17/11/2004

POLIZIA MUNICIPALE, NUOVI SPAZI NEL RISPETTO DELL'AMBIENTE

"In merito all'articolo dal titolo "Una nuova caserma dei vigili urbani sorgerà sui pozzi acquiferi di Meta" pubblicata sull'edizione di mercoledì 17 novembre, trasmettiamo una nota di Giovanni Franco Orlando, assessore alle Politiche ambientali"
La palazzina comando e servizi della Polizia Municipale, intervento previsto da tempo a beneficio della collettività, non sorgerà, così come lamentato in una lettera pubblicata dalla Gazzetta di Modena, sui pozzi acquiferi di META ma sarà costruita ad una distanza di oltre 50 metri dall'area di protezione di un pozzo del campo acquifero di Cognento, che alimenta l'acquedotto di Modena. In merito alle legittime preoccupazioni di chi ha sollevato la questione faccio presente che il Piano regolatore prevede per i pozzi ad uso acquedottistico tre fasce di tutela: - nella prima, estesa per 10 metri intorno al pozzo, esiste un vincolo di tutela assoluta, quindi anche di inedificabilità; - nella seconda, di dimensioni variabili in relazione alle caratteristiche delle falde, sono possibili trasformazioni urbanistiche ed edilizie con particolari prescrizioni; - nella terza fascia sono possibili gli interventi previsti nella seconda ma con minori vincoli essendo maggiore la distanza di eventuali fonti d'inquinamento dal pozzo che origina il vincolo. L'area sulla quale sorgerà la nuova struttura, ricadendo nella seconda fascia, è pertanto non solo certamente edificabile ma il progetto, nel rispetto delle condizioni imposte dal Piano Regolatore Generale, tiene conto sia della tutela del campo acquifero di Cognento che, in particolare del pozzo più vicino a quest'area. Inoltre per tutelare le acque sotterranee nel progetto è stato previsto il dovuto rispetto dei vincoli di PRG attraverso: - la realizzazione delle fognature a perfetta tenuta, con doppie tubazioni per permettere alla seconda di raccogliere eventuali perdite della prima; - fondazioni senza l'utilizzazione di pali che avrebbero potuto creare inquinamenti alle falde durante la perforazione; - la rinuncia alla realizzazione di interrati che avrebbero potuto creare interferenze con le falde sotterranee. Alla luce di quanto sopra non ci sono dunque sotto il profilo tecnico motivi di preoccupazione circa eventuali inquinamenti della falda acquifera che possano pregiudicare la potabilità dell'acqua né tantomeno esistono situazioni di mancato rispetto delle normative urbanistiche in atto. Ringraziamo comunque chi ha posto la questione perché ci ha permesso di dare una doverosa risposta ad una sollecitazione di trasparenza sulle questioni ambientali che non è competenza di qualcuno o di una qualche parte politica ma dovere di quanti, per specifica sensibilità o per ruolo istituzionale, hanno a cuore la tutela dell'ambiente in cui viviamo. Assessore Politiche Ambientali Giovanni Franco Orlando

Azioni sul documento