Dal 16 al 18 settembre Modena, Carpi e Sassuolo propongono lezioni magistrali, ma anche cene, letture, mostre, giochi, iniziative per bambini e dialoghi in treno
Oltre 40 lezioni, 17 mostre e installazioni, 36 iniziative per bambini e ragazzi, cene filosofiche, letture, performance nelle stazioni e sui treni, film e concerti sono gli ingredienti del quinto Festival filosofia sui sensi, in programma in oltre trenta luoghi di Modena, Carpi e Sassuolo dal 16 al 18 settembre (informazioni per il pubblico al numero 059 421210, nel sito internet www.festivalfilosofia.it e in 13 punti informativi allestiti nelle tre città). La manifestazione è organizzata dai tre Comuni, dalla Regione Emilia-Romagna, dalla Provincia, dalla Fondazione Collegio San Carlo, che cura il programma, e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. Sponsor della manifestazione sono l'Unione industriali di Modena, la Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e Vivaceramica. Dopo felicità, bellezza, vita e mondo il Festival accende dunque i riflettori su un nuovo tema e si prepara ad accogliere un pubblico che lo scorso anno ha permesso di registrare oltre 100 mila presenze (con un milione di pagine del sito web consultate in due mesi e mezzo). Per l'edizione 2005 gli appuntamenti saranno quasi 190 ' quasi tutti gratuiti ' e consentiranno al pubblico di ascoltare lezioni di grandi maestri del pensiero contemporaneo, letture (da un 'Processo a Platone' a Proust interpretato da Alessandro Piperno), letture musicate (con Giovanni Lindo Ferretti e Milena Vukotic), ma anche di assistere a proiezioni di pellicole indiane e del nuovo film 'Musikanten' di Franco Battiato, direttamente dalla Mostra di Venezia, partecipare ai dialoghi in treno e alle iniziative per bambini o alle cene filosofiche ideate dall'Accademico dei Lincei Tullio Gregory. Diciassette le mostre, che spaziano dall'opera di Claudio Parmiggiani a quella dell'americano Dennis Oppenheim, dalla grafica di Picasso a Michelangelo Pistoletto, dal lavoro fotografico, inedito in Italia, di Luigi Ghirri sull'atelier del pittore Giorgio Morandi (del quale si possono ammirare anche venti opere rare o mai viste) ai volti dei Lama buddisti immortalati da Melina Mulas. E, ancora, dai ritratti dei protagonisti dell'arte internazionale che dalla fine degli anni Quaranta frequentavano la biennale di Venezia agli oggetti d'arte da toccare, dagli inganni dell'occhio ai disegni realizzati nei lager da Alberto Cavallari, dai 'Cuochi fatui' degli illustratori italiani alle opere di Bertozzi e Casoni.
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