Il rendiconto economico-finanziario ha ottenuto in Consiglio i voti di Quercia, Margherita, Udeur, l'astensione di Rifondazione Comunista e il no di Forza Italia e An
'I conti sono in ordine ed il bilancio che lasciamo a chi ci succederà sia sotto l'aspetto finanziario che sotto quello economico-patrimoniale è sano. Il Comune di Modena è riuscito a coniugare il rigore finanziario e il buon governo assicurando i servizi richiesti alla società civile e più in generale rispondendo alle domande qualitativamente e quantitativamente in crescita di cittadini ed imprese'. Il vicesindaco Ennio Cottafavi ha così concluso la sua relazione sul Bilancio Consuntivo 2003, di cui si è discusso ieri in Consiglio comunale e votato al termine da Ds, Margherita, Udeur, con il no di Forza Italia e Alleanza Nazionale e l'astensione di Rifondazione Comunista. Ecco alcuni dei numeri contenuti nel rendiconto finanziario dell'amministrazione: 205 milioni di entrate correnti, cifra in linea con le spese anzi che ha permesso di ottenere un piccolo avanzo di 394 mila euro. La spesa corrente più quella per investimenti è salita invece a 316 milioni di euro e la seconda in particolare a 118 milioni di euro, due volte e mezzo quella del 1999. Pur in presenza di un calo dei trasferimenti statali di 6,5 milioni di euro tra il 1999 e il 2003 e di un calo del 50% del debito comunale. Modena è il Comune in regione con la più bassa incidenza sulle entrate correnti sia degli interessi che dell'indebitamento. Il dibattito sul Bilancio 2003 è stato introdotto dal capogruppo della Margherita Giandomenico Glorioso, che ha presentato un ordine del giorno firmato dai capigruppo della maggioranza. Un documento che elenca 'i risultati particolarmente significativi raggiunti nel 2003, nel pieno rispetto del Patto di Stabilità, e definisce pienamente congruente lo stato di attuazione dei programmi con le linee contenute negli indirizzi di governo per il quinquennio 1999-2004'. Il capogruppo di Rifondazione Comunista Francesco Frieri ha ricordato dal canto suo che il Consuntivo risponde alle aspirazioni contenute nel Bilancio preventivo. 'Ci asterremo ' ha detto - con il dovuto apprezzamento per gli apparati dei gestione dell'amministrazione comunale che ci hanno fornito uno strumento tecnico più affinato del passato. Restano però perplessità di fondo, ad esempio sulle privatizzazioni: Meta subisce la consegna al mercato, rinunciando nel lungo periodo a politiche redistributive. La Farmacie comunali rappresentano poi un brutto affare, con la cessione del 49% che fa introitare meno di un terzo di quanto si otteneva prima. Bisognava avere una gestione più oculata, insistiamo perché gli errori fatti non si ripropongano'. Adolfo Morandi di Forza Italia ha criticato duramente il Consuntivo 2003. 'Il buon governo non coincide con le vostre politiche clientelari, questa Giunta ha fatto di tutto per impoverire la città e alle perdite ' ha spiegato - si è fatto fronte con aumenti di Ici, Rsu e altre imposte e tasse senza offrire alla cittadinanza pari servizi. Poco controllo sull'efficacia della spesa, troppi affitti passivi, praticamente intatta la macchina comunale, troppi soldi impiegati per ricerche e raccolte dati mentre l'esternalizzazione dei servizi non produce più efficienza ma solo costi alti. Ci siamo prodigati nel lanciare idee e proposte ma la Giunta e la maggioranza hanno fatto finta di non sentire'. Danilo Bassoli (Ds) ha invece difeso l'azione dell'amministrazione ricordando che si 'è cercato di dare un ulteriore sviluppo selettivo dei servizi sociali, sanitari, per la casa e inoltre si è deciso di tenere alto il livello degli investimenti, mantenendo la stessa pressione fiscale, contenendo il debito e grazie al 70% di autofinanziamento per gli investimenti. I processi di privatizzazione ' ha concluso ' non hanno toccato il controllo pubblico delle trasformazioni. E questi obiettivi li abbiamo raggiunti in presenza di tagli nazionali agli investimenti pari a 6.5 milioni di euro e all'interno del Patto di Stabilità'. Giandomenico Glorioso (La Margherita) ha invece sottolineato che l'amministrazione abbia saputo cogliere la ricchezza del mondo privato ad esempio nel settore scolastico e che se si vuole 'presentare Modena come Comune ipertassatore bisogna allora guardare a Bologna. Lasciamo in eredità un debito residuo pro-capite molto più basso di quello che abbiamo trovato ' ha detto - e anche il costo della macchina comunale è sceso del 50%, così come è stata una scelta quella di mettere sotto controllo la spesa corrente'. Achille Caropreso di Forza Italia ha dal canto suo ricordato 'che in Europa non ci sono paesi che siano contenti della congiuntura economica attuale e che non si ricorda mai cosa ha fatto il Governo in questi anni per le famiglie con figli appena nati, per i pensionati con la minima, per i nuovi nidi aziendali, per la cultura e la sicurezza. Altro che imbarbarimento della vita politica italiana'. Antonio Finelli (Ds) ha voluto intervenire per ricordare il calo dei trasferimenti statali negli ultimi anni a cui il Comune ha dovuto supplire. 'Mi sembra che abbiamo amministrato bene, in condizioni oggettive di quasi disastro dell'economia italiana, che rischia il declassamento e il declino. Condoni fiscali, agevolazioni, finanza creativa non servono se non a creare incertezza. Il valore di questo Consuntivo ' ha spiegato - non va rovinato con le polemiche'. Il vicesindaco Cottafavi prima del voto (che ha visto esprimersi nella stessa maniera i consiglieri comunali sia sul Consuntivo 2003 che sull'ordine del giorno presentato da Glorioso) ha replicato che 'le privatizzazioni delle Farmacie non sono state un brutto affare, mentre Meta è per il 58% del Comune e rappresenta un patrimonio cresciuto nel tempo. L'indebitamento poi è a livelli ridicoli rispetto al 1995 e contesto Morandi quando dice che non abbiamo mai accolto nessuna proposta del centrodestra'.
Azioni sul documento