17/02/2004

CONSORZIO AGRARIO, STOP AL PIANO D'INIZIATIVA PRIVATA

Per la non approvazione si sono espressi la maggioranza e Rc, contro Modena a colori I dissidi tra i proprietari hanno imposto all'ente locale di chiudere il procedimento
Il Piano particolareggiato d'iniziativa privata relativo al comparto ex Consorzio Agrario non è stato approvato dal Consiglio comunale di ieri, lunedì 16 febbraio 2004. Per il diniego si sono espressi in aula i gruppi di Ds, Udeur, Margherita, Rifondazione Comunista, contro solo Modena a Colori mentre i rappresentanti di Forza Italia sono usciti dall'aula al momento del voto. L'assessore all'Urbanistica Palma Costi nel suo intervento ha riassunto le caratteristiche di questo Piano, che fa parte del Programma di Riqualificazione Urbana della Fascia Ferroviaria e che prevedeva nell'area dove sorgeva l'ex Consorzio la costruzione di una media struttura di vendita, per un massimo di 1500 metri quadri di superficie utile e di 175 alloggi, di cui 65 di Edilizia residenziale pubblica. 'Il Piano è stato presentato alla fine del 1999 ' ha spiegato Costi - dai liquidatori del Consorzio Agrario e delle Officine Rizzi: all'epoca della presentazione i proprietari dell'area erano per il 72% i liquidatori del primo, per il 18% il curatore fallimentare delle seconde e per il 10% circa il Comune. Durante l'istruttoria ai primi è subentrata la società Costruzioni Edilmontanari e poi la Emilia Costruzioni. Al fallimento Rizzi spa è invece subentrata con asta pubblica la società Coop Estense, la quale si è opposta all'approvazione del piano ritenendola frutto di una sola delle parti private proprietarie ed ha sollevato una questione di legittimità'. Nonostante questa situazione - ha continuato Costi - si è comunque proceduto all'istruttoria del Piano con l'acquisizione del parere di Arpa e Ausl, in attesa del quale Emilia Costruzioni ha accusato di inerzia il Comune con un ricorso per silenzio inadempiente davanti al Tar di Bologna, conclusosi poi per sentenza di improcedibilità del ricorso. 'Il Comune invece è stato parte attiva ' ha sottolineato l'assessore ' per sbloccare la situazione sia in modo informale che formalmente, dichiarandosi disponibile a far di tutto per agevolare una soluzione condivisa. E'emersa però una contrapposizione di interessi nel campo commerciale visto che le due proprietà rappresentano l'una Coop Estense l'altra Esselunga. Nel frattempo il 20 dicembre scorso è pervenuto il parere, negativo, al Piano da parte di Arpa e Ausl. Poiché dunque ogni tentativo volto a raggiungere un accordo tra i privati si è dimostrato inutile, tanto più che Emilia Costruzioni ha fatto pervenire al Comune il 6 ottobre un'ulteriore diffida e il 12 gennaio un ricorso al Tar contro l'amministrazione ritenuta inerte, non vi è altra soluzione che sottoporre la decisione sulla conclusione del procedimento al Consiglio comunale, con la proposta di non approvare il Piano particolareggiato. Sono venute meno le condizioni iniziali dell'assetto proprietario, il Piano è privo della necessaria convenzione urbanistica sottoscritta dai privati proprietari e non è stato adeguato e infine non è conforme alle normative vigenti per quanto attiene gli aspetti igienico-sanitari. In futuro ' ha concluso Costi ' il Comune è disposto a continuare ad operare per comporre gli interessi dei privati all'interno di nuove soluzioni pianificatorie e da sottoporre poi all'approvazione del Consiglio comunale, nel rispetto dei diritti e delle prerogative dei privati oltre che dell'interesse pubblico, visto anche che questa è un'area fondamentale nel disegno complessivo della riqualificazione della Fascia ferroviaria'. Il dibattito è stato aperto dal capogruppo di Rifondazione Comunista Francesco Frieri, che ha esordito ricordando come questa fosse la 'prima volta' per un voto del genere in Consiglio comunale. 