03/06/2005

UN PAESE IN DIFFICOLTA', IL CONTRIBUTO DI MODENA

Il Sindaco di Modena, Giorgio Pighi interviene sulla crisi economica che sta provocando un generale arretramento del sistema paese: la risorsa Modena.
Non c'è più nemmeno bisogno di impegnarsi nella lettura di un saggio di economia per farsi un'idea precisa della gravissima situazione che il nostro paese sta attraversando sul fronte economico. Ormai, purtroppo, è la cronaca a dettare i tempi anche della crisi economia, o meglio del suo emergere con dirompente chiarezza da quella sorta di limbo che questo governo aveva tentato di creare ad arte per mantenersi ancora in vita. Ancora un po' di mera gestione del potere senza costrutto alcuno per il paese, per le famiglie in difficoltà, per i giovani dal futuro sempre più incerto e per gli anziani lasciati colpevolmente privi delle legga per il sostegno alla non autosufficienza. Il quadro generale oramai è drammaticamente chiaro, mentre ancora non si intravede la strada per uscire da questa condizione di stagnante debolezza. Anche il centro sinistra, della destra non c'è nemmeno bisogno di parlare, sembra più preoccupato di gestire al proprio interno una eventuale vittoria, piuttosto che di predisporsi ad affrontare la guerra vera, quella per far ripartire il paese, restituendo fiducia e soprattutto individuando strumenti idonei al gran lavoro necessario per superare la crisi. Io credo che Modena possa dire la sua in questa situazione e non solo e non tanto in funzione del quadro politico, con la nostra esperienza di coalizione e di governo che pure rappresentano un patrimonio importante del centro sinistra. Nemmeno basta l'esempio del nostro tessuto economico, che ha comunque palesato una grande tenuta e che rappresenta un esempio di come si possano coniugare la flessibilità del medio-piccolo con la capacità di compere anche nella dimensione internazionale. Penso che il ruolo di Modena debba essere ancora più attivo e qui ripropongo una proposta già formula agli imprenditori modenesi in occasione di un incontro all'Unione Industriali. Riprendendo uno studio di Confindustria che proponeva di puntare a realizzare in Italia 10 progetti di ricerca ad altissimo livello, candidai Modena quale sede per sviluppare uno di questi progetti. A Modena, infatti, esistono la forza economica e le capacità scientifiche per dare vita ad un percorso di eccellenza assoluta nel settore della ricerca e dell'innovazione. Uniamo le forze e puntiamo con decisione al conseguimento di tale obiettivo, faremmo il bene di Modena e sicuramente forniremmo un contributo fondamentale al paese. In queste settimane stiamo realizzando il processo di aggregazione tra i diversi istituti che si occupano di ricerca, innovazione e trasferimento del sapere alle imprese. E' un passo importante, ma da solo non basta: dobbiamo, tutti insieme, indicare una prospettiva, quindi un percorso ed infine garantire le risorse necessarie. Nei giorni scorsi un esponente di governo, il ministro dell'economia, ha invitato le forze in campo a non aspettare le soluzioni, ma invece a fare qualcosa in prima persona. Una sfida che ha il sapore di una resa, ma a noi modenesi le sfide sono sempre piaciute, le rese no: quindi raccogliamo la sfida e mettiamoci a disposizione del paese, oggi, adesso, senza aspettare che cambi il governo. Anche perché se la sconfitta della destra è sicura, la vittoria del centro sinistra è ancora tutta da costruire.

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