13/12/2005

IL CONSIGLIO COMUNALE DISCUTE IL TEMA DELLA COMUNICAZIONE

Il Vicesindaco risponde in Consiglio ad un'interpellanza di Flori (Modena a Colori)
'L'Ufficio stampa del Comune di Modena non ha mai fatto attività politica'. Lo ha ricordato nel corso del Consiglio comunale del 13 dicembre il vicesindaco di Modena Mario Lugli, rispondendo ad un'interpellanza di Baldo Flori (Modena a Colori). Nel documento Flori ricordava che i rappresentanti dei gruppi di opposizione presenti nella Commissione Controllo e Garanzia alcune settimane fa avevano indetto una conferenza stampa 'per denunciare la mancanza di una informazione adeguata, da parte dell'Amministrazione, nei confronti dei contributi di idee e degli interventi delle minoranze in Consiglio Comunale'. In seguito, in occasione della successiva convocazione della Commissione Controllo e Garanzia, l'Ufficio stampa aveva fatto pervenire ai componenti una nota esplicativa dei criteri che guidano i lavori dell'Ufficio stampa, accompagnata da una nota introduttiva. Lo stesso giorno, inoltre, lo stesso Vicesindaco aveva divulgato una nota stampa in risposta alle dichiarazioni emerse il giorno della conferenza stampa. Flori chiedeva quindi se la giunta fosse 'a conoscenza del documento dell'ufficio stampa, chiaramente di contenuto politico, che suona come censura di un legittimo intervento critico operato dai rappresentanti delle forze di opposizione' e se la Giunta non ritenesse che 'un simile intervento dell'Ufficio Stampa a gamba tesa e non richiesto né giustificato dai contenuti del dibattito in corso possa ritenersi come un tentativo maldestro di scendere in campo e di fare il tifo per una parte dello schieramento politico, venendo meno ai propri doveri di imparzialità'. Lugli ha risposto ricordando che 'i documenti prodotti sono tre, concordati con l'assessore. Una era nota dell'ufficio stampa diretta ai membri della commissione, poi una nota di accompagnamento e una mia dichiarazione a contrasto di quanto affermato dalle minoranze in conferenza stampa. Il tema è quello di una diversa valutazione della valenza politica ' non tanto della mia nota ' ma su quelle che noi reputiamo come note tecniche di informazioni su un tema legittimo che è quello del funzionamento di un ufficio stampa . A nostro giudizio nelle note tecniche non c'era alcuna intonazione di tipo politico, che indubbiamente non sarebbe stata pertinente per il ruolo e funzione di coloro che hanno redatto la nota. Può darsi che alcune parole siano meno asettiche di altre, ma complessivamente ci siamo mossi nei binari di quelle che sono le corrette relazioni. Quindi, riepilogando, si è data risposta alle osservazioni delle minoranze rispetto al ruolo dell'Ufficio Stampa e si è data una risposta politica dell'assessore di competenza sulle critiche di natura politica mosse allo stesso. Siamo quindi nei binari della legittimità, non ci pare di intravedere sconfinamenti'. Nel corso del dibattito Sergio Celloni (Udc) si è detto 'coinvolto perché l'iniziativa della conferenza stampa era scaturita dalla Commissione Controllo e Garanzia, che è una commissione fantomatica, perché non ne vedo la realizzazione concreta. Abbiamo discusso in modo estremo, anche esasperato, per la definizione degli ambiti, tra cui quello della comunicazione. Non si intende prevaricare la realtà o i messaggi da portare, si cercava solo di avere la visibilità che compete al Consiglio comunale nella sua interezza. Ci vuole pluralità nella comunicazione che, purtroppo è fraintesa, perché è di parte. Continueremo a voler rafforzare il nostro impegno. Nella commissione in gennaio si ridiscuterà in modo ancora più approfondito per capire gli ambiti e le realtà della commissione'. Mauro Manfredini (Lega Nord) ha dichiarato di condividere l'intervento di Flori e Celloni: 'Io con una mozione mi sono già lamentato di questo trattamento, anche perchè sono arrabbiato particolarmente. Su temi politici come, ad esempio, il voto agli extracomunitari: sul giornale del Comune ci sono tre interventi della maggioranza e due della opposizione, ma non quello della Lega, che aveva l'esigenza politica di apparire. Farò una proposta: tutti si lamentano che i Vigili non danno informazioni per ciò che fanno al cittadino, al punto che loro stessi avrebbero voluto un giornalino apposta. Tenuto conto che in ogni pagina c'è pubblicità, mi sono