Favorirà il dialogo tra Comune, istituzioni scolastiche, professionali, genitori e sindacati. Ok da maggioranza, Modena e Colori, Lega, An e Udc. Astenuta Forza Italia
Il Consiglio Comunale ha approvato con i voti della maggioranza, di Modena a Colori, Lega Nord, Udc, Alleanza Nazionale e con l'astensione di Forza Italia, il Regolamento della Consulta delle scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di primo grado del Comune di Modena. L'assessore all'Istruzione Adriana Querzè, illustrando il regolamento, ha sottolineato l'importanza del documento che nel primo articolo evidenzia l'obiettivo, da parte del Comune, di promuovere 'specifiche sedi di partecipazione, di ascolto e di consultazione rivolte ai soggetti autonomi pubblici e privati del sistema formativo modenese delle scuole d'infanzia, primarie e secondarie di primo grado, valorizzando la partecipazione quale strumento di innovazione e condivisione delle scelte' Composto di 13 articoli, il regolamento delinea le funzioni della Consulta che 'ha lo scopo di favorire l'incontro e il dialogo tra amministrazione Comunale e Istituzioni Scolastiche, associazioni professionali e comitati genitori, organizzazioni sindacali sui temi legati all'educazione e alla scuola'. 'La Consulta ' ha dichiarato l'assessore Querzè ' è uno strumento di ascolto di cui si è dotata l'Amministrazione Comunale. Con questo, però, non si ritengono esaurite le possibili forme di partecipazione. Al contrario, l'Amministrazione sollecita nuove modalità che potranno essere individuate nell'ambito dell'autonomia delle scuole. Riveste inoltre grande importanza l'allargamento della rappresentatività all'interno della Consulta, oltre che alle scuole statali, anche alle scuole convenzionate'. Achille Caropreso (Forza Italia) si è detto sorpreso di 'aver sentito accuse verso una minore preparazione e capacità degli istituti convenzionati rispetto a quelli pubblici', rimarcando il fatto che 'i docenti delle scuole convenzionate sono tenuti a partecipare a percorsi formativi'. Davide Torrini (Udc) ha giudicato 'positiva la nascita della Consulta', precisandone il 'valore rappresentativo. Una decisione della Consulta ' ha dichiarato ' non significa che tutto il mondo della scuola sia d'accordo'. Per William Garagnani (Ds) 'è importante che la Consulta potenzi l'aspetto di fare della scuola un punto di incontro di più culture e generazioni, un luogo in cui si ricostruisce il tessuto della città', mentre per Giorgio Prampolini (Ds) 'si tratta di un'esperienza in fase di assestamento, una pietra di un edificio che si sta costruendo e che si pone come strumento organizzativo'. Giuseppe Campana (Ds), ha colto l'occasione per ricordare che 'il contributo della Consulta va utilizzato, ferma restando la responsabilità politica della giunta e del Consiglio', invitando poi 'l'assessore e la giunta a porre al centro della propria attività il tema della formazione'. Enrico Artioli (Margherita) ha definito 'azzeccata la proposta' della Consulta e dell'apertura a tante componenti sociali che la costituiscono: 'Oltre la scuola ' ha dichiarato ' ci sono altri luoghi che favoriscono la partecipazione con la scuola. In un'ottica di comunità locale che migliora la scuola, la delibera è positiva'. Per Sergio Celloni (Udc) 'è fondamentale il binomio scuola-famiglia. Non vorrei ' ha continuato ' che la Consulta fosse uno strumento per condizionare realtà che devono essere normali'. Il tema della famiglia è stato poi al centro dell'intervento di Eugenia Rossi (Ds) che ha tenuto a precisare la propria 'perplessità sulla celebrazione della famiglia. Al centro ' ha detto ' va l'individuo, quindi il bimbo e la Consulta deve essere a tutela del bambino prima che della famiglia, per aiutarlo ad uscire dalla stretta cerchia familiare, per essere tutelato ed essere difeso dalle mancanze che derivano dalla famiglia'. Olga Vecchi (Forza Italia) ha invece sottolineato come 'la famiglia non sia sufficientemente rappresentata nella Consulta. Famiglia ' ha precisato ' che deve essere a capo della vita e dell'istruzione dei bambini', evidenziando quindi il rischio che 'la consulta diventi un grande baraccone in cui ogni pedina non è al proprio posto'. Giovanna Lolli (Ds) ha ribadito il 'senso politico' dell'operazione, che ha permesso di 'avviare con le famiglie dei processi di restituzione rispetto alle istituzioni educative, entrandoci non solo come genitori, ma come cittadini'. Michele Barcaiuolo (Alleanza Nazionale) ha infine dimostrato 'apprezzamento per il fatto che l'assessore Querzè in Commisione abbia dato ascolto alle nostre idee rispetto alla Consulta'. L'assessore Querzè si è impegnata a discutere in sede di Consiglio Comunale a cadenza annuale i risultati della Consulta.
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