620 mila euro il valore dell'intervento, si potrà così aprire l'edificio
Lunedì scorso, 12 luglio, è stata effettuata la consegna dei lavori relativi a un intervento finalizzato alla conservazione e al restauro di Villa Sorra. Il progetto è uno dei 27 inseriti all'interno dell'Accordo di Programma Quadro in materia di beni e attività culturali tra la Regione Emilia-Romagna e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, sottoscritto nel giugno 2001. Questo intervento, che avrà un costo complessivo di 619.748 euro in buona parte finanziato dai comuni proprietari, consentirà di ultimare il consolidamento strutturale dell'edificio nobile e quindi di ripristinarne l'agibilità, proseguendo quindi il percorso avviato con i lavori sulle coperture effettuati già nel 1999. Il progetto prevede inoltre il recupero dei serramenti esterni e l'adeguamento parziale degli impianti elettrici, dei drenaggi e degli impianti fognari. Pur essendo quindi ancora ragguardevoli gli ulteriori lavori (e ingenti i costi) che potranno in futuro consentire di completare il pieno recupero della Villa, essa potrà comunque già al termine di questo intervento essere aperta al pubblico, pur con tutte le limitazioni dovute al suo stato, in occasioni di eventi particolari quali visite e mostre temporanee. Il progetto, redatto dallo studio Dedalus di Modena a cura degli ingegneri Giorgio Serafini e Paola Rossi, è stato approvato dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Bologna nel novembre 2002. I lavori sono stati aggiudicati nell'aprile scorso mediante asta pubblica a un'associazione temporanea d'imprese tra il Consorzio C.AR.E.C.A. e la ditta Pro.Mu. restauri di Viterbo. Quest'ultima, accreditata al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ha effettuato restauri su importanti monumenti tra Roma e Città del Vaticano. Nei prossimi giorni avrà inizio l'allestimento del cantiere e inizierà il montaggio dei ponteggi all'interno dell'edificio. I lavori si concluderanno nel giugno 2005. Ricordiamo che nel marzo scorso era stato presentato l'Accordo tra i quattro comuni proprietari dal 1972 della Villa (Castelfranco Emilia, Modena, Nonantola e San Cesario sul Panaro) e il Fai (Fondo per l'ambiente italiano, che da quasi trent'anni tutela e conserva senza scopo di lucro beni di interesse storico, artistico e naturalistico), per la gestione futura del complesso.
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