Dal 12 dicembre alla biblioteca Poletti le tavole che l'artista modenese Giuliano Della Casa ha realizzato per l'opera di Rabelais, pubblicata dai Millenni Einaudi
Giuliano Della Casa presta i suoi colori a Rabelais e alla sua opera più nota, 'Gargantua e Pantagruel', capolavoro del Cinquecento francese. Gli acquerelli originali che l'artista modenese ha realizzato per l'edizione dei Millenni Einaudi saranno in mostra alla biblioteca Poletti, al Palazzo dei Musei, dal 12 dicembre (inaugurazione alle 11 con Elena Volpato) al 12 febbraio. Le tavole saranno esposte fuori e dentro la biblioteca - divenuta punto di riferimento per artisti e studiosi interessati al libro d'artista, ai volumi illustrati e ai libri figurati d'autore ' e si potranno ammirare il lunedì dalle 14.30 alle 19, dal martedì al venerdì dalle 8.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 19.30, sabato dalle 8.30 alle 13 (ingresso libero). Dopo gli acquerelli per 'La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene' di Pellegrino Artusi, pubblicati dai Millenni Einaudi nel 2001, Della Casa si è dunque misurato con il capolavoro di Rabelais, composto da quattro romanzi pubblicati in vita e da un quinto pubblicato postumo, dedicati alle gesta di Pantagruel, figlio del gigante Gargantua, protagonista di una stampa popolare di grande successo alla quale lo scrittore si ispirò. 'Se le parole si fermano ' spiega Elena Volpato - è solo per un incantesimo. Pantagruel ne vide alcune gelate, nel cielo, durante il suo viaggio per mare verso l'ultimo oracolo, quello della divina bottiglia, ma raccogliendole nelle mani, sciolse anche quello col suo calore, gettandole sul ponte della nave. Le trasformò in confetti colorati che risuonano, e il loro risuonare è un risuonar nel gusto e non nell'orecchio, sono parole caramelle che vanno assaporate come i primi fiocchi di neve che i bambini aspettano a bocca aperta per farli sciogliere tra lingua e palato. Ed è solo tra lingua e palato ' conclude - che possiamo assaporare le immagini di Giuliano Della Casa, che ha prestato i suoi colori a Rabelais e con cura ha imbandito la tavola delle sue folli sinestesie'.
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