17/11/2004

LE SCUOLE MEDIE SI ALLEANO CONTRO IL DISAGIO IN CLASSE

Venerdì 19 novembre Comune, dirigenti scolastici, prof e genitori firmano un accordo per progetti di prevenzione. In Italia è in difficoltà un alunno su quattro
Le dieci scuole medie di Modena si alleano, con l'aiuto di Comune e Regione, per prevenire il disagio e la dispersione scolastica, fenomeni che in Italia riguardano almeno un alunno su quattro. Problemi di relazione, disturbi emotivi e insuccessi formativi finiscono così sotto la lente di insegnanti e genitori, coinvolti assieme ad esperti educatori e a dirigenti della scuola in un progetto che prevede laboratori e attività di recupero anche individuali. L'iniziativa, che si intitola 'Per una scuola che sa accogliere: interventi per la prevenzione del disagio e della dispersione scolastica', si avvale del contributo di tre assessorati del Comune ' Istruzione, Politiche giovanili e Servizi sociali ' e dell'assessorato all'Istruzione della Regione Emilia-Romagna oltre che della collaborazione di Memo, il multicentro educativo comunale. Un accordo per rendere operativo il progetto, valido un anno, sarà siglato nella sede della scuola media Paoli venerdì 19 novembre dai dirigenti scolastici, dall'assessore comunale all'Istruzione Adriana Querzè e dai rappresentanti del coordinamento genitori, del coordinamento insegnanti e del comitato scientifico, organismo composto da un pedagogista, un rappresentante degli enti finanziatori, un incaricato dell'ufficio studi e programmazione del Centro servizi amministrativi, un dirigente scolastico, un docente e un genitore in rappresentanza dei rispettivi coordinamenti. 'Dopo la sperimentazione dello scorso anno, che ha coinvolto 1400 ragazzi in attività di laboratorio e 700 in corsi di recupero in varie discipline, puntiamo a rafforzare ulteriormente il coordinamento delle iniziative', spiega Adriana Querzè. 'In orario scolastico, ma anche al termine delle lezioni, sono previsti laboratori di bricolage, falegnameria, cucina, modellismo, danza, teatro, fotografia e scacchi condotti direttamente da genitori o da esperti educatori. Per i ragazzi che ne hanno bisogno, sono inoltre previste attività di recupero in italiano, matematica e lingue straniere'. 'Gli insegnanti che hanno ideato il progetto ' aggiunge Pialisa Ardeni, docente e membro del comitato promotore - immaginano una scuola che vuole essere scuola di tutti e di ciascuno e che non può ignorare i problemi connessi al disagio giovanile'. L'offerta formativa che la scuola è normalmente in grado di proporre funziona, infatti, soprattutto per i ragazzi che hanno una buona cultura di base e che provengono da situazioni sociali non disagiate. Per chi ha problemi di apprendimento o di adattamento sociale servono invece interventi specifici. 'Bisogna fare prevenzione e non agire sulle situazioni già difficili o esplosive', conferma Umberto Barozzi, insegnante, anch'egli membro del coordinamento insegnanti. 'Per prevenire il disagio bisogna predisporre percorsi educativi per tutti. In questo modo si aiutano i ragazzi in difficoltà e si possono prevedere anche attività specifiche senza creare situazioni ghettizzanti'.

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