'Ricordo che il Prg dice che quest'area è un lotto unico e non divisibile: il nostro voto ' ha detto - vale anche come messaggio ai privati, un messaggio che ribadisce il rispetto delle regole e della civiltà davanti alle quali non si deve arretrare di un millimetro. Anche arrivando ad un nuovo accordo tra le parti non si deve comunque arrivare a ridiscutere i parametri della pianificazione commerciale e le regole entro le quali il mercato si esplica'. Olga Vecchi (Forza Italia) ha invece sottolineato come si stesse per andare a votare 'una delibera estremamente preoccupante, un gravissimo flop della Giunta. Sono d'accordo con Frieri che forse non è necessario il voto odierno perché il Piano è scaduto temporalmente: l'amministrazione comunale non è stata capace di dirimere la controversia in merito alle varie proprietà dell'area, beccandosi una diffida, un ricorso al Tar e un parere negativo di Arpa e Ausl. La Giunta ' ha ribadito - ora non riesce ad uscire dall'impasse e intanto gli appartamenti di nuova costruzione tanto attesi non possono essere costruiti'. Ubaldo Fraulini (Ds) ha ripercorso le tappe della vicenda spiegando che l'amministrazione non può fare più molto essendo quello in discussione un Piano particolareggiato d'iniziativa privata. 'Dobbiamo ribadire le funzioni individuate nel Prg per il comparto ma le due proprietà non possono chiamarsi fuori, in certe situazioni si può arrivare anche all'esproprio: il Comune deve tutelare l'interesse generale in primis'. Davide Torrini di Modena a Colori ha infine spiegato che 'anche se la procedura seguita è stata legittima alla fine il risultato politico è che Esselunga non apre in via Canaletto il suo supermercato visto che la sua concorrente ha acquisito l'area a fianco. L'interesse della città era che qui ci fosse un supermercato e non di Coop Estense, siamo sicuri che l'inflazione a Modena non dipenda anche dal quasi monopolio della grande distribuzione' Se si vogliono fare le cose si trova il modo di farle, sennò si trova legittimamente quello di non farle'. Nella sua replica finale l'assessore Costi ha ribadito che il Piano si può chiudere solo con l'approvazione del civico consesso. 'Non possiamo sospettare l'amministrazione di essere contro Esselunga visto che proprio la passata Giunta ha sbloccato l'iter per il suo supermercato di via Morane. Quando abbiamo avviato l'istruttoria del Piano e decise le funzioni da collocare nell'area era il 1996-98, le proprietà erano diverse e non c'era Coop Estense all'orizzonte. C'è indifferenza ' ha sottolineato Costi - da parte nostra verso i marchi, nessuno può dubitare di questo, l'importante era che qui sorgesse un comparto come si era deciso e senza procedere per stralci. E'il mercato immobiliare che decide chi saranno i proprietari privati, anzi è il Tribunale che ha venduto all'asta i terreni in un caso e il curatore fallimentare nell'altro: dobbiamo forse intervenire su di loro' O comprare noi in proprio' Emilia Costruzioni ci ha chiesto di chiudere il procedimento, credo sia giusto e corretto farlo dando anche un segnale politico alle due proprietà perché si mettano d'accordo: poi si vedrà se è possibile con un nuovo Piano particolareggiato tornare davanti al Consiglio comunale, che comunque è sovrano'. In sede di dichiarazione di voto sono poi intervenuti il capogruppo di Forza Italia Giorgio Barbolini, che ha motivato l'uscita dall'aula al momento del voto del suo gruppo per 'le possibili responsabilità giuridiche che questo potrebbe comportare', il Ds Ubaldo Fraulini e il comunista Francesco Frieri, che ha sottolineato che 'l'interesse generale non è aspettare che si mettano d'accordo i privati'.

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