Votato da tutti i gruppi presenti in Consiglio (astenuta solo Rc) un ordine del giorno che pone le basi della prossima intesa tra ente locale e Università di Modena e Reggio
Il Consiglio comunale di ieri, lunedì 8 marzo, ha approvato con i voti di Ds, Udeur, Margherita, Modena a Colori, Forza Italia e con la sola astensione di Rifondazione Comunista un ordine del giorno firmato dal Presidente del Consiglio comunale per la Conferenza dei Capigruppo consiliari, un documento di indirizzi relativo al prossimo Accordo di programma tra Università di Modena e Reggio Emilia e Comune di Modena. Il documento invita la Giunta comunale, l'Università e Arestud (l'Azienda per il diritto allo studio), nell'ambito delle rispettive competenze, 'a intensificare la collaborazione al fine di integrare in maniera sempre crescente gli studenti universitari, in particolare gli studenti 'fuori-sede', nel contesto sociale e culturale cittadino; ad istituire un tavolo per il confronto e la concertazione delle politiche per il diritto allo studio universitario che, oltre alle istituzioni interessate, coinvolga ' si legge nell'odg - i rappresentanti degli studenti; a individuare nuovi interventi in grado di accrescere la disponibilità di posti in residenze universitarie, collegi e alloggi privati per studenti fuori sede. In particolare, poi a intraprendere le misure idonee al fine di aumentare la presenza di residenze universitarie nel centro storico; oltre al positivo accordo per la trasformazione dell'Istituto San Filippo Neri, occorre individuare infatti nel centro cittadino i contenitori e gli spazi utili a soddisfare l'esigenza di nuove residenze universitarie e a superare, nel medio periodo, l'esigenza delle residenze di via delle Costellazioni; la destinazione a residenza universitaria del complesso Santa Chiara, nei tempi necessari a garantire agli attuali residenti alternative idonee e concertate, costituisce una prima importante risposta; a questa vanno aggiunte la previsione di residenza universitaria nel progetto di riqualificazione di piazza Matteotti e nel comparto della Manifattura Tabacchi'. Nel documento si legge ancora poi che 'bisogna perseguire una sempre più funzionale e razionale integrazione del sistema bibliotecario e del sistema museale cittadino con quelli universitari; creare sinergia tra il percorso Alma laurea e le diverse iniziative che sono assunte in tale contesto, sia dagli enti pubblici sia dalle associazioni di categoria e dalle organizzazioni sindacali: valutare ogni opportuna sinergia tra i due enti qualora l'Università assumesse iniziative di 'Università telematica', anche in relazione alle possibili ricadute sulla formazione continua per le imprese, sulle professioni e sull'attività medica; approfondire la collaborazione tra Comune ed Università in rapporto ai corsi di formazione riguardanti la pubblica amministrazione, incrementando le iniziative già in corso; individuare e sviluppare sinergie nel campo delle relazioni internazionali, coinvolgendo i diversi attori dello sviluppo, oltre al Comune nelle sue diverse strutture operative (Progetto Europa, Info-point Europa, relazioni internazionali, ecc.): favorire lo svolgimento di iniziative culturali aperte ai cittadini ed organizzate di comune accordo tra Comune, Università e le altre istituzioni culturali della città: potenziare e qualificare il ruolo dei centri servizi alle imprese e dei diversi laboratori di ricerca attivi sul territorio affinché sia assicurato il trasferimento della ricerca stessa alle piccole e medie imprese dell'area modenese nei suoi diversi settori produttivi. Infine - spiega ancora il documento ' bisogna proseguire nel rapporto con la Fondazione Biagi, ed individuare forme di collaborazione tra l'Università, il Comune, la Regione e la Provincia, che valorizzino lo sbocco occupazionale nelle aree culturali e di ricerca teorica'. Nell'aula del Consiglio ieri erano presenti tra gli altri anche il Rettore dell'Università di Modena e Reggio Emilia Giancarlo Pellacani e il presidente dell'Arestud Vanni Bulgarelli. Pellacani nel suo intervento, il primo da lui tenuto nel Civico consesso, ha ribadito che 'con il nuovo Accordo di Programma, che sarebbe il terzo firmato con l'ente locale dopo quelli del 1995 e del 1999 e già in fase di completa realizzazione ' ha spiegato - si potranno definire le linee programmatiche concertate dell'azione dell'Ateneo, nell'ottica del 'fare sistema' con la realtà modenese, pur in un contesto peggiorato per quello che riguarda i finanziamenti e dove l'autonomia universitaria ha reso agli atenei non più corpi avulsi dal territorio'. Pellacani ha poi tratteggiato gli ambiti d'intervento dell'Università di Modena e Reggio Emilia e le prospettive che si aprono con la possibile creazione nella nostra città di centri d'eccellenza nell'ambito dell'innovazione tecnologica, soprattutto nel settore metalmeccanico e dell'autoveicolo. 