16/04/2004

IL CINQUECENTO MODENESE E IL POETA DEL COLORE

Il pittore Nicolò dell'Abate protagonista di una grande mostra nel 2005 a Foro Boario. Nei prossimi mesi il restauro degli affreschi che l'artista dipinse per la Sala del Fuoco.
Il Comune di Modena ' Museo Civico d'Arte e la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, in collaborazione con la Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico e Demoetnoantropologico di Modena e Reggio Emilia e con la Soprintendenza Regionale per i Beni e le Attività Culturali dell'Emilia-Romagna, promuovono una grande mostra dal titolo 'Storie dipinte. Nicolò dell'Abate e la pittura del Cinquecento tra Modena e Parigi'. L'evento si terrà a Modena dal 20 marzo al 19 giugno 2005 negli ampi spazi espositivi di Foro Boario, il prestigioso edificio ottocentesco situato in prossimità del centro storico. Del Comitato Promotore fanno parte anche Provincia di Modena e Regione Emilia-Romagna. Oltre cento dipinti, un'ottantina di disegni e circa quaranta tra stampe e edizioni saranno esposti nel vasto ambiente di piano terra del palazzo già sede d'importanti manifestazioni espositive. In occasione di 'Storie dipinte. Nicolò dell'Abate e la pittura del Cinquecento tra Modena e Parigi' giungeranno in città opere dall'Italia, dal resto d'Europa e da oltre Oceano. Sono previsti, infatti, prestiti da parte d'importanti musei tra cui il Louvre di Parigi, gli Uffizi di Firenze, la National Gallery e il British Museum di Londra, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, il Museo del Prado di Madrid, il Metropolitan di New York e il Paul Getty Museum di Los Angeles. Parte integrante del percorso espositivo saranno inoltre la Galleria Estense, dove sono esposte in modo permanente molte tele d'artisti modenesi o attivi per la città estense nei primi decenni del Cinquecento, la chiesa di San Pietro, capolavoro dell'architettura rinascimentale modenese in cui si trovano numerose opere riferibili a personalità rappresentate in mostra, e il Palazzo Comunale, nella cui Sala del Fuoco si conserva uno dei principali cicli ad affreschi dipinti da Nicolò dell'Abate. Questo stesso ciclo sarà oggetto nei prossimi mesi di un complesso ed importante intervento di restauro conservativo. I lavori, per i quali l'amministrazione comunale ha già disposto uno stanziamento di 38 mila euro, prenderà il via ad inizio estate e sarà ultimato entro l'autunno. Oltre a quello riguardante il ciclo pittorico della Sala del Fuoco, nel corso del 2004 saranno presentati altri importanti eventi nel campo della tutela e dello studio del patrimonio artistico: i nuovi ritrovamenti di affreschi riferibili a Nicolò dell'Abate nella Rocca di Scandiano e l'avvio dei relativo cantiere aperto dei restauri; restauri e analisi saranno compiuti anche sulle opere dell'artista di proprietà della Galleria Estense. Inoltre, faranno da cornice alla mostra del prossimo anno ' intorno alla quale è stato ideato anche un itinerario regionale che spazierà da Parma a Bologna ' una giornata di studi per presentare scoperte e restauri collegati all'evento espositivo e un filmato che illustrerà l'intera attività di Nicolò dell'Abate. La rassegna che intende indagare l'ambiente artistico emiliano dei primi decenni del Cinquecento, un ambiente ricco di fermenti interessanti in quanto a cavallo tra i modi del Rinascimento e quelli della Maniera; in cui da un lato è forte la suggestione delle novità romane, dall'altro l'influenza di Correggio e Parmigianino. Senza trascurare la suggestione esercitata dall'ambiente ferrarese di Garofalo e di Dosso, che in questo territorio ebbero importanti commissioni. In questo contesto Nicolò riveste un ruolo da protagonista, sia perché pratica alcune tipologie - il fregio dipinto e il paesaggio - che ebbero in seguito notevole fortuna, sia perché è un tramite diretto per la diffusione del linguaggio artistico italiano all'estero. Nicolò trascorse infatti un lungo periodo di attività in una delle corti più splendide d'Europa, Fontainebleau. La mostra sarà imperniata sul periodo italiano dell'artista, ma illustrerà anche, attraverso importanti dipinti e numerosi disegni, la lunga fase tra Parigi e Fontainebleau accanto al Primaticcio. Il Comitato Scientifico della mostra è composto da: Sylvie Béguin, conservatore onorario del Museo del Louvre e presidente del Comitato; Jadranka Bentini, Soprintendente per il Patrimonio Storico, Artistico di Bologna, Ferrara, Forlì, Rimini e Ravenna; Elena Corradini, direttore archeologo coordinatore Soprintendenza Regionale Emilia-Romagna e consulente della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena; Mario Di Giampaolo, storico dell'arte; Marzia Faietti, direttrice Gabinetto Disegni e Stampe, Galleria Nazionale di Bologna; Lucia Fornari Schianchi, Soprintendente per il Patrimonio Storico, Artistico di Parma e Piacenza; Vera Fortunati, docente di Storia dell'Arte Moderna, Università di Bologna; Vincenzo Gheroldi, docente di Storia delle tecniche artistiche, Università di Bologna; Angelo Mazza, storico dell'arte, Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico di Modena e Reggio Emilia; Francesca Piccinini, responsabile Museo Civico d'Arte di Modena e coordinatrice del Comitato, Anna Maria Petrioli Tofani, Direttrice Galleria Nazionale degli Uffizi; Filippo Trevisani, Soprintendente per il Patrimonio Storico, Artistico di Modena e Reggio Emilia; Nicholas Turner, storico dell'arte, esperto in disegni italiani.

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