Approvato in Consiglio comunale un Ordine del Giorno della maggioranza
Il Consiglio comunale, con un Ordine del Giorno presentato dalla maggioranza, ha impegnato la Giunta 'a convocare la Commissione consigliare Affari Istituzionali per verificare e predisporre sin da ora il testo di tutte le modifiche allo Statuto e ai Regolamenti del Comune di Modena idonee ad attuare il diritto di voto amministrativo attivo e passivo dei cittadini stranieri extracomunitari residenti, la cui votazione sarà sottoposta al Consiglio comunale non appena sarà definitivamente risolto l'attuale contrasto di decisioni del Consiglio di Stato'. Nel documento si invitano anche il Parlamento e il Governo 'ad impegnarsi ed attivarsi con sollecitudine affinché la legislazione nazionale possa riconoscere al più presto a tutti gli stranieri residenti in Italia il diritto di elettorato attivo e passivo alle elezioni amministrative', impegnando infine la giunta 'a promuovere e sostenere ogni iniziativa volta a sensibilizzare cittadini, istituzioni enti e Aziende sull'importanza e la necessità di estendere il diritto di voto per le elezioni amministrative ai cittadini extra Ue residenti nel territorio comunale da un determinato periodo di tempo, anche al fine di accrescere il loro senso di appartenenza nei confronti della città in cui vivono, nonché di promuovere una loro effettiva e doverosa partecipazione nella definizione delle politiche pubbliche'. L'Ordine del Giorno, approvato con il voto favorevole della maggioranza e il voto contrario dell'opposizione, parte dalla considerazione che 'la popolazione migrante di provenienza extraeuropea a Modena è intorno al 6.4 %, rispetto al 4% del livello nazionale e la stragrande maggioranza delle persone immigrate intende vivere nel nostro Paese e sui nostri territori rispettando le normali regole della convivenza civile e democratica'. Nel documento, inoltre, si ricorda che 'i diritti di elettorato attivo e passivo ai cittadini extracomunitari alle elezioni amministrative sono già riconosciuti in importanti Paesi come l'Irlanda (dal 1963), la Svezia (dal 1975), la Danimarca (dal 1981), l'Olanda (dal 1985) e la Norvegia (dal 1993)'. L'Ordine del Giorno, inoltre, sottolinea che 'il parlamento Europeo ha introdotto in una prima risoluzione del 15 gennaio 2004 il concetto di cittadinanza civile, che permette di attribuire ai cittadini dei Paesi terzi che risiedono legalmente nell'Unione Europea uno status che preveda diritti e doveri di natura economica, sociale e politica, incluso il diritto di voto alle elezioni municipali ed europee' e che 'le recenti modifiche del Titolo V della Costituzione italiana attribuiscono agli Enti locali e alle Regioni nuovi ruoli e nuove competenze', in particolare quando si ribadisce che 'i Comuni e le Province, le Città metropolitane e le Regioni sono Enti Istituzionali con propri Statuti, poteri e funzioni, secondo i principi fissati dalla Costituzione'. Il documento cita anche 'il parere del Consiglio di Stato (seconda edizione) del 28 luglio 2004, secondo cui 'nulla sembra impedire che gli statuti comunali prevedevano il diritto di far valere la propria voce anche a favore di quella parte della popolazione costituita dagli stranieri stabilmente radicati nel territorio limitatamente alle Circoscrizioni' e 'il parere dello stesso Consiglio di Stato (prima e seconda edizione) del 6 luglio 2005 che ' in contrasto con quanto espresso un anno prima - ritiene ora viceversa che il diritto di voto concerna una potestà statale, non delegata né delegabile, e che pertanto sussisterebbe una carenza di competenza statutaria dei Comuni a riguardo'. Il parere in questione ' continua l'Ordine del Giorno ' tuttavia riconosce il 'significativo contributo che queste persone danno allo sviluppo della collettività e reputa' 'commendevoli' e 'degne di lode le voci e le iniziative' affinché a tali persone ' siano assicurati diritti civili e politici di maggior spessore', asserendo esplicitamente che risulta opportuno 'rimediare ad una lacuna dell'ordinamento' e riconoscendo la 'gravità ed urgenza della questione'. L'Ordine del Giorno ricorda infine che in Italia 'diversi Comuni tra cui quelli di Ancona, Brescia, Cosenza, Forlì e Venezia hanno già avviato iniziative concrete per il riconoscimento del diritto di voto dei cittadini stranieri extracomunitari residenti in elezioni a carattere amministrativo' e che 'la Commissione Immigrazione dell'Anci ha approvato il 7 ottobre 2004 una mozione a favore della partecipazione dei residenti extracomunitari alla vita politica degli enti locali' e che 'il vice Presidente dell'Anci, Fabio Sturani, ha formalmente ufficializzato il 5 agosto 2005 che l'Anci sta predisponendo una proposta di legge ordinaria per il voto agli immigrati nelle elezioni amministrative'.
Azioni sul documento