Approvato al civico consesso il Programma di azioni sulle patologie prevalenti
Approvato ieri dal Consiglio comunale il Programma di azioni sulle Patologie Prevalenti del Distretto di Modena, contenuto nel Piano per la Salute 2003 della provincia. Il documento è stato votato da Ds, Udeur, Margherita, astenuti i gruppi di Fi e Rc. Il Programma, ha spiegato l'assessore alle Politiche Sociali e Sanitarie Alberto Caldana in aula, è stato realizzato dall'ente locale con la collaborazione dell'AUsl e l'apporto di ben 47 soggetti. Prevede un impegno di 4.5 milioni di euro allo scopo di migliorare attraverso 69 azioni appropriate la salute della popolazione, attrezzando servizi e strutture ad hoc, migliorando gli stili di vita, la qualità dell'ambiente e gli interventi contro i danni delle patologie individuate, investendo nella formazione ed educazione. In Consiglio comunale hanno poi illustrato le finalità del Programma e i dati epidemiologici relativi alle Patologie prevalenti nel nostro Distretto il direttore sanitario dell'Azienda Usl di Modena Giorgio Mazzi, il direttore del Dipartimento di Oncologia del Policlinico Pier Franco Conte, il direttore dell'Unità operativa di Pneumologia sempre del Policlinico e infine il professor Giulietto Romeo Zennaro, a capo del Dipartimento Area Critica dell'Ausl. Il dibattito è stato aperto dal consigliere Ds Pietro Roversi, che ha sottolineato come il Piano per la Salute 'sia lo strumento con il quale la politica ' ha detto - può fare la sua parte nel campo della sanità. Il lavoro fatto in questa consigliatura lascerà un eredità positiva al prossimo civico consesso, il Comune è l'organo rappresentativo che entra in sintonia con le aziende sanitarie e può incidere sugli indirizzi strategici'. Beatrice Cocchi, anch'essa del gruppo Ds, ha spiegato come sia positivo 'il dato che vede una maggiore sopravvivenza rispetto al passato delle donne, merito ' ha affermato - anche della maggiore sensibilizzazione rispetto ad altre realtà dovuta al programma ventennale di screening avviato a suo tempo. Sono però pochi dai dati che sono stati illustrati i tumori che hanno un'origine lavorativa e dimostrabili come tali. Mi chiedo dunque se non sarebbe possibile coinvolgere maggiormente i medici del lavoro per individuare precocemente ad esempio i malati di tubercolosi'. Achille Caropreso (Fi) ha speso il proprio intervento per segnalare che nel Piano per la Salute, 'peraltro un lavoro serio e approfondito anche di divulgazione culturale, non ci sono capitoli dedicati all'importante tema delle patologie di tipo neuropsichiatrico' mentre Antonio Maienza (Udeur) ha sottolineato dal canto suo il lavoro egregio compiuto dall'assessore Caldana e dalle altre istituzioni che hanno collaborato per allestire il Programma di Azioni. Ferdinando Tripi (Ds) ha invece trattato il tema dell'integrazione tra istituzioni sociali e sanitarie e Terzo settore e del ruolo che i Dipartimenti di Sanità Pubblica potranno giocare in futuro. 'Dal Programma vengono spunti non solo quantitativi ' ha ribadito - per operare con strategie e coinvolgimento dei cittadini a favore di una migliore qualità della vita e della salute. Il professor Fabbri in chiusura ha annunciato la sua disponibilità a seguire lo screening di lavoratori e studenti assieme ai medici del lavoro, organizzando un corso on line per queste figure professionali.
Azioni sul documento