Approvate in Consiglio comunale le delibere di affidamento per sei anni su base d'asta
A partire dal primo marzo 2006 la gestione delle Case protette Cialdini e Guicciardini sarà affidata alla ditta che si aggiudicherà l'apposita asta, con una base di 20 milioni e 412mila euro. La durata della gestione sarà di sei anni per le attività del complesso Cialdini: 40 posti di residenza sanitaria assistenziale, 50 posti di casa protetta e 16 posti semiresidenziali presso il Centro Diurno. Per la casa protetta Guicciardini, invece, la durata della gestione per 50 posti sarà limitata a un anno e tre mesi, in vista del trasferimento degli ospiti nella nuova struttura di via Guicciardini che è in fase di realizzazione e che, una volta terminata, prevede un nuovo contratto per la gestione. Sempre a partire dal primo marzo 2006, inoltre, la gestione della Casa protetta Ramazzini sarà affidata alla ditta che si aggiudicherà l'apposita asta, con una base di 12 milioni e 417mila euro. In questo caso si tratta dell'affidamento della gestione della Casa Protetta Ramazzini con annesso il Centro Diurno per 68 posti residenziali e 8 posti semiresidenziali. Le due distinte delibere di affidamento su base d'asta, presentate nel corso del Consiglio comunale, prevedono un unico affidamento per le strutture Cialdini e Guicciardini, in considerazione delle sinergie nelle attività di gestione, come il servizio lavanderia. Nel dettaglio, i documenti ' approvati con i voti favorevoli della maggioranza, l'astensione dell'Udc e il voto contrario dell'opposizione - sono stati illustrati dall'assessore alle Politiche Sociali Francesca Maletti, che ha anche ricordato alcuni tra i requisiti fondamentali per poter partecipare all'asta. 'Il Comune di Modena ' ha commentato l'assessore alle Politiche Sociali Francesca Maletti - ha deciso, anche in queste gare d'appalto di assegnare il 70% del punteggio alla qualità dei servizi ed il 30% al prezzo delle prestazioni in quanto si tratta di servizi rivolti a persone deboli e non autosufficienti; questo è un segno di grande civiltà. Dal punto di vista finanziario, nel caso delle strutture Cialdini e Guicciardini, è necessario che i partecipanti abbiano un patrimonio netto ' riferito al 2004 ' non inferiore a tre milioni di euro (due nel caso del Ramazzini) e devono aver realizzato un fatturato di almeno 6 milioni di euro (4 nel caso del Ramazzini) negli anni 2002, 2003 e 2004. Nello stesso triennio, inoltre, il partecipante deve aver realizzato almeno un servizio di gestione complessiva di tutte le funzioni socio-assistenziali tutelari e alberghiere di una struttura residenziale per anziani non autosufficienti, per un valore pari ad almeno tre milioni di euro (due nel caso del Ramazzini). I partecipanti, infine, devono assumere l'impegno ad attivare, in caso di aggiudicazione della gara, una filiale a Modena, nel caso non la possiedano. Adolfo Morandi (Forza Italia) ha commentato le delibere dichiarando che 'questi appalti sono diventati ripetitivi, le condizioni sono simili e sembrano delibere in fotocopia e le considerazioni fatte in passato valgono anche in questo caso. In una società in evoluzione forse occorrerebbe avere più coraggio e modificare le gare d'appalto, anche se dite che le gare sono conformi alle leggi vigenti, difficili per noi da verificare. Spesso, però, le leggi danno spazio per interpretare e consentono condizioni diverse, che garantirebbero risparmio. Va bene la casa protetta, ma costa molto, quindi anche l'assistenza domiciliare potrebbe essere una soluzione da ampliare. In questo settore comincia ad affacciarsi qualche soggetto privato e vede che ci sono larghi margini. E se li vede il privato evidentemente li avrà anche il pubblico, che invece sembra non vederli'. Baldo Flori (Modena a Colori) ha aggiunto che 'è l'ultima di una lunga serie di delibere fotocopie, in cui la parte di riferimento normativo è sempre la stessa. Era lecito aspettarsi un tentativo di presentare qualche modifica che tenesse conto delle nostre osservazioni di questi mesi per le procedure d'appalto, principalmente rivolte ad una serie di requisiti che nella sostanza configurano un mercato protetto. In altri termini, diventa difficile ipotizzare un allargamento del mercato che, al contrario, rappresentano delle barriere alla concorrenza'. Giorgio Prampolini (Ds) ha invece ricordato che 'il tema della qualità nei servizi è fondamentale. Una mezza qualità fa presto a trasformarsi in scarso servizio. Fare pesare al 70% la qualità e al 30% il prezzo è un criterio che va bene. Rinnoviamo quindi il parere positivo a questo modello di gestione, cioè di un welfare-mix di livello elevato. Ricordo anche che non è vero che non ci siano dei privati. Non lontano da Modena ci sono privati che lavorano bene e sarebbe opportuno chiedere a loro perché non si misurano con queste gare'. Secondo Achille Caropreso (Forza Italia) 'ciò che impedisce ad operatori che non siano cooperative che conosciamo ad intervenire a queste gare è il fatto che si è creata una sorta di Yalta dell'assistenza agli anziani, per cui- almeno fino ad ora ' questa Yalta ha avuto una rigida applicazione. Queste regole, non scritte, sono ostative all'ingresso di nuovi soggetti. Perciò vincerà la solita cooperativa. Non interverranno operatori di altre regioni italiane'. Alvaro Colombo (Rifondazione Comunista) ha sottolineato 'la qualità dei servizi erogati ad un settore particolarmente debole dei cittadini', ricordando che 'oggi non discutiamo di esternalizzazione dei servizi, ma della qualità delle gare d'appalto e la qualità è innanzitutto un elemento di tutela verso gli utenti e i dipendenti, oltre che di garanzia dell'Amministrazione pubblica'. In fase di dichiarazione di voto Mauro Manfredini (Lega Nord) ha condiviso le critiche dei colleghi dell'opposizione, ricordando che 'se non esiste concorrenza non si potrà mai verificare l'efficienza del servizio', seguito da Andrea Galli (An) che ha dichiarato di 'guardare a queste delibere con sempre maggiore criticità'. Sergio Celloni (Udc) ha aggiunto che 'avrei piacere che ci fosse possibilità di dare spazio ai privati. Non credo, come dice Manfredini, che ci siano clausole limitanti, perciò mi sento in difficoltà a votare contro'. Alberto Caldana (La Margherita) ha dichiarato che 'da anni si sente il solito ritornello sul fatto che qualcosa sia cucito sui vestiti di qualcun altro, ma va invece sottolineato che si va verso un welfare-mix di pubblico e privato che consente di mettere utilmente a confronto le diverse forme gestionali e di valutare le risposte migliori che il territorio fornisce ad alcuni bisogni'.
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