14/12/2004

ESPANSIONE DEI SERVIZI E TENUTA DEGLI INVESTIMENTI

La proposta della Giunta per il bilancio 2005 del Comune di Modena punta a consolidare ed espandere i servizi nonostante i tagli del governo. L'obiettivo è di sostenere le famiglie modenesi ed allo stesso tempo impegnare risorse importanti per gli investi
"Più posti negli asili nido e nelle strutture per anziani, investimenti per oltre 100 milioni di euro, per la prima volta previsto anche il finanziamento di un fondo per l'innovazione: queste le linee guida del bilancio 2005 del Comune di Modena che la Giunta si appresta a presentare al Consiglio Comunale L'approvazione è prevista entro il prossimo mese di gennaio dopo un'ampia discussione nelle sedi istituzionali e nella città. Un primo giro di consultazioni delle parti sociali (sindacati, associazioni economiche e forum del terzo settore) è per altro già stato ultimato in sede di elaborazione delle strategie di bilancio, tanto che con le organizzazioni sindacali si è giunti anche alla firma di un protocollo comune. E' la prima volta, dopo molti anni, che si verifica una tale convergenza tra Comune di Modena e CGIL-CISL-UIL. Anche le prime reazioni delle altre parti sociali sono state sostanzialmente positive, pur trattandosi di un confronto non facile e ancora da sviluppare. La spesa corrente del Comune di Modena nel 2005 viene stimata in poco più di 205milioni di euro. Il capitolo di gran lunga più importante (oltre 87milioni di euro) è quello relativo ai servizi di sostegno alla famiglia e cioè anziani, istruzione e casa; seguito a distanza dagli interventi per la qualità urbana, l'ambiente e lo sviluppo del sistema Modena. Nota dolente quella delle entrate: il governo ha imposto nuovi tagli ed ha bloccato ogni possibile nuova interpretazione della politica delle entrate. Vi è poi il fondato timore che anche l'annunciato taglio delle imposte si trasformi poi in un carico ulteriore per l'azione degli enti locali. Per chiarire la situazione: il Comune di Modena sarebbe in grado di fare un bilancio di ulteriore sviluppo solamente incassando quanto dovuto dallo Stato per il credito di imposta, circa 5 milioni euro che probabilmente i modenesi non vedranno mai. Atteggiamento grave da parte del governo, ma se si facesse riferimento solo ai tagli non si spiegherebbe bene quanto sta accadendo in questo Paese e quali sono già adesso le conseguenze sui Comuni. La situazione delle famiglie italiane negli ultimi anni si è aggravata in modo pesante: ad esempio, a Modena, le richieste per il contributo all'affitto sono aumentate del 50% in meno di tre anni. Il Comune ha aumentato lo stanziamento, ma con questi ritmi di crescita e dovendo rispondere a tante famiglie che ne hanno effettivamente diritto, diventa inevitabile una riduzione del singolo contributo. Il risultato è che il Comune spende di più e le famiglie ottengono meno. In questa situazione la manovra del Comune poteva basarsi solo su leve obbligate e cioè l'ICI e la Tarsu, la tassa sui rifiuti. Per quanto riguarda l'ICI la Giunta ha deciso di non toccare l'aliquota della prima casa, mentre un lieve aumento interesserà l'ICI ordinaria (dal 6,7 al 7 per mille). La Tarsu aumenterà di circa il 5% e cioè dello stretto necessario per arrivare alla copertura dei costi del servizio, mentre viene ulteriormente rinviato il passaggio da tassa a tariffa con la conseguente applicazione dell'IVA. Gli aumenti di rette e tariffe, invece, resteranno mediamente al di sotto dell'inflazione programmata. Gli interventi proposti sono quelli che garantiscono la maggiore equità possibile ed allo stesso tempo il minor prelievo rispetto all'esigenza di garantire quantità e qualità dei servizi. Le minori entrate da parte dello Stato si prevede vengano compensate da un'ulteriore accentuazione del controllo e del recupero dell'evasione. Si lavorerà ancora per la razionalizzazione della spesa, ma nella consapevolezza che ormai resti poco da fare: con questo bilancio, infatti, i tagli del governo si tradurranno anche in tagli, a volte dolorosi, delle prestazioni erogate dal Comune. La volontà di salvaguardare servizi, investimenti e sviluppo porterà dunque a sacrificare attività collaterali, certo non vitali, ma che ormai fanno parte delle abitudini consolidate dei modenesi: si tratta di contributi per iniziative e manifestazioni, di mancati approfondimenti di ricerche ed aggiornamenti, di limitato sviluppo di attività di sperimentazione. La Giunta ha dovuto compiere delle scelte, così come una scelta è stata quella di confermare una forte propensione agli investimenti: casa, opere pubbliche, infrastrutture viarie, recupero di contenitori. Oltre 100 milioni di euro per la quasi totalità autofinanziati attraverso oneri urbanistici ed alienazioni patrimoniali. Il Comune si conferma quindi motore dello sviluppo, sia garantendo i servizi che consentono alle famiglie di avere più componenti impegnati in attività lavorative, sia fungendo da volano per gli investimenti di altri enti e soprattutto del settore privato. Altra novità sostanziale del bilancio 2005 sarà il finanziamento del fondo provinciale per l'innovazione: 300mila euro che si andranno ad aggiungere a quanto stanziato dall'Amministrazione Provinciale e dagli altri comuni. Non si tratterà di finanziamenti a pioggia, ma di interventi mirati a valorizzare le imprese e le iniziative più innovative. Quello del 2005, infine, sarà anche l'ultimo bilancio costruito nel modo tradizionale: per il futuro si andrà all'applicazione di un metodo di consultazione e concertazione che vedrà una partecipazione diretta e continuativa dei cittadini alla costruzione del bilancio e quindi delle politiche dell'Amministrazione Comunale. Le nuove pratiche non andranno a sostituire quelle adottate fino ad oggi, ma si aggiungeranno e si integreranno fino a definire "il bilancio partecipato" del Comune di Modena "

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