08/09/2005

CULTURA, FESTIVAL E TV SI CONFRONTANO A MODENA

Il 15 settembre i direttori delle kermesse di filosofia, letteratura e scienza discutono con i mass media. Minoli: 'Capire le nuove esigenze di un pubblico di qualità'
E' dedicato alla televisione nell'Italia dei festival culturali il convegno 'Trasmissioni del sapere', in programma giovedì 15 settembre dalle 15.30 alle 19.30 nella Sala dei cento della Fondazione San Carlo di Modena per iniziativa di Rai Educational e del Festival filosofia, che apre il 16 la sua quinta edizione, dedicata al tema dei sensi. Al convegno parteciperanno Roberto Franchini e Michelina Borsari, rispettivamente presidente del Comitato promotore e direttore del Festival filosofia, Marzia Corraini del comitato organizzatore del Festivaletteratura di Mantova, Vittorio Bo, direttore del Festival della scienza di Genova, l'editore Giuseppe Laterza, ideatore dei Presidi del libro, il direttore di Rai Educational Giovanni Minoli, il direttore dei programmi di Radio Rai Sergio Valzania, il direttore di Raisat Carlo Sartori e il responsabile dell'inserto domenicale del 'Sole 24 ore' Riccardo Chiaberge. 'C'è un'Italia che accorre a Mantova per ascoltare gli scrittori, a Modena per assistere alle lezioni dei grandi filosofi o a Genova per scoprire i segreti della scienza', commenta Minoli. 'Si tratta di un pubblico di qualità, che esprime nuove esigenze e che oggi non si sente pienamente rappresentato dalla tv'. Le caratteristiche e le potenzialità dei festival culturali italiani, la 'fotografia' dei partecipanti, la riscoperta delle piazze come luoghi di incontro e di confronto, la difficoltà di tradurre in immagini televisive la ricchezza delle proposte saranno tra gli argomenti affrontati dal convegno di Modena, che si aprirà con la proiezione di un breve filmato di Rai Eucational sulle principali manifestazioni culturali italiane. 'Sarebbe interessante ' commenta Roberto Franchini, presidente del Comitato promotore del Festival filosofia ' favorire incontri ravvicinati tra i curatori dei programmi televisivi di cultura e il pubblico dei festival, mondi speculari che di rado si parlano direttamente. E' ormai evidente che servono nuovi linguaggi per raccontare le espressioni più recenti della comunicazione e della divulgazione culturale'.

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