L'assessore alle Politiche Ambientali risponde ad una interrogazione di Flori
'Il raddoppio del termovalorizzatore di via Cavazza e' stato un percorso legittimo, che ha trovato reali momenti di confronto con le istituzioni e con i cittadini di cui l'Amministrazione comunale ha tenuto debito conto e che potrà, già da oggi, avere ulteriori momenti di discussione aperta. Non e' stata, quindi, una decisione avvenuta nel chiuso di stanze segrete'. Lo ha dichiarato l'assessore alle Politiche Ambientali del Comune di Modena Giovanni Franco Orlando, rispondendo in Consiglio comunale ad una interrogazione del consigliere di Modena a Colori Baldo Flori. L'assessore ha sottolineato che per il progetto è stata fondamentale la procedura di V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale), così da 'tenere in grande considerazione proprio il tema della sicurezza e della salvaguardia ambientale'. 'Il nuovo impianto ' ha aggiunto Orlando - potrà essere realizzato a condizione di rispettare le numerose prescrizioni contenute nel rapporto conclusivo della conferenza dei servizi e delle autorizzazioni e nulla osta rilasciati'. Le prescrizioni riguardano, tra le altre, le modalita' di gestione dell'impianto, i sistemi di monitoraggio e punti di prelievo al camino, i sistemi di monitoraggio delle ricadute al suolo, i limiti delle emissioni in atmosfera, le modalita' per contenere rumori e vibrazioni, le modalita' di abbattimento degli inquinati e lo smaltimento dei reflui prodotti dall' impianto, con prescrizioni ancora più severe per gli inquinanti più pericolosi come l'acido cloridrico, il mercurio, il cadmio e tallio, i metalli, diossine e furani, ossidi di zolfo, polveri. L'assessore ha poi aggiunto che 'il contributo all'inquinamento delle emissioni annuali dell'impianto potenziato rimane uguale in termini percentuali ed in alcuni casi si riduce'. Orlando, rispetto alla partecipazione dell'Amministrazione comunale all'iter di approvazione del progetto, ha ricordato la partecipazione al gruppo di lavoro della Conferenza dei Servizi assieme ai rappresentanti della Provincia, dell'arpa, dell'Ausl, dei Vigili del fuoco, realizzando anche una serie di incontri, in particolare con i rappresentanti della circoscrizione n° 2, anche nei due anni precedenti all'avvio della procedura di V.I.A. con il dibattito, prima in Commissione Ambiente e Territorio e poi in Consiglio comunale sulla delibera di variante urbanistica per l'elettrodotto il 22 novembre 2004. Il consigliere Flori ha dichiarato di non ritenersi soddisfatto della risposta, sottolineando l'esigenza di 'ridiscutere a monte tutto ciò che in questo Consiglio comunale non si è mai discusso', rilevando anche che 'non si è entrati nel merito della questione, cioè della condivisione della decisione di fondo del raddoppio, rispetto al quale ci potrebbero essere in realtà solo esigenze economico finanziarie di Meta. Non sono state spiegate in modo esauriente le ragioni di fondo che hanno portato a concentrare su Modena la combustione di tutti i rifiuti, rispetto ad altre scelte possibili in provincia di Modena o tra Modena e Reggio Emilia'.
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