informato sul fatto che a costo zero si possono dare due pagine ai Vigili Urbani per avere maggiore contatto e altre due pagine da destinare alla minoranza. Non abbiamo sufficiente informazione verso i cittadini su ciò che la minoranza fa. E' la vetrina dell'amministrazione, è una cosa vergognosa'. Danilo Bassoli (Ds) ha preso atto che 'il dibattito va oltre l'interpellanza. Mi sento di dire che dalla replica di Lugli si individua bene quali erano le intenzioni. Una era una nota tecnica, l'altra era di natura politica della giunta. Invece Celloni e Manfredini si inseriscono in un contesto improprio, perché si entra in campo politico. Il modo con cui si fa il giornale del Comune è il risultato di un accordo tra i gruppi. L'assegnazione degli interventi a chi compete viene fatta a priori. Sono stranito sentendo che Manfredini si sente tagliato fuori'. Sergio Rusticali (Sdi) ha aggiunto che 'un conto è parlare dell'interpellanza dei tre consiglieri, un altro di intervenire su una materia che non è dell'interpellanza, cioè sul tema della comunicazione così com'è stato sollevato in commissione. Ciò non toglie la pertinenza della risposta politica data da Lugli. Quel comunicato a firma dell'ufficio stampa è un atto compiuto in accordo con l'assessore, con motivazioni che io condivido. Ricordo che per quanto riguarda il tema sollevato da Celloni, di confronto aperto, alcuni risultati li ha già ottenuti su proposta di Caropreso e Morandi, spianando la strada alla gestione di un rapporto di presenza sulle trasmissioni televisiva sia per gli spazi di ripartizione nel giornalino'. Giovanna Lolli (Ds) ha detto di concordare sulla risposta di Lugli. Rispetto al lavoro della Commissione Controllo e Garanzia, la Lolli ' membro della stessa commissione ' ha dichiarato che 'è stato creato un sottogruppo a cui era stato dato il mandato per fare un lavoro interno da proporre al consiglio'. Enrico Artioli (La Margherita) ha dichiarato che 'questa istanza ha un sapore di strumentalità che non condividiamo. Nel merito, concordiamo con la risposta di Lugli, è una risposta di chiarimento. Io noto che nel giornale del Comune c'erano due o tre pagine riservate al Consiglio, adesso si arriva a quattro a volte cinque, poi c'è internet e anche la tv. Non c'è quindi da lamentarsi più di tanto. Ovvio che il tema cade sotto il vincolo della sperimentazione, però basta lamentarsi, aspetto proposte, assumetevi le vostre responsabilità'. Dante Mazzi (Forza Italia) ha sottolineato che 'tutte le volte che sono intervento su questo tema sono intervenuto sulle idee, mai sulla maggiore visibilità di una parte, ma del consiglio tutto. Se andiamo indietro nel tempo si vede che alle interrogazioni si dava maggior visibilità all'assessore di turno, ma bisogna valorizzare anche il proponente, evitando che diventi la vetrina della giunta. Occorre la visibilità di tutti e ho sempre contestato l'uso della mail che vengono mandate nei computer degli abbonati a 1x1. Per quale motivo devono avere il messaggio di una sola parte' Mi riferisco alla parte giunta-consiglio. Contesto poi costruttivamente che nel documento si dica che nessun altro ufficio stampa in Italia faccia un'attività così ferrata sul Consiglio comunale'. Baldo Flori è quindi intervenuto ribadendo di 'non aver fatto riferimento alla nota di Lugli. L'interpellanza infatti non riguardava la correttezza o meno della comunicazione e della direzione politica. Noi abbiamo toccato un problema più delicato, per capire qual è il ruolo dei tecnici e quale quello dei politici. Invito anche Artioli a leggere i resoconti dei due giornali della città il giorno successivo alla conferenza stampa, in cui si vede la distinzione tra direzione politica dell'ufficio stampa e funzione dei tecnici. Giudichiamo quindi questo documento non un errore, nemmeno un eccesso di zelo o di difesa comprensibile delle proprie competenze, perché noi non abbiamo sollevato questo tema. Si confermano le preoccupazioni da noi espresse quando, in relazione alla costituzione dell'ufficio stampa, avanzammo una serie di preoccupazioni e proposte, dicendo che sarebbe stato opportuno che nascesse con un consenso più ampio. L'impressione è che questa volta ci si sia schierati, confondendo critiche alla direzione politica con quelle mai fatte alle competenze dei tecnici'.

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