15/12/2005

A MODENA VIETATO VENDERE PELLICCE 'MADE IN CHINA'

Approvata in Consiglio comunale una mozione contro le sevizie agli animali
A Modena sarà vietato vendere le pellicce fabbricate in Cina. Il Comune, inoltre, si farà portavoce presso il Ministero delle Attività Produttive per bloccarne anche le importazioni a livello nazionale, per protestare contro le sevizie inflitte agli animali utilizzati per la confezione delle pellicce. Sono queste le richieste del Consiglio comunale di Modena alle autorità statali, contenute in una mozione presentata da tutti i gruppi consiliari e approvata all'unanimità. Nel documento si fa riferimento al servizio televisivo trasmesso da Rai Uno il 19 novembre scorso, nel corso del quale furono trasmesse le immagini delle atrocità compiute in Cina sugli animali utilizzati dalle pellicce, 'barbaramente tramortiti od uccisi con bastoni o, in alternativa, sbattuti col capo sui pavimenti del luogo e mattanza, finendo così per scuoiare animali a volte solo tramortiti, il tutto probabilmente per risparmiare sia tempo che spesa'. Nella mozione si chiede di appurare se ci siano state denunce di tali atrocità anche nel nostro Paese, 'tenuto conto che sul territorio della nostra Provincia esistono allevamenti di animali per pellicce, in special modo nella zona della bassa pianura', sottolineando anche l'esigenza di 'predisporre attraverso la Polizia Municipale controlli sui metodi d'uccisione degli animali da pelliccia secondo quanto previsto dal Decreto Legislativo 1° settembre 1998, n° 333 ' Attuazione della direttiva 93/119/CE relativa alla protezione degli animali durante la macellazione o l'abbattimento, negli allevamenti presenti nel territorio comunale' Illustrando la mozione, il primo firmatario Ercole Toni (Ds) ha sottolineato che 'non si tratta di un velleitario attacco al commercio di pelli e pellicce, ma del rispetto delle normative internazionali relative agli animali, che devono essere abbattuti solo con tecniche indolori. Un'azione economica è l'unico modo per farci ascoltare dalle autorità cinesi'. Mauro Tesauro (Verdi, consigliere incaricato ai Diritti degli Animali) ha aggiunto che 'la mozione rende onore a questo Consiglio comunale, che sulla questione animalista si è espresso sempre in maniera chiara. Non dimentichiamo però che questo tema, che riguarda la Cina, lo registriamo anche nel nostro paese, quindi l'auspicio è che presto possa cambiare questa moda'. Mauro Manfredini (Lega Nord) ha invece sottolineato l'intenzione di proiettare il filmato nelle vie di Modena in concomitanza con il periodo natalizio e presso la sede del Consiglio Regionale il prossimo 10 gennaio, per sottolineare l'opportunità di utilizzare altri capi e sensibilizzare i cittadini sul tema della violenza agli animali, mentre Achille Caropreso (Forza Italia) ha aggiunto che 'la mozione è un atto di nobiltà del Consiglio', ribadendo che 'il Ministro Alemanno, che ha già dimostrato sensibilità su questo tema, deve essere coinvolto direttamente, così come la Confindustria italiana, che si deve fare portavoce presso le aziende che importano queste pellicce'. Michele Barcaiuolo (An) ha detto di condividere l'impianto della mozione, anche perché 'non è una crociata contro le pellicce', criticando però il carattere di urgenza dato alla stessa mozione, mentre 'molti altri atti giacciono da mesi e mesi in attesa di essere discussi. Inoltre, quando si parla di Cina e di maltrattamento di animali ' ha aggiunto Barcaiuolo - forse varrebbe la pena di parlare anche dei diritti delle persone in quel paese. Sono quindi perplesso, perché questo Consiglio dovrebbe avere una posizione chiara e netta su alcuni temi che riguardano la Cina, dai diritti non rispettati verso gli uomini, al diritto al lavoro sino all'annosa questione del Tibet'. Baldo Flori (Modena a Colori) ha invece dichiarato di 'condividere le finalità della mozione', precisando però di voler fare 'un'osservazione maliziosa: si fa riferimento ad un servizio televisivo. Pochi giorni prima, sempre quel telegiornale, ci ha presentato un servizio terribile che va ben oltre i diritti degli animali, in cui si vedeva come venivano giustiziati gli uomini. Nessuno ha però sollevato problemi rispetto a quel servizio, in cui si vedevano le esecuzioni capitali con i colpi alla nuca dei giustiziati'. Rosa Maria Fino (Società Civile) ha detto che 'se ci fosse meno richieste di pellicce, ci sarebbero anche meno maltrattamenti agli animali, perciò io non riesco a scindere le due questioni. Stati Uniti e Italia sono tra i primi cinque paesi al mondo di acquirenti di pellicce. Ci vuole quindi educazione ad un consumismo più giusto, preferendo le giacche a vento alle pellicce'

Azioni sul documento