'Il nuovo Accordo di Programma ' ha concluso il Rettore ' definirà opportunità da cogliere anche da parte dell'amministrazione comunale. Sono indispensabili le sinergie con l'ente locale e la partecipazione dell'Università allo sviluppo della nostra realtà, siamo pronti non solo a dare ma anche a ricevere idee'. Vanni Bulgarelli ha invece delineato dal canto suo gli interventi compiuti dall'azienda da lui presieduta nel campo degli alloggi per studenti universitari, del Diritto allo studio, dei servizi e delle iniziative destinati ai ragazzi e alle ragazze che studiano a Modena e Reggio Emilia. L'assessore alla Cultura e all'Università Gianni Cottafavi aprendo il dibattito non ha potuto che mettere in guardia dai ritardi che il nostro paese non riesce a recuperare rispetto agli altri paesi nel campo della ricerca e della conoscenza mentre il consigliere di Modena a Colori Gianni Ricci ha ricordato che Modena può diventare città universitaria, rilanciando strutture come Democenter e insediando corsi di laurea e insegnamenti specifici su Fondi comunitari, federalismo, Scienze politiche internazionali, sicurezza. Il capogruppo Ds Giorgio Pighi ha invece ribadito l'idea di un'Università che faccia alta ricerca e alta formazione, quindi cultura. 'Il Ministero deve tenere conto in sede di redistribuzione dei fondi della novità sperimentata a Modena e Reggio, l'Università a rete ' ha spiegato - che lavora in nome della qualità e della competitività. E dobbiamo dare ai giovani una chance per accedere all'insegnamento'. Olga Vecchi (Forza Italia) ha ricordato invece che i fondi agli atenei sono stati tagliati anche dai governi passati e che il futuro Accordo di Programma 'dovrà essere spogliato dalle ideologie e dalle interpretazioni politiche, arricchendolo di fatti concreti'. Un maggiore ruolo delle Fondazioni bancarie in questo scenario è stato chiesto dal consigliere Udeur Antonio Maienza mentre Achille Caropreso (Fi) ha sottolineato che i tempi in cui città e Università erano come 'separati in casa' stanno cambiando anche se un malessere esiste. Francesco Frieri, capogruppo di Rifondazione Comunista, ha invece criticato la scelta di preparare un ordine del giorno comune, 'a pochi giorni tra l'altro dalla protesta degli insegnanti e dei ricercatori. Di cosa discutiamo oggi' Il rischio è che il prossimo Accordo sia un piatto insipido che non sa di nulla, l'Università non ha ancora dato risposte alle città su molti temi, dalle attività che svolge al servizio delle forze armate fino al sostegno agli studenti africani che vogliono specializzarsi nel nostro ateneo'. Giuseppe Campana (Ds) ha sottolineato la carenza di un dialogo tra Sistema bibliotecario provinciale e quello universitario mentre Adriano Dallari (Fi) ha paventato il rischio che questo documento approntato in modo unanime possa rappresentare una sanatoria politica sottotraccia degli errori fatti in passato a Modena, ad esempio nel campo del decentramento delle residenze per studenti. Il sindaco Giuliano Barbolini, concludendo il dibattito, ha infine sottolineato come l'ordine del giorno in discussione sia un modo per dare indicazioni 'sugli ulteriori sviluppi nell'integrazione tra Università e città, dopo l'esperienza positiva dei due precedenti Accordi di Programma in termini di realizzazioni ed obiettivi conseguiti e che sono serviti a concretizzare esigenze di sviluppo della nostra città. I nostri investimenti nel centro storico ' ha detto il primo cittadino - vanno anche nella direzione di definire condizioni strutturali che rendano Modena sempre più una città universitaria, ad esempio sul tema della residenza e dei servizi. Sottolineo il ruolo poi che le Fondazioni bancarie possono svolgere per sostenere la ricerca e la formazione, campi nei quali la nostra realtà deve cercare di darsi più qualità'. Il Rettore Pellacani in sede di replica finale ha spiegato di 'avere apprezzato la comune volontà e disponibilità manifestata dal Consiglio comunale nel risolvere i problemi dell'Università: tutti sono consapevoli che l'Ateneo è un patrimonio per la città, ci sono dunque i presupposti per realizzare un Accordo di Programma dai contenuti innovativi'.
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