E' morto ieri sera, alle ore 19, all'Ospedale Civile Sant'Agostino di Modena, il professor Mario Benozzo, Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Modena dal '93 al '99. Benozzo è scomparso, dopo una lunga malattia, all'età di 64 anni. Nato l'11 gennaio 1940, laureato in lettere, ha dedicato la sua vita alla scuola dove per anni è stato docente alle medie Calvino. Fu consigliere comunale nelle liste del Pci dal 1985 al 1993, anno in cui, subentrando alla professoressa Maria Teresa Granati, divenne Assessore alla Pubblica Istruzione. Rieletto consigliere nello stesso schieramento nel 1995, venne poi riconfermato nella carica dal sindaco Giuliano Barbolini rimanendo nell'esecutivo fino termine della legislatura 1995 - 1999. Il suo nome è direttamente collegato all'ideazione e alla realizzazione del Progetto 'Modena Città dei bambini e delle bambine' di cui fu uno dei protagonisti. Alla base del progetto l'idea chiara che partendo dal patrimonio ben radicato dei nidi e delle scuole d'infanzia comunali è possibile costruire un nuovo rapporto tra scuola e città in grado di incidere sulla creazione di una città attenta ai bambini. Durante il suo assessorato è stata avviata, inoltre, una intensa collaborazione con le agenzie formative esterne al Comune. In particolare l'assessore Mario Benozzo fu uno dei promotori del primo Patto per la scuola, tra il Comune e le scuole primarie, patto poi definitivamente perfezionato e sottoscritto nella legislatura successiva. Un'altra guida del suo operato come amministratore pubblico è stata l'azione per la qualificazione dell'agire quotidiano a sostegno della continuità nella formazione scolastica e l'integrazione dei disabili a scuola. Il sindaco Giuliano Barbolini ha inviato stamane, ai famigliari del Professor Mario Benozzo una lettera di cordoglio che qui di seguito alleghiamo. Care Maria Paola e Alexia, vi rinnovo il mio cordoglio per la scomparsa di Mario, scomparsa che ho appreso assieme a voi con sorpresa e con dolore martedì sera all'Ospedale Civile Sant'Agostino. Modena ha perso un uomo appassionato che ha profuso sensibilità e impegno nel mondo della scuola e della politica, come insegnante e come assessore all'istruzione del Comune. E in entrambi i ruoli ha dimostrato la qualità rara di sapere ascoltare e la volontà di agire concretamente per rimuovere gli ostacoli che impediscono ai ragazzi, ma anche agli adulti, di esprimere pienamente le proprie attese e il proprio mondo interiore. So che finché la salute glielo ha permesso, Mario ha continuato nella sua scuola, fuori orario, ad organizzare appuntamenti per leggere ai suoi allievi libri ad alta voce. E so che tra i suoi desideri c'era l'ideazione di un festival interamente dedicato alla letteratura per ragazzi. Spero che questa intuizione venga raccolta e fatta propria dal mondo della scuola. Di certo non mancherà il sostegno e l'iniziativa del Comune Un ultimo ricordo riguarda la Modena degli anni Cinquanta e Sessanta, che Mario ha ripetutamente rievocato e rimpianto. Le nostre case, in centro storico, non erano distanti; le finestre si fronteggiavano e ho ben presente il clima semplice e di 'paese' che ancora si respirava e dove era naturale scendere in strada per giocare. Quel tempo gli è rimasto lungamente impresso, come modello di relazioni umane autentiche e come stimolo per il suo prezioso lavoro di insegnante e di politico. Vi giunga assieme a quello di tutta l'Amministrazione comunale, il mio cordoglio e il mio abbraccio più affettuoso.
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