Tra le ipotesi di utilizzo futuro anche un parcheggio sotterraneo di 1700 posti
Il Comune di Modena acquisterà il Parco Novi Sad, pagando al Ministero delle Finanze 4 milioni e 213mila euro, destinando l'area alla costruzione di un parcheggio sotterraneo di 1700 posti che sarà realizzato a partire dal prossimo biennio. Con la delibera d'acquisto, approvata in Consiglio comunale all'unanimità, si stabilisce che il Comune di Modena entrerà in possesso dell'area dell'ex ippodromo compresi i diversi fabbricati adibiti a tribune, ex stalle e servizi annessi, nonché delle aree scoperte una volta adibite a pista per l'ippodromo e oggi destinate a parcheggi, verde pubblico, impianti, oltre ad una porzione di are su cui sorge una parte del palazzotto dello Sport di viale Molza. Con la delibera si chiude così un iter iniziato nel 1996 quando il Comune di Modena aveva chiesto allo Stato di acquistare il complesso, anche a seguito della dismissione delle funzioni originarie, decisione ribadita dal Consiglio comunale il 12 novembre 1998 attraverso l'approvazione all'unanimità di un ordine del Giorno in cui si confermava l'interesse all'acquisto. Nel corso della stessa seduta consiliare, inoltre, il Sindaco aveva letto una comunicazione in cui si dava notizia della disponibilità del Ministero delle Finanze a dar seguito alla vendita, a cui era seguita ' circa un anno più tardi ' l'autorizzazione da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri alla vendita dell'immobile a trattativa privata al Comune di Modena. L'assessore al Patrimonio Antonino Marino, illustrando la delibera, ha sottolineato che 'la decisione di procedere all'acquisto dell'ex ippodromo rientra nell'ambito delle attività da tempo avviate dal Comune di Modena per la valorizzazione del patrimonio storico della città e per una più diffusa presenza di servizi di interesse collettivo nelle aree adiacenti il centro storico, anche nell'ottica di procedere ad una nuova ristrutturazione dell'area prevedendo tra l'altro un ulteriore potenziamento dei parcheggi della zona'. Andrea Galli (An) ha dichiarato di 'votare convintamene a favore della delibera. Apprezziamo anche il percorso individuato, che ha permesso di evitare rischi di perdere la possibilità di far rientrare il parco tra le proprietà comunali'. Anche Baldo Flori (Modena a Colori) ha espresso soddisfazione: 'E' un approdo importante di scelte che partono da lontano a cui anche io ho lavorato, precisamente all'epoca della decisione dell'abbattimento delle mura. Paradossalmente la crisi finanziaria dello Stato che ha portato a liberarsi di un patrimonio, ha costituito per gli enti locali un'occasione in più da sfruttare e valorizzare. Sarebbe importante avere un quadro di riferimento globale sulla programmazione della giunta per entrare in possesso di altre aree demaniali della città, ad esempio del deposito dell'aeronautica e della ex caserma Pisacane, questo per evitare di trovarsi di fronte a scelte casuali. Bisognerà poi definire la vocazione della piazza, cioè del Novi Sad, per avere una qualificazione indipendente dall'utilizzo del parcheggio interrato'. Mauro Manfredini (Lega Nord) ha aggiunto che 'l'area era stata individuata tra quelle che si potevano vendere già nel 1995. E' la prima volta che mi capita di votare una delibera con tanta soddisfazione e vanno fatte le nostre congratulazioni all'amministrazione. Sarà anche un regalo di Natale per le molte famiglie della zona, ma si aggancia anche al tema complessivo del Centro storico. Auspico quindi che la piazza venga urbanizzata in modo da renderla accogliente anche di sera, con chioschi come quelli di viale Amendola'. Sergio Rusticali (Sdi) è intervenuto per manifestare la propria soddisfazione per 'la conclusione positiva dell'acquisizione dell'area, che viene riportata a progettualità per la città nel suo insieme. Mi auguro che abbia interessanti progetti che non siano solo quelli anticipati, ma anche in relazione ad aree circostanti come l'area dell'autostazione quando sarà liberata. Questa delibera è un fiore all'occhiello di questa amministrazione e che, unita ad altre operazioni del settore Patrimonio, fa capire che il patrimonio della città viene utilizzato per i cittadini'. Danilo Bassoli (Ds) ha dichiarato che 'su scelte importanti della città ci sono spazi di ampio consenso tar le forze politiche', ricordando anche i precedenti del parco Ferrari e della caserma Fanti, sottolineando che 'prosegue una politica di trasformazione dei beni della città. E'vero che lo Stato è costretto a