo Graziani, Aaron Berechiach da Modena, Abramo Rovigo e Israele Cohen. Dopo la Rivoluzione Francese, con l'arrivo delle truppe napoleoniche (1796), le famiglie ebraiche modenesi, guidate da uomini come Moisè e Salomone Formiggini, Moisè Sanguinetti, Emanuele Sacerdoti non esitarono a battersi per la riuscita del nuovo governo e della Repubblica Cisalpina, facendo parte della guardia civica e svolgendo incarichi politici di primo piano. Nonostante l'enorme delusione e le ritorsioni subite dopo la sconfitta di Napoleone, nel periodo della Restaurazione numerosi ebrei parteciparono al Risorgimento. Benedetto Sanguinetti e Angelo Usiglio, ad esempio, non esitarono a sacrificare la loro vita, rispettivamente durante i moti insurrezionali del 1821 e nella congiura di Ciro Menotti del 1831. Ma fu solo con l'annessione di Modena al Regno d'Italia, nel 1861, che per gli ebrei iniziò il periodo dell'emancipazione. In quell'anno la comunità contava ancora mille persone, che si ridussero a 474 nel 1931 e a 185 nel 1945. La piena adesione e fedeltà dei Donati, Levi, Crema, Nacmani, Namias, Modena, Formiggini, Friedmann, Usiglio, Teglio, Sacerdoti alla nazione e ai suoi valori fu decisamente confermata durante la guerra e nei decenni immediatamente successivi. Tanti ebrei modenesi, inoltre, influirono profondamente sulla cultura e la società modenese: dai professori Donato, Mario e Benvenuto Donati all'editore Angelo Fortunato Formiggini, dall'ingegnere Eugenio Guastalla all'avvocato Gino Friedmann, dal sindaco Ferruccio Teglio al generale Ugo Modena.
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