01/12/2004

NASSIRIYA, OK DEL CONSIGLIO PER RICORDARE I CADUTI

La giunta, in concorso con le istituzioni militari del territorio, individuerà la forma e il modo più opportuni per testimoniare il sacrificio di militari e civili
Il Consiglio comunale di Modena, con i voti favorevoli della maggioranza, il parere contrario di Forza Italia e Udc, oltre che con l'astensione di Alleanza Nazionale, ha approvato un Ordine del Giorno per ricordare i soldati e civili caduti a Nassiriya. Il ricordo sarà individuato 'nelle forme e nei modi che la giunta riterrà più opportuni, anche in concorso con le istituzioni militari presenti sul nostro territorio'. Nel corso della stessa seduta il Consiglio ha anche respinto con i voti contrari della maggioranza e quelli favorevoli delle minoranze un Ordine del Giorno di Forza Italia con la quale si chiedeva di 'ricordare i nostri connazionali caduti a Nassiriya attraverso la realizzazione di un monumento o di un cippo a loro dedicato, da ubicarsi in luogo pubblico' e di 'proporre e curare iniziative specifiche per promuovere e diffondere, soprattutto nei confronti delle giovani generazioni, la cultura del rispetto della dignità dell'uomo e il valore della patria e dell'unità nazionale contro il terrorismo ed i nemici della democrazia'. I due Ordini del Giorno, concordi nell'impegnare la Giunta a ricordare i caduti nell'attentato dell'11 novembre 2003, hanno invece evidenziato forti diversità nelle premesse. Il documento della maggioranza dichiarava che 'la guerra in Iraq è stata un grave errore, contravvenendo alle indicazioni dell'Onu e senza mai aver accertato la presenza di armi di distruzione di massa, e che ha innescato disordini militari, religiosi e politici'. Quello di Forza Italia, invece, si riferiva alle vittime come 'facenti parte del contingente italiano impegnato nella missione di Pace in Iraq'. Le parti hanno anche cercato una mediazione per tentare di uscire con una posizione che esprimesse l'unanimità del Consiglio comunale per ricordare le vittime, ma il tentativo è risultato inutile e si è quindi andati alla votazione dei due documenti, approvando quello della maggioranza e respingendo quello di Forza Italia. Il lungo dibattito che ha preceduto il voto ha confermato l'inconciliabilità delle posizioni. Compatte le minoranze a sostenere che l'Italia è intervenuta come forza di pace a cominciare da Michele Barcaiuolo (Alleanza Nazionale) che ha dichiarato che 'i nostri militari erano in missione di pace, per costruire ponti e scuole e formare la polizia locale', seguito da Olga Vecchi (Forza Italia) che ha ribadito la presenza italiana come 'missione di pace'. Sulla stessa linea Andrea Galli (Alleanza Nazionale) che ha sottolineato come 'i militari sono lì per volontà del Parlamento, non sono né briganti, né mercenari', mentre Ivo Esposito (Forza Italia) ha evidenziato che 'l'Italia non è in guerra, ha solo un ruolo di Polizia Internazionale, che ha garantito al meglio'. Dante Mazzi (Forza Italia) ha confermato che a Nassiriya ci sono stati 'morti di pace in un contesto di guerra'. Per Mauro Manfredini (Lega Nord) 'siamo intervenuti a conflitto finito per interventi di pace', mentre Achille Caropreso (Forza Italia) ha riconosciuto che 'in Iraq c'è la guerra, ma il contingente italiano non è lì per operazioni di guerra'. Per Sergio Celloni (Udc) 'non è un problema di missione di pace o guerra, ma di salvaguardia della nostra libertà'. Altrettanto compatta la maggioranza nell'evidenziare il carattere bellico della presenza italiana. Fausto Cigni (Ds) ha confermato che si tratta di 'una guerra ingiusta e che è stato un grande errore', tesi sostenuta anche da Okununga Olumide Suraj (rappresentante della Consulta degli stranieri) oltre che da Alvaro Colombo (Prc) che ha dichiarato che 'bisogna distinguere tra partecipazione al lutto e il contesto in cui le morti sono avvenute, che è quello di una guerra mai ammessa dall'Onu'. Giuseppe Campana (Ds) si è detto poi 'infastidito dal fatto che qualcuno sostenga che non aderire alla guerra preventiva significhi non essere solidali con le vittime delle Twin Towers', seguito da Antonio Maienza (Udeur) che ha confermato la convinzione che 'il governo ha mandato i ragazzi non in una missione di pace, ma ad una guerra che è sbagliata'. Dello stesso parere Sergio Rusticali (Sdi) che, rivolgendosi a Forza Italia, ha ricordato che 'per voi è una missione di pace, per noi è una guerra ingiusta'. Alberto Caldana (Margherita) ha quindi definito 'censurabile il tentativo di alcune forze politiche di appropriarsi dei morti di Nassiriya', oltre a ricordare che 'la maggioranza onora i caduti, riconoscendo però che hanno portato il paese in guerra'. Infine, Rosa Maria Fino (Società Civile) ha dichiarato che 'non ci divide niente sull'onorare i morti, ma questo dopoguerra è più guerra della guerra'. Al momento del voto Mauro Manfredini (Lega Nord) ha abbandonato l'aula dichiarando che 'si è rifiutata una proposta di mediazione. La politica anche questa volta è stata messa davanti a tutto, speriamo che i parenti delle vittime non lo vengano mai a sapere'.

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