vendere, ma è vero che la città è pronta a comperare per trasformare gli spazi in funzione dei bisogni della città. Colgo quindi la proposta di portare in Consiglio comunale non solo i progetti di acquisizione, ma anche di utilizzo degli spazi'. Renato Cocchi (Ds) ha sottolineato la propria 'piena soddisfazione' per la delibera, rimarcando però che 'non possa non essere rilevato il modo in cui si giunge a questa acquisizione, ma anche le condizioni, che secondo me sono il sintomo patologico di un rapporto sbagliato tra Stato ed enti locali. Nel 1972, quando l'allora assessore competente raccontava i 30 anni di trattativa che erano in corso tra Modena e lo Stato, una delle ragioni della lungaggine era il cambiamento del 'prezzo figurativo' richiesto di volta in volta dallo Stato. Non si può non rilevare come quest'area sia a tutti gli effetti un'area dei modenesi. La dismissione dell'uso dello Stato va infatti indietro nel tempo. Quindi mi chiedo: quale titolo aveva lo Stato su questo spazio' Oggi il Comune è in grado di acquistare l'area e lo fa con una benevolenza dello Stato che concede di pagarla i tre quarti del prezzo di mercato. Sarebbe interessante capire come si sia determinato il prezzo, perché è un'area vincolata dallo Stato, inamovibile, quindi qual è il valore' Area agricola' Edificabile' Piazza pubblica' Poi, quando lo Stato dismette un bene non utilizzato e chiede all'ente pubblico un cambio alla pari, in questo caso non è alla pari. E allora io credo che ci siano motivi profondi di riflessioni su come devono essere regolati i rapporti tra Stato e Autonomie locali, a cominciare dall'utilizzo di quello che è il patrimonio a cui le comunità locali non sono state estranee, altrimenti giochiamo al gioco di cassa. Siccome siamo tutti in Europa e dobbiamo rispettare i parametri, sia quello dei bilanci statali che quelli dei bilanci periferici, questo è un gioco insopportabile. Chi ha a cuore le sorti del Paese dovrà risolvere anche questi problemi'. Sergio Celloni (Udc) si è dichiarato soddisfatto, invitando 'come nel caso di piazza VIII agosto a Bologna, che la piazza rimanga così com'è, facendo i parcheggi, ma lasciando una piazza godibile da tutti i cittadini'. Antonio Maienza (Udeur) si è unito alla soddisfazione generale, precisando che il futuro assetto della piazza 'favorirà lo sviluppo del centro storico, sarà a supporto e aiuto alle funzioni che il centro storico al momento non ha. Mi auguro che al più presto si renda fruibile la zona, così da poter ampliare il progetto di ridefinizione del centro storico e zone adiacenti'. Secondo Ercole Toni (Ds) 'l'area sta a cuore ai modenesi, è un'area a vocazione mercatale che andrà ad arricchire la certezza dei cittadini modenesi, che ne potranno godere per sempre', auspicando che alla piazza venga cambiato nome ricordandone le funzioni d'origine. Enrico Artioli (La Margherita) ha 'apprezzato la corretta identificazione a supporto del centro storico. Inoltre, anche le manutenzioni effettuate rientreranno in termini economici'. Artioli, come altri consiglieri, ha quindi auspicato che sull'utilizzo dell'area venga proposto un progetto da discutere in consiglio comunale. Mauro Tesauro (Verdi) ha dichiarato che 'è sempre bello mettere mani su ex aree militari. E' un recupero alla città che mantiene funzione mercatale e area verde, che è uno dei pochi spazi utilizzabili per la sgambata dei cani. L'obiettivo di fondo è la riqualificazione di tutta l'area e, con lo spostamento dell'Autostazione, si capirà la portata dell'operazione'. Alvaro Colombo (Prc) ha dichiarato il 'voto favorevole convinto per l'acquisizione di un'area che già appartiene ai modenesi per l'uso che ne è stato fatto negli anni. Si tratta di potenziare l'uso plurifunzionale, che divenga cioè polo di aggregazione. Accanto all'area mercatale e fieristica, penso anche ad un uso culturale. L'amministrazione sa rispondere ai bisogni che cambiano nella città, un'amministrazione che non ha utilizzato solo un'ottica aziendale, ma anche nella logica di utilizzo equilibrato dei beni pubblici. Dall'altra parte c'è invece un'amministrazione centrale che ha un atteggiamento aziendalistico. Mi chiedo infatti che cosa dia diritto ad un amministrazione di chiedere un pagamento per un'area che è già di utilizzo del pubblico, dei cittadini. Mi chiedo cosa sarebbe successo se ci fosse stata un'amministrazione economicamente debole: l'area non si sarebbe potuta acquisire e sarebbe stata condannata al degrado'.
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