Posizione ribadita dalle associazioni del commercio e dell'artigianato, dagli enti di promozione sportiva ed anche dai rappresentanti dei tifosi
Ancora un no deciso alla partita di calcio giocata di sabato pomeriggio alle 15. La posizione è stata ribadita con forza anche negli incontri che l'amministrazione comunale ha tenuto nella mattinata di oggi. L'assessore allo sport Antonino Marino ha ricevuto insieme i rappresentanti della tifoseria del Modena e gli esponenti degli enti che promuovono ed organizzano lo sport di base e cioè Uisp, Csi e Aics. Tutti hanno chiesto al Comune di fare il possibile per ottenere lo spostamento della partita di serie B al sabato sera o la domenica pomeriggio, al fine di evitare la concomitanza con le attività sportive di base che a Modena vogliono dire migliaia e migliaia di persone impegnate. Ancor più articolate le motivazioni e le preoccupazioni espresse dalle associazioni economiche nel corso del successivo incontro. L'Amministrazione, oltre che dall'assessore Marino, era rappresentata anche dall'assessore alle politiche economiche Giorgio Razzoli. Commercianti ed artigiani hanno evidenziato le conseguenze negative per le loro attività nell'eventualità di una conferma dell'orario pomeridiano del sabato: non si tratta solo di potenziali clienti in meno, ma anche di una difficile gestione della viabilità e soprattutto dei parcheggi a ridosso del centro. Sottolineato ancora una volta il macroscopico problema della coincidenza, che si verificherebbe già alla prima di campionato, tra la partita ed il mercato antiquario. Gli assessori Marino e Razzoli hanno evidenziato come gli incontri di oggi abbiano rafforzato la convinzione del Comune nettamente contraria alla scelta del sabato pomeriggio, soprattutto con questi tempi e queste modalità. Al di la degli aspetti specifici, infatti, emerge con chiarezza come non si possa passare in pochi giorni dal far giocare il calcio maggiore a città sostanzialmente ferma (come avviene per il sabato sera e la domenica pomeriggio) ad una condizione diametralmente opposta e cioè a città pienamente funzionante.
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